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INGIUSTA IMU COME SECONDA CASA PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO

“Non lo dimenticherò mai. Questa giornata sarà con me per tutta la mia vita”. Aurelio Piu, 78 anni e più di mezzo secolo di vita trascorso a Greenwich, nel Connecticut, mi ha emozionato per la sua purezza e semplicità.
Un lungo viaggio, da solo, lo ha riportato in Sardegna, nella sua amata Banari, appositamente per il ritratto di gruppo più grande del mondo: un’iniziativa sostenuta da Antonio Carboni, Sindaco del piccolo comune sardo, e realizzata dal fotografo Marco Ceraglia lo scorso 4 agosto. Un progetto originale contro lo spopolamento dei piccoli centri che ha coinvolto l’intera comunità.

 

 

Un fenomeno, questo, nel quale in parte sono coinvolti – e lo potranno essere sempre di più – gli italiani residenti all’estero, a causa dell’ingiusta tassazione sulla loro unica casa in Italia, considerata come seconda proprietà anziché prima.

Sono in contatto da anni con il Signor Aurelio, attraverso il mio blog e la mia pagina Facebook, e qualche settimana fa mi ha chiesto di scrivere un messaggio da rivolgere ai suoi concittadini in occasione di questo storico evento per il suo paesino in Sardegna. Ho preferito fargli una sorpresa ed essergli vicina per incontrarlo personalmente, ricevendo una calorosa accoglienza da parte di tutta la collettività. Essergli accanto in questo momento è stato il mio dono.

 

 

 

Basterebbe aver visto i suoi occhi lucidi e spontanei per descrivere la sua contentezza dopo un infinito viaggio oceanico. Basterebbe averlo visto, vestito di tutto punto, chinarsi e baciare la pavimentazione della piazza principale del suo paese per capire la voglia di Italia che si nasconde dietro chi, ogni anno, decide di ritrovare le proprie radici. Basterebbe aver notato con quale cura custodisce la sua casa, quella che lo accoglie ad ogni suo ritorno in patria e che ha voluto orgogliosamente mostrarmi.La sua storia è simile a quella di molti italiani nel mondo. Quando è emigrato, nella valigia, oltre ai suoi oggetti ha portato con sé soprattutto un pezzo della sua amata terra. Quasi ogni estate, torna alle origini insieme a sua moglie e ai suoi figli, con il sorriso stampato sul volto. Qualcuno si limita a chiamare tutto ciò “turismo di ritorno”. Invece, secondo me, è qualcosa di più denso e vivo: il fazzoletto di Aurelio con i quattro mori sardi, simbolo della sua isola, sventola fiero sulla macchina con cui percorre le vie strette dei luoghi che lo hanno visto correre da bambino. Con un colpo di clacson saluta i parenti e gli amici di una vita, che ricambiano con baci e abbracci calorosi. La bandiera a stelle e strisce ondeggia, appesa al davanzale della finestra di casa. Quella della Sardegna, accanto, ricorda a chi passa di lì le radici che ha nel cuore.

 

 

 

 

La sua Italia è una protesi del suo corpo, un cordone ombelicale che nemmeno la distanza oceanica riesce a tagliare. Nonostante i cinquantadue anni spesi oltre confine, il suo amore incondizionato per il nostro Paese lo ha portato a rinunciare addirittura al passaporto statunitense. Ho voluto fare una sorpresa ad Aurelio, in occasione del suo ritorno durante l’estate nel paese dove è nato, per dimostrare simbolicamente la mia vicinanza non solo a lui. Durante questo mio mandato, ritengo infatti fondamentale continuare a  mantenere un rapporto diretto con le persone (non solo con chi mi ha votato) perché questo è il modo in cui intendo la politica. Essere presente in un momento come quello che ho vissuto, nella sua terra d’origine, accanto a un emigrante che vive da decenni oltreoceano, è un gesto con il quale desidero portare l’attenzione sull’importante tema del turismo di ritorno: una risorsa e un potenziale di gran valore alimentati da chi ha lasciato il nostro Paese e che potrebbe attingere da un bacino di milioni di persone che tornano, fedelmente, lì dove è custodita la loro identità.
Attaccamento e appartenenza alla patria muovono migliaia di italiani nel mondo che, ogni anno, tornano in Italia per mantenere vivo il legame con parenti e affetti. Il turismo generato dagli italiani all’estero è una sorgente preziosa e favorisce possibili investimenti nei luoghi di origine, stimolando il ripopolamento delle piccole comunità. A ciò si aggiunge il ruolo fondamentale nella preservazione e conservazione del patrimonio immobiliare.

Questo tema si intreccia con quello delle generazioni future – di cui vi ho parlato la scorsa volta – e del pagamento dell’IMU per i residenti all’estero proprietari di casa in Italia. È raro trovare, tra gli italiani nel mondo, soprattutto in Nord America, qualcuno che non possieda un’abitazione nel paese di origine e in cui vi ritorni appena può. I vostri figli hanno conosciuto la nostra cultura, le nostre tradizioni e le nostre radici anche attraverso quel tetto e quei muri. Per tre generazioni di italiani esso rappresenta un “porto sicuro”, senza il quale è come se venisse abbattuto un ponte con la terra natia; ritornare sarebbe quindi più complicato. Alle nuove generazioni di italo-discendenti è affidato un compito cruciale: conservare la nostra eredità culturale al di fuori dei confini nazionali. In tale missione, il possesso di un’abitazione in Italia è pertanto un elemento decisivo.Anche per questo, ritengo sia profondamente ingiusto il trattamento riservato agli italiani nel mondo rispetto alle tasse sulla casa. È iniquo che coloro che vivono all’estero debbano pagare l’IMU sulla loro prima ed unica casa in Italia come fosse la loro seconda. Molto spesso si tratta di immobili ereditati da parenti, un contenitore di ricordi dall’inestimabile valore affettivo più che economico.
Nella legislazione passata e in quella in vigore, è stato avanzato – purtroppo invano – un numero consistente di modifiche alla legislazione vigente per mettere fine a questa mancanza di equità. Ciononostante, l’assenza di provvedimenti a questo proposito, potrebbe avere effetti spiacevoli: le nuove generazioni di italiani potrebbero essere portate alla dolorosa scelta di vendere l’abitazione di famiglia, spesso tramandata di generazione in generazione. Questo sarebbe di estrema gravità, considerando anche il conseguente rischio, ovvero quello di italo-discendenti che si allontanano dai luoghi dei loro padri. Un danno irreparabile. Per questo motivo, ritengo importante impegnarsi affinché questa ingiustizia possa, una volta per tutte, essere risolta. Gli italiani nel mondo non meritano questa discriminazione.

Articolo pubblicato su “America Oggi” del 19 Agosto 2018

 


14 Commenti a “INGIUSTA IMU COME SECONDA CASA PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO”

  1. Maria Rosa Colombo ( Lujan , Argentina )

    Mia cara FRANCESCA ieri sera pesavo a te!!!!!!
    Che bella sorpresa hai fatto a Aurelio…….sei e sarai sempre tanto vicina a noi!!!!
    Questa nuova pagina é una nuova demostrazione del tuo grande amore per gli italiani nel mondo che io ti ringrazio tanto.
    Un grande abbraccio!!!!! Tvtb


  2. Maria massimo ( Montreal )

    Cara Francesca ciao.
    Che bella sorpresa ci hai fatto con questo articolo molto importante per noi tutti.
    Hai fatto una bellissima sorpresa al Signor Aurelio,si vede la sua commozione,sei sempre così piena di entusiasmo,brava.continua a farti valere,continua ad aiutare noi italiani all’estero,saremmo davvero felici di sapere che limu per la seconda casa di noi all’estero sarà abolito.
    Nel frattempo ti auguro buona fortuna,un grande abbraccio da me e Giorgio??
    Maria


  3. Maurizio Cerri ( Jefferson, GA , US )

    Cara Francesca,
    Grazie per il bellissimo e commovente articolo riguardo il connazionale Aurelio Piu.
    Riguardo l’IMU pero’ vorrei precisare che basta una delibera emanata dal sindaco del paese dove viene specificato che gli Italiani residenti all’estero, iscritti all”AIRE in quel paese, sono esenti dall’IMU sulla prima abitazione che possiedono in Italia.
    Ciao.
    -Maurizio


  4. Pietro Novi ( Union City, N. J. , USA )

    G R A Z I E ! ! ! Si, grazie bellissima senatrice Francesca. E’ un po’ che non ci si sentiva, ma la tua ultima mail e’ stata una molla irrefrenabile per rifarmi vivo ed esprimerti tutta la mia emozione per la storia che hai portato su con Aurelio attore principale. Poi, molto importante e’ il tuo obiettivo di modificare, anzi eliminare, la famigerata IMU sulla “seconda” casa degli italiani residenti all’estero. Penso che con il tuo zelo, la tua perseveranza e il tuo senso di GIUSTIZIA verso quella marea di emigrati che vogliono mantenere eterno il contatto con i luoghi che ci hanno visto nascere e trascorrere gli anni dell’infanzia riuscirai nel tuo bellissimo obiettivo. Io non ti ho votato ma se appoggio il tuo intento non e’ per ragioni… materialistiche; infatti io sono tra quelli che non posseggono immobili nella amata Italia. Sono svisceratamente con te perche’ la tua azione merita l’incondizionato nostro plauso e appoggio morale. Auguri per la tua attivita’ parlamentare. Non ti abbattere quando cozzerai contro i detrattori e gli scaldabanchi. Perche’ alla fine, vedrai, tu VINCERAI. Un abbraccio grande
    Pietro


  5. Sonia M. Alioto ( Novato , USA )

    Cara Francesca,
    Hai toccato un punto molto dolente della legislazione che riguarda gli italiani all’estero. L’attuale disciplina IMU prevede l’esenzione prima casa soltanto per i cittadini non residenti soltanto se sono pensionati nel Paese di residenza…davvero difficile comprendere le ragioni di questa discriminazione! Grazie per avere fatto sentire la tua voce su questo tema. Un abbraccio,

    Sonia


  6. angela pinto ( san salvador , el salvador )

    Cao Francesca,

    é un grande piacere sentirti e vedere come il tuo entusiasmo continua intatto, cosí come la tua voglia di affrontare problemi e cercare soluzioni che possano beneficiare a noi italiani all’estero.

    Noi abbiamo dovuto rinunciare alla casa in Italia per una serie di lavori necessari …

    Buon lavoro carissima, un abbraccio di cuore, come sempre


  7. Paolo Bacigalupo ( Valparaiso , Cile )

    Cara Francesca

    Grazie per questo bel racconto sul tuo incontro-sorpresa con Aurelio.
    Ho trovato particolarmente emotiva la descrizione di questo percorso che lui ha fatto, per tutte le vie, paesaggi e posti che lo hanno visto girare da bambino, in questa la “sua Italia”.

    Applicare tasse speciali sulle loro case in Italia agli italiani residenti all’estero, considerandole una seconda dimora, é un atto d’ingiustizia storica : gli italiani che hanno avuto il coraggio di “lasciare ogni cosa diletta piú caramente” come diceva il Dante, partendo a cercare fortuna, hanno per una parte liberato il paese di un peso economico, e poi una volta stabiliti nei suoi nuovi paesi, hanno versato per generazioni, grandi quantitativi di soldi alle loro famiglie nella Madre Patria, aiutando cosí doppiamente a sostenere la economia della penisola.

    In secondo luogo, questo castigo impositivo é una dimostrazione di miopia politica ed economica, perche chi, vivendo all’estero, si sforza per mantenere una casa in Italia (le spese non sono poche ), non lo fa per speculazioni immobiliarie, ne per interessi d’affari…lo fa per mantenere un punto fisico di riferimento e di arrivo, per ritornarci ogni tanto e mantenere il suo legame, il suo “cordone ombelicale” come ben hai riferito, con la terra delle sue radici. In piú, facendo cosí, l’italiano residente all’estero tramanda questi stessi amori e valori culturali, alla sua discendenza nel paese di adozione. Ed é finalmente questa discendeza italiana sparsa per il mondo, che mantiene il legame e affetto, la principale consumatrice e la principale promotrice internazionale del Made in Italy !!!!

    Applicando l’IMU a questa considetta “seconda casa” si allontanano dall’Italia tante persone che la portano nel cuore, che la rappresentano orgogliose al mondo…e tanti soldi che il Bel Paese non percepisce come frutto del “turismo di ritorno”. Cara Francesca, speriamo che questa inequitá si possa correggere.
    Forza !!

    Paolo Bacigalupo


  8. José Roberto Cersosimo ( San Paolo , Brasile )

    Ciao Francesca!
    Sorpresa clamorosa ed emozionante.
    Sei proprio fantastica.
    Che Dio te benedica!!!
    Abbraccio.
    José Roberto


  9. Bruna muscardo ( Sydney , Australia )

    Un punto importantissimo in attesa di essere valutato e speriamo che tu Cara Francesca sempre tanto sensibile alle giuste cause degli Italiani all’estero Possa prendere in consideratione- sono appartamenti usati qualche mese all’anno e Le spese inflitte sono tante e control producenti, avrebbero venduto di piu’ ad Italiani invece che straineri mentre adesso gli Italiani cercano soltanto di vendere Le loro proprieta’ ……… pensateci
    Intanto un grazie a te carissima per averci pensato!
    Un abbraccio


  10. Franco Raus ( Stamford , USA )

    Complimenti Francesca, bellissima e commovente storia, che si potrebbe moltiplicare, per dieci, per cento, per mille, per centomila o per un milione di volte. Tanti siamo quelli che ritornano al paese natìo, pero’ senza mai dimenticarsi di tutti quegli italiani nel mondo che non possono farlo, fortunatamente per me io sono fra quelli che tornano al proprio paese. Il mio si chiama Minturno ed ogni estate, da quasi quarant’anni vi faccio ritorno. Da dove vi sto scrivendo, in questo momento.

    IMU oggi chiamata TARI viene applicata, ingiustamente, non come seconda casa ma per mancanza di residenza in Italia.
    Tutti noi o quasi tutti noi che viviamo all’estero, in Italia non abbiamo la residenza ma il domicilio. percio’ dobbiamo secondo la legge italiana pagare l’IMU oggi TARI.
    Ci sono delle eccezioni ed alcune categorie sono esenti dal pagare la TARI:
    Gli italiani che risiedono all’estero e hanno raggiunto l’eta’ pensionabile e percepiscono solo la pensione del paese di residenza, sono esenti dal pagare la TARI basta rivolgersi al proprio comune in Italia. Perdono l’esenzione tutti coloro che pur se pensionati ma usufruiscono di una pensione italiana (INPS). Quest’ultimi che usufruiscono anche di una pensione italiana non sono esentati e percio’ debbono pagare l’IMU, cioe’ la TARI.
    Spero che sia stato abbastanza chiaro e non abbia confuso nessuno piu’ di tanto.

    Un caro saluto a te Francesca ed a tutti gli italiani nel mondo……
    Franco Raus


  11. Stefano Mollo ( Perth , AUSTRALIA )

    Cara Francesca,

    l’ IMU sulla casa degli Italiani che sono stati costretti dal “Sistema Italia”, di oggi come di ieri, ad andarsene, e’ semplicemente uno sconcio inenarrabile, inaccettabile ed inconcepibbile!
    L’ ITALIA si vanta sempre di esportare i suoi migliori cervelli; nei fatti i suoi migliori cervelli se ne vanno perche’ non vedono NESSUN futuro in un sistema che NON PREMIA e scoraggia l’ intelligenza e la meritocrazia.
    Nel 1980, appena teenager, lo capii; lo Stato Italiano trovava, come trova, qualunque scusa anche follemente assurda, per estorcere denaro ai più deboli, mentre fa poi il debole con i forti. L’ unica via d’ uscita per non cedere all’ estorsione del sistema fiscale italiano e’ (1) evadere, ma allora vai in prigione (a meno che non sei un “grande evasore”, allora si “negozia … ) oppure (2) andarsene. Andarsene MOLTO lontano, lontano dalla “longa manus” del Fisco Italiano che con tutti i pretesti possibili ed immaginabili estorce denaro a noi “deboli”. Non ci sta solo l’ IMU come tassa iniqua ed ingiusta. P. es., la tassa sull’ occupazione del suolo pubblico … dei balconi che proiettano la loro _ombra_ sul suolo pubblico; potrei continuare con una serie lunghissima, quasi interminabile. Ne cito solo una per tutte; la tassa che tutt’ oggi si paga per il disastro del Vajont. Poi ci stanno i centesimi che vengono detratti dalle Pensioni che si percepiscono all’ estero …. che vanno ad un ente che non esiste più da circa 20 anni … Quindi dove vanno?
    Tutti eccellenti incentivi per andarsene senza voltarsi indietro !
    Il mio Cuore e’ ITALIANO, ma questo non implica che accetti di sottostare ad una politica fiscale estorsiva.
    Il mio Cuore e’ Italiano, ma sposo al 99,99% le politiche fiscali e migratorie Australiane.

    Mi dispiace, questo e’ quello che penso; non credo che molti dissentano da me …

    Francesca, ci vuole un Ministro per gli Italiani all’ Estero; io sono disponibile.

    Un caro abbraccio, Stefano Mollo, da Perth, Western Australia.


  12. Danila ( Jacksonville, FL , USA )

    Ciao Francesca,
    come va?
    bellissima l’iniziativa della foto di gruppo per porre l’attenzione sui piccoli centri che si spopolano. Io sono cresciuta in diverse citta` d’Italia, ma tutte abbastanza popolose , pero` mio nonnno paterno veniva da un piccolissimo paese nel Cilento che si chiama Bellosguardo (SA) e che oggi conta pochissimi abitanti e forse in futuro ce ne saranno sempre meno. E` davvero un peccato vedere questi piccoli paesini -tanto carichi di storia e tradizioni- finire nel dimenticatoio, pero` mi sembra che ci siano nuove proposte di legge che incentiverebbero con sgravi fiscali chi sposta la propria residenza in questi piccoli centri. Speriamo funzioni!
    un abbraccio a te


  13. FRANCESCO ( TORONTO ON )

    Ciao Francesca, Mi auguro che il lavoro da SENATRICE sta andando bene , e ti auguro tutto il meglio del tuo lavoro.
    Del, IMU non sono nella categoria, ma mi dispiace molto, di cosa sta succedendo in ITALIA, L’ ltalia a molti problemi e l’europa, se ne frega di noi come a sempre fatto.
    Francesca, non voglio dire molto, spero che DIO ci aiuti.
    Saluti a tutti.
    Ed un gran saluto, ed un abbraccio ALLA NOSTRA AMATA SENATRICE.
    Francesco


  14. Nella Santo ( Kidaman park , Adelaide Australia )

    Salve Francesca mi auguro che tutto procede bene con in tuo lavoro di Senatrice certo che non po mancare con il tuo talento e la tua grandissima passione che ai verso di noi emigranti.Come infatti ne parli nel tuo scritto una cosa che viene sentita da tutti noi che per bisogno abbiamo dovuto lasciare la nostra bellissima Patria ma soprattutto il nostro picolo paesello che anche se passiamo 100 anni fuori la passione e lamore e sempre lo stesso anzi sempre di piu infatti ti dico che mio nipote di 16 anni propio adesso si trova in Sicilia al paese nativo di suo nonno e la terza volta che lui lo visita e a la passione e lamore per la nostra bella terra e questo fa a me e nonno molti orgogliosi che lui po continuare a portare avanti la nostra tradizzione .
    Auguri per il tuo lavoro con un affettuoso abraccio e baci da me e Gino.
    Saluti a tutti gli amici del nostro salotto mi scuso della mia mancanza

    Nella Santo


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