S.O.S. PENSIONI – Le Risposte
DOTT.SSA BRIGIDA PARISI
Funzionario INPS – Servizio Pagamento Pensioni all’Estero
L’augurio di una buona giornata e voi tutti e grazie di cuore per essere anche oggi tra gli amici di ProntoFrancesca, lo spazio internet che ho voluto dedicare agli italiani nel mondo. Come già sapete, tra le linee guida del mio progetto editoriale c’è sicuramente quella di continuare a trattare i temi di servizio che maggiormente interessano i nostri connazionali all’estero e proprio per mantenere una continuità con il programma che ho condotto e scritto per molti anni, SPORTELLO ITALIA, ho pensato di collaborare con alcuni dei miei ospiti, che spesso avete avuto modo di vedere a Rai International. Tra di loro sicuramente ce n’è una veramente speciale, la Dott.ssa BRIGIDA PARISI, Funzionario Inps, Servizio Pagamento Pensioni all’Estero, che con grande disponibilità e competenza continua a rispondere alle vostre domande arrivate nel blog. Per dare la possibilità a tutti di potere rivolgere eventuali nuovi quesiti su questo argomento, siete gentilmente invitati a rimanere in tema. Con l’occasione vi segnalo il sito internet www.inps.it all’interno del quale potrete trovare molte informazioni utili in materia pensioni.
Siete cortesemente invitati per motivi di riservatezza a non scrivere indirizzi e-mail e numeri telefonici nei vostri commenti.
Grazie per la cortese collaborazione!
DOMANDA: scrive LUCIANA CIANFRANI da Troy, MI, Stati Uniti:
Avrei due quesiti, il primo riguarda mia madre 91enne che percepisce l’INPS più il Social Security; da quest’ultimo nessun problema anzi sono loro ad indicare le vie migliori per ottenere il massimo e sono puntuali, invece dall’INPS ogni tanto smettono di spedirle ciò che le spetta. Mia madre ha contribuito quando lavorava e non capisco perché ogni tanto si deve spedire informazioni riguardante il suo introito e perché non spediscono quanto le spetta puntualmente come lei doveva contribuire puntualmente. Io mi chiedo, se un pensionato ha contribuito le marchette durante gli anni lavorativi, che cosa interessa a loro (INPS) quanti soldi hanno in banca o se percepiscono altre pensioni o altri interessi. Negli USA una volta stabilito la pensione mensile basata alla contribuzione poi il pensionato può anche essere il più ricco del mondo e la pensione non gli viene alterata in nessun modo, anzi ogni anno puntualmente gli danno l’aumento caro vita. Che la smettano con questa tiritera perché é proprio un mancato rispetto a coloro che hanno lavorato e contribuito per avere questa pensione. Poi perché dobbiamo rivolgerci sempre al Patronato o al Consolato per risolvere problemi causati dall’INPS? Non possiamo farlo noi direttamente, sia per telefono, fax o e-mail? La signora del Patronato mi ha spiegato che dobbiamo rivolgerci a loro per provare che i pensionati non sono deceduti e cosi non imbrogliano il governo italiano; eé proprio vero “il bove dice cornuto all’asino”. Non voglio con questo offendere nessuno pero` che diano rispetto e dignità ai nostri pensionati.
Gli importi delle pensioni erogate dall’INPS, sono formati molto spesso oltre che da una quota derivante dalla contribuzione versata anche da un’altra quota, avente carattere di prestazione sociale, la cosidetta “quota di integrazione al trattamento minimo ” che permette di aumentare l’importo pagato fino a delle soglie considerate di minima sopravvivenza, in presenza di una soglia minima di redditi.
Ovviamente sia la quota di integrazione al trattamento minimo, sia tutte le altre prestazioni aventi carattere assistenziale, quali la maggiorazione sociale ecc, sono legate ai redditi posseduti dai pensionati, in modo che che quando questi redditi superano certi importi prestabiliti, non vengono più erogate o vengono diminuite.
Ecco da dove nasce l’esigenza, stabilita tra l’altro da norme di legge sia per i pensionati residenti in Italia che all’estero, della presentazione, annualmente dei modelli reddituali.
Inoltre, per i pensionati residenti all’estero, l’Istituto bancario che si è aggiudicato il servizio di pagamento, è obbligato a verificare almeno annualmente l’esistenza in vita dei pensionati, al fine di evitare pagamenti indebiti.
DOMANDA: scrive GIORGIO BALESTRA da Buenos Aires – Argentina
Vorrei porre una domanda alla Dott.ssa Brigida Parisi: La “Social Card” sarà estensiva anche agli italiani residenti all’estero o, ancora una volta , saremo nuovamente discriminati?
Uno dei requisiti per poter richiedere la ” Social Card ” è la residenza in Italia.
DOMANDA: scrive ANGELA PINTO da EL SALVADOR
Ho lavorato in Italia per circa 11 anni, poi qui in El Salvador per 13 anni. Anni fa vista l’ impossibilita’ di risolvere le cose ho preferito chiedere la restituzione dei versamenti, perché non c’era nessuna convenzione tra i due paesi. Sono ancora cittadina italiana, però residente a San Salvador, potrei chiedere e dove il riconoscimento alla pensione per quegli anni di contributi? Qui non esiste nessun patronato e al consolato non sanno mai bene cosa fare.
Consigliamo prima di tutto alla Signora di rivolgersi alla Sede INPS Polo di riferimento per residenti nei Paesi non convenzionati, che è la Sede di Perugia, Direzione Provinciale INPS i , Via Canali 1 – 60124 – telefono +0039-075- 5037609 – fax 0039-075 5037593, per un controllo sulla propria posizione assicurativa in Italia.
Altra valutazione che potrà fare è quella di versare i contributi volontari che le permettano di raggiungere il requisito contributivo per il diritto alla pensione di vecchiaia previsto in 20 anni di contribuzione.
Per ottenere l’autorizzazione occorre avere almeno cinque anni di contributi effettivi in tutta la vita lavorativa oppure tre anni di contributi nei cinque anni precedenti la domanda e da quanto evidenziato nella e-mail la signora possiede i requisiti per poter effettuare la domanda.
DOMANDA: scrive GIAMPAOLO CORDANO da Arequipa – PERU
Sono un cittadino italiano nato a Chiavari nel 1947, che ha lavorato 34,5 anni in Perù, versando i relativi contributi sociali all’ente peruviano di sicurezza sociale e dal quale prende una regolare pensione di Nuovi Soles 553.00 (pari a circa 120 euro). Vorrei sapere se ho alcun diritto a chiedere alcuna pensione all’INPS quando avrò compiuto il 65º anno.
La risposta purtroppo è negativa poiché in mancanza di contribuzione l’INPS non eroga alcuna prestazione.
Anche le prestazioni aventi carattere assistenziale, quali la pensione sociale, sono legate al requisito della residenza in Italia. Recenti norme hanno stabilito, dal primo gennaio 2009, che per avere diritto all’assegno sociale, occorre avere soggiornato legalmente ed in via continuativa in Italia per almeno dieci anni. La nuova normativa interessa sia i cittadini italiani sia gli stranieri equiparati. Restano confermati gli altri requisiti richiesti quali il requisito economico e la cittadinanza.
DOMANDA: scrive ANTONIO CASTALDO GRASSI da Los TEQUES – Venezuela
Sono nato in Italia nel 1955, emigrato in Venezuela nel 1958 e sono stato cittadino italiano fino ai 17 anni. Ho acquistato la cittadinanza Venezuelana nel 1972. Sono ingegnere meccanico ed ho lavorato 20 anni come professore Universitario. Ho versato contributi al sicuro Sociale Venezuelano e sono pensionato dal sicuro Sociale, anche con la invalidità per un problema di salute provocato sul lavoro. So che c’é un accordo tra il Governo Italiano e quello venezuelano e avendo avuto la pensione del sicuro Sociale del Venezuela, posso chiedere la pensione In Italia ? Che dovrei fare per avere questa pensione? A questa pensione ho diritto? In questo momento non ho la cittadinanza italiana, perché c’é stata una legge la quale non é stata comunicata a noi, nella quale per riacquistare la cittadinanza bisognava farlo prima del anno 1992. Per riacquisatre la cittadinanza devo mandare un richiesta via consolare al Comune per chiedere di andare a vivere in Italia per sei mesi . Pero non posso farlo perché il consolato non vuole mandarmi i documenti per la richiesta di riacquisto di cittadinanza al Comune perché in Italia ho un altro cognome, sono Pergoña e in Venezuela sono Castaldo che era il mio vero padre. E’ una storia lunga, mia madre era si era separata del primo marito ma non c’era il divorzio in Italia e si unì a mio padre ed ebbe tre figli con Sabato Castaldo, mio Padre, che emigrò in venezuela nel 1955. Mio fratello gemello ed io siamo nati anel 55 in Italia e emigrammo nel Venezuela nel 1958. In Italia siamo stati registrati come Pergola Grassi, per la situazione legale di mia madre. Mia madre si divorzio in Venezuela e si sposò con mio padre, così mio padre ci diede il cognome Castaldo a noi tre figli. E’ una situazione difficile. Come faccio per vivere in Italia sei mesi se non ho i mezzi per mantenermi la. Poi non posso neanche fare questa domanda di riacquisto di Cittadinanza perché ho un altro cognome. Ce la posibilita di avere la pensione senza la Cittadinanza?
La convenzione con il Venezuela in vigore dal 1.11.1991, non prevede in possesso della cittadinanza italiana per poter effettuare la domanda di pensione.
Le condizioni previste per la totalizzazione, poter sommare cioè i contributi versati in Italia con quelli versati in Venezuela, prevedono un periodo minimo di contribuzione in Italia pari a 52 settimane ed ovviamente il raggiungimento dei requisiti attualmente previsti per la pensione di vecchiaia, cioè 20 anni di contribuzione (tra Italia e Venezuela) al raggiungimento dell’età pensionabile attualmente prevista in Italia per gli uomini, pari a 65 anni .
Se il Sig. Castaldo, però non ha alcun versamento contributivo in Italia, non potrà chiedere la pensione in convenzione tra i due Paesi.
DOMANDA: scrive FERNANDO MASTRANGELO da Rockville, Md – Stati Uniti
Due piccole domande: a che età e presso quale ufficio bisogna fare la domanda per la pensione? Credo che in Italia é un po diverso, a volte si puo’ fare la domanda senza raggiungere l’età?
Per i residenti negli Stati Uniti la domanda va inoltrata alla :
SOCIAL SECURITY ADMINISTRATION – OFFICE OF INTERNATIONAL OPERATIONS .BALTIMORA – MARYLAND USA
Per competenza l’Ente estero, dopo aver compilato il formulario di collegamento per la propria parte, provvederà ad inoltrarlo all’INPS Polo territoriale per i residenti negli USA che è Palermo- Via Laurana,59.
Per quanto riguarda l’età per fare la domanda di pensione è quella legata ai requisiti per il diritto alla pensione di anzianità o alla pensione di vecchiaia.
Per la pensione di vecchiaia,
Si va in pensione a:
• 65 anni per gli uomini
• 60 per le donne .
I CONTRIBUTI
Sono richiesti almeno 20 anni di contribuzione comunque accreditata (da attività lavorativa, da riscatto, figurativa ecc.). Bastano 15 anni di contributi per coloro che al 31 dicembre 1992:
• avevano già raggiunto i 15 anni di contributi
• avevano già compiuto l’età pensionabile prevista all’epoca (55 anni per le donne e 60 per gli uomini)
• erano stati autorizzati ai versamenti volontari
LA DECORRENZA
La legge 247/2007 di riforma delle pensioni ha introdotto il sistema delle finestre anche per la pensione di vecchiaia, per cui dal 2008 si potrà andare in pensione di vecchiaia secondo il seguente schema:
Requisiti maturati entro il:
31 marzo – Decorrenza della pensione : 1° luglio stesso anno (Lavoratori dipendenti) – 1° ottobre stesso anno (Lavoratori autonomi)
30 giugno – Decorrenza della pensione : 1° ottobre stesso anno (Lavoratori dipendenti) – 1° gennaio anno successivo (Lavoratori autonomi)
30 settembre – Decorrenza della pensione : 1° gennaio anno successivo (Lavoratori dipendenti) – 1° aprile anno successivo (Lavoratori autonomi)
31 dicembre – Decorrenza della pensione :1° aprile anno successivo (Lavoratori dipendenti) – 1° luglio anno successivo (Lavoratori autonomi)
DOMANDA: scrive GIUSEPPE dal Canada
Io in Italia ho lavorato per circa due anni, non ho fatto il servizio militare perché escluso per motivi familiari. Quando arriverò all’età di pensionamento (fra quattro anni) i 18 mesi di militare che avrei dovuto fare contanano ugualmente per la mia pensione? Ho io il diritto a una pensione, visto i pochi contributi?
La convenzione stipulata tra l’Italia ed il Canada, in vigore dal 1.1.1979, prevede per i soggetti, lavoratori assicurati in Italia e in Canada o Quebec e i loro familiari e superstiti, la possibilità di poter cumulare i periodi versati in Italia con quelli versati in Canada, purchè non inferiori a 53 settimane. Pertanto se in favore del Sig. Giuseppe risultano effettivamente accreditati in Italia contributi per due anni, egli potrà al compimento dei 65 anni richiedere , tramite l’Ente pensionistico canadese, una pensione in regime di convenzione internazionale. Il periodo di servizio militare non prestato, in costanza delle 53 settimane accreditate in Italia , non è influente per il diritto .
Istituzione competente per le pensioni canadesi
Internazional operations
Income Security Programs
National Health and Welfare
KIA OL 4 OTTAWA, ONTARIO – CDTI
Istituzione competente per le pensioni quebecchesi
Service des Ententes Intergouvernmentales
Regie des Rentes du Quebec
C.P. 5200 – Quebec G1K 7S9 (Canada) – CDN
DOMANDA: scrive ANTONELLA da Buenos Aires – Argentina
Mia mamma ha la pensione di mio padre che é morto nel 2002 pensione sos/ 4700387 della regione calabria e gli é mancata la definizione domanda di riesame decorrenza maggiorazione sociale legge 448/2001. Abbiamo mandato col patronato italiano in molte carte documenti e non risponde Reggio Calabria. Le ragazze che sono nel patronato dicono che Reggio Calabria è la peggiore e mi dicono che si deve mandare un legale che non si può fare piu niente. Ma io dico se gli corrisponde a mia mamma a 88 anni e si chiama Maria Cimellaro vedova Zumbo nata 22/03/20
Possiamo rassicurare la figlia della pensionata in oggetto, che sulla pensione di reversibilità di cui è beneficiaria la Sig.ra Cimellaro, sin dal mese di luglio viene corrisposta per intero la maggiorazione sociale di cui alla legge 448 del 2001. L’importo della maggiorazione corrisposta nel 2009 è pari ad euro 136,44, cui va sommato l’importo della pensione medesima.
DOMANDA: scrive BRUNO TOZZI da Phetchaburi – Thailandia
Cara Francesca, scusami prima di tutto perchè indirizzo direttamente a te questo messaggio, nonostante il tuo invito, sul blog odierno, a non uscire dal tema da te proposto. Non sono riuscito, forse per il disappunto a trovare “la buca”dove inviare l’ espressione di questo mio ‘disappunto’. Nel 1996 sono andato in pensione a sessantuno anni, come pensionato INPS, subito dopo aver regolato con l”INPS i problemi relativi alla mia pensione mi sono trasferito assieme alla mia compagna tailandese di allora , adesso mia moglie, in Thailandia da dove ti scrivo, aggiungo che sono iscritto regolarmente all’AIRE e che sono legalmente residente in Tailandia con permesso di soggiorno rinnovato annualmente. Vengo al punto. Durante i primi anni del mio soggiorno tailandese sono stato colpito da forti disturbi alle coronarie e dopo qualche mese ed esami opportuni, fra cui una coronorografia, sono stato sottoposto qui in Thailandia, ad un intervento chirurgico per l’applicazione di tre by pass.Intervento perfettamente riuscito. Dopo qualche mese sono stato sottoposto ad un ulteriore intervento chirurgico alla prostata. Premetto che tutti gli interventi e tutte le relative degenze sono state completamente a mio carico come tutti i medicinali necessari dal momento dell’intervento ad oggi. Ho letto, tramite internet, sulla stampa italiana che il governo ha deliberato l’assegnazione di un bonus in denaro alle famiglie piu’ disagiate ed anche ai pensionati con pensioni piu’ basse. La mia pensione al netto e di 1.129 euro al mese piu’ la tredicesima mensilita’ di 970 euro, raggiungendo cosi la fantastica somma di 14.518 euro annui. Ho sperato quindi, alla luce delle cifre suesposste, di avere diritto anche io a questa facilitazione che, non risolverebbe la pochezza della pensione, ma tuttavia aiuterebbe a risolvere qualche piccolo problema. Niente invece perchè anche in questo caso, come per le spese sanitarie, questo diritto non mi viene riconosciuto come dalla circolare della Agenzia delle Entrate che riporta ”può essere richiesta dai cittadini residenti”. E’ detto che di fronte alla legge tutti i cittadini hnno gli stessi diritti, devo al contrario osservare che non e’ vero o che per lo meno non lo e’ solo per quanto riguarda i doveri. Dalla mia pensione viene trattenuto, oltre al resto, l’importo per il S.S.N. il che non mi da il diritto alle prestazioni anche se presente occasionalmente nel nostro paese, ed in questa occasione saro’òdiscriminato anche per l’assegnazione del bonus stabilito dal governo. Tu hai la possibilita’ di accedere, come ho visto in uno dei tuoi ultimi blog, negli uffici preposti a questi problemi e vorrei avere, se possibile, chiarimenti al riguardo.
L’INPS, in qualità di sostituto d’imposta (per coloro che prestano attività lavorativa) o quale Ente che eroga la pensione (per coloro che sono titolare di un trattamento pensionistico), deve solamente applicare fedelmente quanto previsto da normative di legge promulgate dal Parlamento Italiano.
Infatti l’art. 1 del decreto legge del 29 novembre 2008, n. 185, stabilisce l’attribuzione di un bonus straordinario, per il solo anno 2009, ai soggetti residenti in Italia, componenti di un nucleo familiare a basso reddito.
I soggetti beneficiari, debbono obbligatoriamente essere residenti in Italia e non avere conseguito redditi complessivi superiori a determinati importi. Il beneficio è attribuito in base ai componenti del nucleo familiare, al reddito complessivo familiare, e spetta ad un solo componente del nucleo familiare.
DOMANDA: scrive ETTORE da BUENOS AIRES – Argentina
Sono un cittadino Italiano che risiede all’estero – Argentina – e ho ottenuto la corrispondente pensione argentina da circa due mesi. Mi è stato offerto un lavoro come professionista dipendente in Italia (dove non ho mai lavorato). Ho 59 anni e vorrei sapere come devo impostare il mio nuovo contratto di lavoro tenendo conto che ci tengo molto a continuare a percepire il 100% della pensione argentina e secondariamente a quello che per legge dovrebbe risultare alla scadenza di questo mio nuovo contratto italiano.
Il contratto di lavoro che verrà stipulato in Italia dal Sig. Ettore, va messo in relazione al tipo di attività che sarà chiamato a prestare, se da lavoro dipendente, autonomo da collaborazione subordinata o altro, pertanto non è possibile fornirgli nessuna informazione o valutazione in merito. Tutto ciò che riguarda il diritto a percepire per intero la pensione argentina è regolato invece dalle norme dell’Ente previdenziale Argentino. I contributi che il Sig. Ettore verserà in Italia nella gestione previdenziale dell’INPS potranno essere totalizzati con quelli versati in Argentina, purchè raggiungano un minimo di 52 contributi settimanali e daranno diritto al pagamento di una pensione in pro-rata.
alle 11:48 di martedì, 17 Febbraio 2009
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Leggi Commenti (43) |
17 Febbraio 2009 alle 12:46
Con i saluti rispettuosi alla Dottoressa,grazie di partecipare in questo BLOG,e se anche el argomento non mi riguarda,sara’ prezioso per molti Italiani al ESTERO!!! GRAZIE GRAZIE DI CUORE!!! Alla Francesca ammiro la tua organizazione e le tue idee sempre brillanti e inteligenti per risolvere i Problemi degli Italiani Emigrati come hai fatto per sette ANNI in Sportello Italia!Grazie Francesca a nome di tutti i Blocchisti a te i miei piu’ sinceri AUGURI!Saluti a tutti Luis.
17 Febbraio 2009 alle 12:55
Ha ragione la Dottoressa Brigida Parisi! Il fatto di non essere residenti in Italia ci annulla il diritto di ottenere la “Social card”, il Bonus 2009, l’assegno sociale, l’assistenza sanitaria e, attenti! se i nostri redditi da pensione locale superano un certo limite, non abbiamo diritto nemmeno alla maggiorazione sociale, per non parlare del trattamento al minimo che, comunque, in Argentina ci viene ridotto un 25% per l’applicazione del coefficiente 0,7615 previsto nella famigerata, ingiusta, incostituzionale PARAMETRAZIONE, escogitata dai Signori funzionari INPS e ratificata mediante decreto interministeriale del 12 Maggio 2003. Cari italiani: lasciate ogni speranza voi che “USCITE” dall’Italia perche`entrerete nella categoria di cittadini di seconda classe! Giorgio Balestra
17 Febbraio 2009 alle 13:25
Ciao Francesca,
saluto te e la Dott.ssa Parisi ringranziando entrambe per il Vs continuo impegno su questo importante tema di servizio.
Esco un attimo fuori tema per scrivere un piccolo avviso per tutti di prestare attenzione ad una e-mail che gira in questi giorni.
A me e` arrivata ieri e tengo a precisare che nn ho conti correnti con Poste italiane, per cui mi e` sembrata subito sospetta.
MI RACCOMANDO STATE TUTTI ATTENTI , QUESTA E` UN’ALTRA TRAPPOLA , SE VI ARRIVA QUESTA E-MAIL CANCELLATELA .
Date: Mon, 16 Feb 2009 15.42.27 +0100
From: “Poste Italiane S.p.A.”
To:
L”oggetto della mail dice:
Subject: Nuovo programma per la sicurezza del suo conto
Questo e` il contenuto:
Poste Italiane NON ha spedito, NON spedisce e NON spedira sotto alcun forma, e-mail ai clienti: di verifica, di aggiornamenti, di sicurezza o qualsiasi altro motivo.
Avendo presente che gli attacchi phishing sono aumentati verso le Poste Italiane, la nostra squadra di sicurezza ha creato un nuovo programma per la sicurezza del suo conto Poste Italiane.
Questo programma sta nel registrare il suo indirizzo IP nel nostro database insieme ai dati del suo cono, come il Codice dispositivo, Parola chiave e le Cifre della carta ricaricabile.
Che cos’e l’indirizzo IP:
L’indirizzo IP e un codice numerico UNICO che non puo essere duplicato. Questo dipende dal suo Internet Provider.
Cosa devi fare per registrare l’indirizzo IP nel nostro database :
Segui le istruzioni cliccando sul link qui sotto:
OVVIAMENTE OMETTO IL RESTO DELLA E-MAIL E RELATIVO LINK.
Danila
17 Febbraio 2009 alle 13:30
Cari Amici,
Cara Francesca,
… io sono ben lontano dalla mia eta’ pensionabile ed ho ancora tutta una vita davanti …. quindi faccio TESORO di quel che leggo sulle pensioni in queste pagine ….
… E percepisco un comune denominatore (mi si corregga se mi sbaglio):
1) Tutti coloro che sono emigrati in paesi dell’ America Latina, hanno serissimi problemi per far valere i loro diritti, sia in termini di pensioni, che in termini di assistenza consolare, cose che spesso si intrecciano, oltretutto; il commento ricorrente che leggo in queste pagine e’ “.. sono stato in consolato ma non sanno cosa fare/dirmi …”
Sembrerebbe che la rete consolare italiana in America latina sia composta di improvvisazione e burocrazia vecchia maniera. Personale pagatissimi coi soldi delel tasse pagate in Italia che credono di fare un favore ad andare a lavorare …
2) le pensioni, quando ci sono, in questi Paesi sono infime, anche in relazione al denaro necessario per vivere con decenza e decoro in questi Paesei.
Quindi, morale della favola: uno lavora 30 anni, ha perso pure la cittadinanza a causa di una legge-trabocchetto (1992), magari rimane pure invalido e poi si ritrova con una pensione locale ridicola e non ha manco diritto all’ aiuto e/o alla pensione italiana ….
Presi in giro dal Paese ospitante e dallo Stato Italiano …. Bravi i Politici Italiani e dell’ America Latina …., ….. ma che quando si riuniscono le commissioni bilaterali discutete sulla maniera migliore di fregare gli italiani all’ estero? Perche’ dal quel che leggo (e che vivo …) sembrerebbe cosi’ …
Insomma, non mi sembra una grande maniera di spendere la propria vita fuori dall’ Italia …. (mi includo ovviamente).
Emigrare dall’ Italia si …. ma NON in America Latina.
Cordiali saluti,
Stefano Mollo.
17 Febbraio 2009 alle 13:37
Dimenticavo: … ovviamente ringrazio la Dott.ssa Parisi per le sue spiegazioni; il mio precedente intervento non e’ in alcun modo alludente alla dottoressa Parisi; e’ chiaramente un attacco invece chi fa le leggi ed a una certa parte della struttura diplomatica italiana che funziona in America latina, la quale e’, notoriamente, inefficiente nel migliore dei casi.
Alla Dott.ssa Parisi, una volta ancora, ringraziamenti e complimenti per la sua chiarezza nell’ esposizione dei temi.
Cordiali saluti, Stefano Mollo.
17 Febbraio 2009 alle 13:45
Cara Francesca,
come al solito l´INPS risponde solo ai quesiti che piace a lei!Ho scritto ed inviato per E-mail al Postmaster@inps.it di farmi conoscere qualé erano gli accordi raggiunti circa il pagamento della Pensione in Brasile tra l´ICBPI -INPS e Banca do BRADESCO del Brasile.Rivolgo la preghiera alla Dr.ssa Parisi chiedendole come mai non mi viene mai pagata la Pensione in base al Cambi0 giornaliero del pagamento della Pensione e poi perché mi viene aggiunta anche una trattenuta IOF per 20 real circa mensile-L´accordo non é´ stato siglato tra i due Stati ?perché pagare la tassa di stato al Brasile ?gradirei sapere dal beneamato mio INPS qualche risposta in merito,in modo da poter fare valere i miei diritti presso il Banco Bradesco.Grazie per la cortese attenzione Aldo
17 Febbraio 2009 alle 13:57
Devo purtroppo rilevare che lo stato italiano, prende i suoi diritti(?)ma non corrisponde con i suoi doveri. Io pur resiedendo all’estero sono pur sempre un cittadino italiano a cui vengono fatte le trattenute, previste dalla legge sulla pensione, e allora questo non e’ giusto, perche’ i doveri SI ed i diritti NO. Tengo ad informare che per il 2009 mi sono state trattenute ancora, come se non bastasse, importi pari a piu’ di 10% sulla pensione, giustificando il prelievo, come tasse regionali e comunali. Allora i benefici per residenti all’estero non ci sono pero’ sempre per i residenti all’estero ci sono tasse comunali e regionali. Saluti.
17 Febbraio 2009 alle 14:29
caro Bruno Tozzi ed altri due del blog che vivono in Thailand come noi,e se nelle stesse condizioni di pensionati,fate mente locale ed uniamoci nel chiedere l’applicazione della legge 202 del 1980 inerente l’accordo bilaterale Italia/Thailand per evitare doppia tassazione (leggasi Irpef e tasse comunali).Io trovato anche il form sul sito INPS l’ho inviato a Pozzuoli ,mia ultima residenza,ma da tre mesi non ho avuto risposta.In precedenza avevo posto il quesito a inps risponde,e mi avevano risposto in burocratese…ci risulta ancora iscritto all’anagrafe tributaria di Pozzuoli,anche se da due anni ricevo la pensione qui’ e sono iscritto all’Aire.E allora perche’ pago Irpef e tasse del comune di Roma?Se questo argomento puo’ interessarvi ed approfondirlo chiedete alla cara Francesca la mia mail,altrimenti dialogheremo sul blog.Sawasdee Krap
17 Febbraio 2009 alle 14:36
Con dovuto rispetto saluto la D.SSA BRIGIDA PARISI, ben venuta di nuovo tra noi, ed spero di poter aiutare i nostri connazzionali, che purtroppo hanno dei problemi sulle pensioni. Come già ho detto alcune volte, non ho questo bisogno perchè sono pensionato, ed non ho nessun problema, sento spesso dei lamenti dei pensionati in Italia, veramente avrebbero bisognodi percepire degli aumenti perchè le loro pensioni sono veramente basse, ma ciò dipende dal governo che dovrebbero fare qualcosa. Saluto Francesca ed tutti, ed ringrazio la s.ra PARISI. Francesco.
17 Febbraio 2009 alle 15:11
Ciao Francesca
Fa sempre piacere sapere qualcosa dalla cara Sign. Brigida Parisi.
Amici cari, si stratta del Governo Iataliano ad non specificare bene cosa ci vuole per avere i propi diritti di cittadino. Se non avete versato per la cuota esatta non fanno carte. Io fortunatamente ho lavorato qui in America per 35 anni, ed non ho problema, mi dispiaice per voi, che perdete tutti i soldi che vi aspettano. So’ alcune per persone si ripresero la cittadinanza italiana nel 1992, ed subito andarono in Italia a prendere la residenza ed tutto il resto che attocavano a loro. Be, non so come hanno fatto, ma adesso hanno la pensione di casalinga, a come vedo il Gorverno aiuta a chi vuole. Non e’ giusto per
gl’ altri che spettano d’ anni le loro trattenute. Vi auguro a voi tutti di fare una bella lettera al Presidente Napoletano ed fate tutti la forza insieme.
Con affetto Maria
17 Febbraio 2009 alle 15:16
Buongiorno:
Sono un italiano nato all’estero e da diversi anni sono rientrato in Italia, ho 62 anni e fino ad ora ho accumulato 11anni di versamenti INPS e 17 anni di versamenti ENASARCO (come agente di commercio), vorrei sapere se é possibile fare la totalizzazione dei versamenti effettuati ai due enti.
Grazie e cordiali saluti.
17 Febbraio 2009 alle 16:44
Ti ringrazio Francesca per questa possibilitá di essere in conttato con la Dott.ssa Parisi. E anche la ringrazio a Lei
Ho domandato parecchie volte sul tema della PARAMETRAZIONE, sará possibile avere qualche risposta giacché e dennaro che si gli toglie ai pensionati con un decreto e se questo decreto e d’accordo ai principi stabilitti nella costituzione italiana??
Grazie Dott.ssa Parisi
17 Febbraio 2009 alle 17:24
Cara Francesca l’abbiamo detto e ripetuto tante volte, grazie mille per trattare questa patata calda chiamata pensione, e la mia simpatia va a quelli dell’America del sud che sono forse trattati ancora peggio . Io ho qualcosa in comune con tutti quelli che hanno scritto, da Luciana a Gustavo , i problemi esistono dovuti a tutte quelle persone che non fanno il proprio lavoro , quindi ottenere risposte sara’ una chimera. Cambiare il sistema ancora peggio . Ringrazio Danila per la sua raccomandazione di non aprire certi messaggi, e alla Dottoressa Parisi per il suo tempo. E a te Francesca una piccola nota sentimentale: non saprai mai quanto eri importante sullo schermo della mia TV alle 3 della mattina quando stavo per andare in pensione e non sapevo a chi rivolgermi per fare la domanda. Un forte abbraccio aldo.
17 Febbraio 2009 alle 17:44
Carissima Dottoressa Parisi, io ho un problema,da 4 anni ho perso mio marito e’ prima lui prendeva la pensione dalla Francia,noi siamo in England,dopo che mio marito e’ morto mi dovevano dare la Reversibita’,ma fino a questo giorno,non ho ricevuto niente,ho fatto tante lettere ,telefonate,ho mandato tutti i documenti che volevano,ma niente,io sono pensionata,cioe’ ho 68 anni,mi potrebbe dire come posso fare x farmi dare quello che mi spetta?.Noi nel 1959/1961 eravamo in Francia,poi siamo venuti qui’e’ quando mio marito e’ andato in pensione lo pagavano,lui e’ morto 01-01-05,ed ho mandato il certificato di morte,e’ si hanno ritirato il mese di Gennaio che loro ci avevano mandato e’ d’allora non ho visto un centesimo,lo pagava<La Cram Rhone Alpes Di Lyon la prego di dirmi quello che devo fare,La ringrazio e’ La saluto.
17 Febbraio 2009 alle 17:56
Gentile Francesca,
Gentile Dt.ssa Parisi,
grazie per le informazioni e per l’attenzione che date ai problemi degli italiani fuori patria. Io sono già pensionato in Brasile,con pensione ridotta,siccome ho 55 settimane di contributi in Italia.Sono andato all’INPS richiedendo la parte della pensione che il Brasile non mi fornisce( compiuti i 65 anni di legge). Per ottenere qualcosa bisogna compilare formulari in Italia e in Brasile , ecc.Ma quello che mi fece perdere la voglia di continuare è stato l’importo che l’INPS dell’Italia lo calcola sul valore contribuito quarant’anni fa, non in relazione al complemento che mi manca ricevere per completare la pensione brasiliana, che anche se è poca, resterebbe superiore all’infimità propostami.Per lo meno lo calcolassero relativamente alla pensione minima dell’Italia. Ma, no!
X ALDO MOSELLO ( Curitiba ),
gentile signore, lo IOF ( Imposta su Operazioni Finanziarie ) non c’ entra con l’INPS.E’ un’imposta stabilita dal governo brasiliano dovuta perchè per darti i soldi la banca (Bradesco ) eseguisce una operazione finanziaria, cioè ti cambia gli Euro in Reali. ( così siam fregati due volte : ce li cambiano ad una tassa decisa da loro e ben bassa , e per giunta ci fanno pagare per l’operazione ! )
saluti.
gio.
17 Febbraio 2009 alle 18:00
Cara Adriana, ho spiegato varie volte in che consiste la PARAMETRAZIONE. ( a mezzo di Radio Argentina, am 570). E`la trovata di qualche nottambulo funzionario per far risparmiare all’INPS centinaia di milioni di euro sulle spalle dei poveri fessi pensionati residenti all’ estero. Non a tutti pero`. A coloro che risiedono nei paesi ricchi non gli si tocca un euro, perche`il coefficiente a loro assegnato e`1 , o piu` di 1. Nella Repubblica Democratica del Congo invece, una poensione di 516,46 euro si riduce a 5,99 euro (sic).Se questo stesso criterio fosse applicato fra i residenti nelle venti regioni d’ Italia, sarebbe la rivoluzione. Cordiali saluti a tutti i blogghisti.Giorgio
17 Febbraio 2009 alle 19:45
Cara FRANCESCA voglio ringraziare alla Dott.ssa che sempre e tanto gentile con noi, aspettiamo un giorno i politici italiani si rendono conto de tutte le ingiustizie e facciano qualcosa per migliorare la situazione dei pensionati in latinoamerica. Un caro saluto a tutti
DANILA anche io ho ricevuto il mail ma non lo ho aperto, baci
17 Febbraio 2009 alle 21:37
cara francesca io dico solo grazie a te per tutto quello che stai facendo per gli italiani tu davvero un angelo mandata dal cielo grazieeeeeeeeeeeeee ciao iolanda e mando un saluto a tutti gli amici del blog ciaooooooo
17 Febbraio 2009 alle 23:23
Ciao Francesca,
grazie anzi tutto per tutto quello che fai per noi italiani all`estero. Ti spiego. Io abito in Venezuela dal 1956. Ho lavorato per circa 2 anni in Italia dal 1954 al 1955 circa, dove ho versato i miei contributi. Qua in Venezuela ho solamente 75 settimane di contributi versati all`Instituto Venezolno De Seguros Sociales. Vorrei sapere che possibilitá potrei avere di ottenere una pensione Italiana anche facendo dei versamenti volontari. Molte grazie e
gentili saluti.
17 Febbraio 2009 alle 23:31
Carissima Francesca, sono vari anni che ci comunichiamo. Ho l’allegrìa più grande quando ti vedo in questo mezzo. Seguo a dirti torbellino, per la tua inteligenza e il proposito per aiutare algi Italiani All’estero. Veramente ti aspetiamo molto ansiosi. ¡GRAZIE MILLE! Un forte abbraccio anche dalle mie figlie. Alba Cuozzo-
17 Febbraio 2009 alle 23:43
Carissima Francesca, Egreggia Dott.sa Parisi,
Miei afetti in primo piano e miei distinti saluti cordiali nel secondo termine.
Nonnostante essere uscite dall Italia per ragioni di politica non contenente, GLI ITALIANI continuano ad essere emigrati senza terra di appartenenza. Ciòe così, senza dubbio, al continuare a leggere ogni giorno con accurata attenzione tutti le regolamentazione, leggi, carte, ecc.Giorni scorsi ho ascoltato da parte di una italiana dire :” Maledetto il giorno che sono partita dell’Italia, ma non per questo paese l’ Argentina,ma si per questi politici italiani di oggi.!!!
Allora carissimi italiani, tutti i blogghisti, tutti quelli che partecipano a chiarire come la gentile Dott.,sa Parisi, in che modo si pensa all’Italia per intelettualizzare il menefrega agli emigrati???
Io voglio che quest’ultima riflessione arrive propio al Mr Berlusconi che tanto ama l’Italia, gli italiani all’estero ed il menefreghismo (SIC).
Non era stato che l’Italia storicamente era all ‘avanguardia delle diritti umani, della protezione degli impoverati, che l’Italia era cuna dei diritti umani esenziali??? A dove hanno buttato queste tradizioni e garantie?
Pensano soltanto assistere quarantienne che vivono a casa de suoi genitori?
Senza prendere rischi?, Senza fare nientemeno che una laurea?
E in questo caso, chi è chi lavora e imprende? Chi è che fabbrica soldi? A dove arriva una società di bamboccioni che soltanto vedono la vita passare acquistanto debbiti?Pensano a seguire come milleuristi, borsiste fallite, o a prendere sfide coraggiose?Dov’è rimasta l’ Italia degli imprenditori? degli italiani che non avevano paura per andare avanti?Pensate per un momento che gli emigrati non hanno aiutato con la sua dolorosa partenza a fare meno problema per voi che sei rimasti nel vostro paese?Allora, carissimi, mettiamoci in ragione. Tutta questa gente non é partita per grazia di Dio. E partita per disgrazia di voi, dirigenti politici dell’epoca. E tempo di riflessioni!
18 Febbraio 2009 alle 1:58
Caro Giorgio,
Conosco il tuo programma in AM 570 e quando posso ti ascolto. Tante volte ti ho ascoltato parlare del tema pensioni. .
Quello che mi stupisce é che nessun dirigente, sía del Comites, síano i Senatori o Deputati eletti, non prendono atto di questa ingiustizia, che perquanto si denuncia é anche inconstituzionale giaché i cittadini italiani sono tratatti in diversi forme, asecondo dove hanno la residenza. Una discriminazione.
Grazie e cordiali saluti
18 Febbraio 2009 alle 3:22
Grazie !Francesca grazie! Dott.ssa Parisi per la sua risposta alla mia domanda , certamente le sue informazioni mi saranno utili fra qualche annetto ! Distinti saluti Giuseppe .
18 Febbraio 2009 alle 4:27
Gent/ Dott. Parisi,
A parte che la mia domanda fattaLe molto tempo fa sia attraverso il blog di Francesca e poi direttamente al Suo ufficio non ebbe mai risposta, ora cortesemente desidero porLe la seguente domanda:
Alcuni anni fa chiesi al Consolato d’Italia se la pensione INPS deve essere dichiarata nelle tasse USA, oppure quelle USA in Italia, mi fu detto che per accordo bilaterale USA-Italia, le pensioni sono esenti da tasse. Cortesemente potrebbe specificare? Cio’ che chiedo sara’ utile sapere a molti pensionati.
Distinti saluti,
Gianni (Bostonia)
18 Febbraio 2009 alle 14:30
Non ho commenti sulle pensioni, ma vorrei salutare Francesca, la s.ra Parisi ed tutti del blog. Buon giorno a tutti Francesco.
18 Febbraio 2009 alle 14:47
Cara Francesca io non ho ancora problemi di pensioni,pero’ ringrazio te e la
Dottoressa Parisi per i consigli utili che fornite a noi.
Francesca,domani,19 Febbraio e’ un giorno molto importante per me.
Nel lontano 1952 proprio il 19 di Febbraio io nascevo in un piccolo paesino della provincia di Cosenza(Rovito).
La cosa importante pero’ e’ che nello stesso giorno e mese in un altro paesino,sempre in provincia di Cosenza(Lago),nasceva quella che poi sarebbe diventata mia moglie e con la quale sono sposato da circa 37 anni.
Francesca come il detto dice un corpo solo e un anima sola,ebbene io e mia moglie non solo dividiamo un corpo solo e un anima sola ma anche una sola torta!.Tanti saluti a te e a tutti gli amici del blog,Roberto.
18 Febbraio 2009 alle 22:13
Francesca, anche io non ho pensione dal governo italiano, ma voglio ringraziare te e la Dottoressa Parisi per aiutare coloro che hanno questi benefici.
Con questo colgo l’occasione di augurare agli sposini cosentini Giordano un buon compleanno con questa speciale e-card.
http://www.superlaugh.com/1/bdaybaby.htm
18 Febbraio 2009 alle 23:49
In Italia oggi siamo andati un pò male, la SAMDORIA a perso in casa ed MILAN A PAREGGIATO. Ma la cosa peggiore è, che si è dimesso VELTRONI.
Se fosse stato Badaloni, a dimettersi era molto meglio. Saluto la d.ssa Parisi, Francesca ed tutti, Frank.
19 Febbraio 2009 alle 0:39
SIETE TUTTI GENTILMENTE INVITATI A RIMANERE IN TEMA PENSIONI.
GRAZIE PER LA CORTESE COLLABORAZIONE.
19 Febbraio 2009 alle 2:20
Salve cara Francesca e Saluti particolari alla Dott.ssa Parisi, come semmpre gentile con noi Frequentatori del salotto mondiale, nel mantenerci aggiornati sul tema Pensioni.
Inanzitutto approfitto per salutare ai tanti dipendenti dei diversi Patronati che hanno Sede all’estero per difendere e promuovere i Diritti di noi Cittadini sparsi nel mondo sulla situazione di Previdenza e Assistenza.
Di sicuro come in Venezuela i tanti Patronati si occupano con piu’ o meno sforzo, dei Servizi di Previdenza Sociale, aiuto nelle Attivita’ Fiscali e consulenza nelle Pratiche Consolari.
Comunque vi commento, che come tanti compagni che come me facciamo Volontariato nell’Associazionismo, in questi primi mesi dell’anno vari associati titolari di pensione italiana, ci domandano sui Modelli RED-ESTERO che l’INPS invia per permettergli di verificare su alcune prestazioni come: l’integrazione al trattamento minimo, gli assegni famigliari e le maggioranze sociali. Lo commento perche’ sempre il plico contenente dei documenti arrivano in ritardo e d’accordo ai controlli Inps, mancato l’aggiornamento potrebbe sospendere la Pensione e rimetterlo in pagamento ” a posteriori “.
Comunque di sicuro, credo gia’ sarebbe il caso di inviare questa documentazione via telematica o che si facciano i tramiti attraverso i Patronati che operano all’estero, per assicurare a tempo le operazioni di rinnovo delle pensioni.
Ugualmente vedo preoccupante i continui casi di pensionati che ricevono lettere dell’Inps in cui si chiede la restituzione di somme a volte ingiustamente percepite dal pensionato, con le incomode situazioni che si presentano a loro, al doversi recare cuasi inmediatamente agli Uffici per verificare la correttezza dell’indebito e procedere alla restituzione mensile delle somme.
Ringraziandola per la sua attenzione, auguro un buon proseguimento a tutti i compagni.
Gesualdo
19 Febbraio 2009 alle 21:11
Scusa Francesca se vado fuori del”argomento, vorrei chiedere a qualche blogghista se mi puo rispondere a questa domanda ? un mio amico ha ricevuto dall’italia da pagare la spazzatura, per un ammonto di 49 euro, lui si trova qui in australia da 4 anni l’ imposta e del 2007, mi potete dire cosa deve fare? vi ringrazio Gaetana
20 Febbraio 2009 alle 7:28
per Gaetana da Mel,presumo il tuo amico non si sia iscritto in tempo all’AIRE,e quindi il Comune continui a considerarlo presente.Saluti a voi tutti dal novello blogghista che risiede nell’estremo nord della Thailandia e che aveva provato a contattare altri residenti in questo paese per chiedere ,se pensionati, l’applicazione dell’accordo bilaterale, per evitare come succede per altri paesi firmatari,lo sgravio di Irpef e tasse comunali.A tal’uopo rivolgo alla nostra Francesca l’invito a girare alla D.ssa Parisi il seguente quesito.Come mai i pensionati INPS ,non godono dei benefici della legge 202 del 1980?
20 Febbraio 2009 alle 7:41
Grazie al caro Raffaele dalla thailand , sei stato molto gentile, passero il messaggio, il governo fa piu presto a chieder del soldi indietro che darli. Vorrei chiedere alla Dr ,ssa
Parisi un;informazione, un amico nostro ha fatto domanda della pensione, ha` raggiunto l;eta`, il patronato le ha` detto che la domanda e stata inoltrata a dicembre 2008 pero` la ricevera` la pensione alla fine dell;anno senza gli arretrati, le sembra giusto ,vorrei una risposta grazie Gaetana passe
20 Febbraio 2009 alle 16:47
Carissima Francesca scusami se non ho risposto prima, comunque voglio ringraziarti per aver scelto la mia e-mail riguardante l’INPS e anche la dottoressa Parisi che ha sapientemente risposto riguardante le norme. Io volevo evidenziare che la maggior parte dei pensionati non sono indigenti e fanno parte del cosidetto “WELFARE” che in questo caso sono d’accordo con il dimostrare se veramente sono sotto la soglia o rientrano in quella categoria di bisognosi ma si sono guadagnati la pensione di vecchiaia con i contributi versati durante gli anni lavorativi e in questo caso non dovrebbero dimostrare se hanno sorpassato la soglia o no. Tutti i nostri politici come senatori a vita eccedera eccedera non solo percepiscono pensioni di cifre stellari e sono sicura che hanno possedimenti a non finire e non devono provare niente a nessuno. Quindi questo e` cio` che mi irrita, perche` devono sentirsi ancora piu` umiliati dopo tutti i sacrifici che hanno fatto? Allora con una mano danno quelle briciole e con l’altra li puniscono. Bravi a tutti quelli che hanno saputo inventarsi “queste norme”. Rispettosamente ringrazio di nuovo per avermi dato spazio.
20 Febbraio 2009 alle 16:59
ringrazio la dottoresa parisi per quello che o capito dal mesese di luglio del anno 2008 li pagano la decorrenza presso la pensione pero ”’ nel patronato inca mi dicono che li corrisponde dal 2002 al 2006 che non li anno pagata se puo rispondermi li ringrazio
22 Febbraio 2009 alle 18:11
Mille grazie per la risposta, dove purtroppo leggo con molto disappunto che il limite per poter chiedere l’assegno sociale, che era di sei mesi, é stato alzato a dieci anni, vorrei chiedere ai nostri “carissimi” politici come diavolo potrebbe vivere un povero cristo che decidesse di venire in Italia a passare gli ultimi anni della sua vita? con la pensione ridicola che prendiamo quí, e grazie a Dio che l’abbiamo, perche c´é un sacco di gente che non prende memmeno quella “mancia”?
Bella roba questi politici, che l’unica vera ossesione che hanno è vedere ingrassare il LORO portafoglio, perché di noi, cittadini di serie B? macchè B, siamo serie Z, se ne fregano altamente.
Dá vergogna essere italiano, e se non fosse che; se uno prende la cittadinanza del paese dove ha lavorato una vita, quando va a chiedere il visto per andare in Italia, magari a vedere la famiglia, GLIELO NEGANO; vi giuro che brucerei il mio passaporto.
23 Febbraio 2009 alle 19:00
Grazie Francesca per la tua passione e professionalita’ nell’aiutare gli altri e cioe’ il prossimo,NOI,che siamo tuoi ammiratori e quindi sei entrata nelle nostre case per cui ti ritengo una sorella.Il mio caso e’ questo;Gia’ percepisco la pensione americana(Social Security) perche’ ho 64 anni compiuti e quindi ho voluto anticipare anziche’ aspettare 65 anni ecc…ecc….Ma io ho lavorato in Italia per circa 22 anni dal 1964 al 1984 e poi ho versato dal 188/89 perche’ ero ritornato in Italia ed ho lavorato per 11 mesi,insomma almeno dovrebbero essere di anni 21.Ora chiedo sempre con gentilezza alla Signora Brigida Parisi se posso conguagliare la mia pensione americana con quella italiana perche’ ritengo che con un conguaglio (anni lavorati in Italia ed anni lavorati in Florida(USA) perche ho iniziato a versare USA nel 1985.Dovro’ aspettare che compio i 65 anni o a Giugno incomincio a presentare la domanda di pensione minima italiana senza conguaglio o con il conguaglio?Dal mese di Aprile di quest’anno io saro’ in Italia e mi fermero’ se Dio vuole in Sicilia.Ti ringrazio e ringrazio la Sig.ra Brigida Parisi.Cari ed affettuosi saluti,Taddeo Scalici
15 Marzo 2009 alle 21:27
Cara Francesca
prima di tutto grazie per la pagina che metti a disposizione a noi emigranti che fa luce su molte domande per noi di difficile risposta fuori dal paese. Vorrei ricevere una chiarificazione riguardo la pensione di reversibilita che ricevo dall italia: ma pur non residendo nel paese da otre 5 anni, sono obbligata a pagare le trattenute fiscali, che regolarmente mi vengono fatte, o posso in qualche modo, visto che non beneficio di nessun servizio dall ‘italia, evitare che mi vengano fatte?? se si in che maniera posso raggiungere l obiettivo che mi paghino la pensione al netto???
Grazie per la disponibilita’
cordiali saluti
adele
15 Marzo 2009 alle 21:27
Cara Francesca
prima di tutto grazie per la pagina che metti a disposizione a noi emigranti che fa luce su molte domande per noi di difficile risposta fuori dal paese. Vorrei ricevere una chiarificazione riguardo la pensione di reversibilita che ricevo dall italia: ma pur non residendo nel paese da otre 5 anni, sono obbligata a pagare le trattenute fiscali, che regolarmente mi vengono fatte, o posso in qualche modo, visto che non beneficio di nessun servizio dall ‘italia, evitare che mi vengano fatte?? se si in che maniera posso raggiungere l obiettivo che mi paghino la pensione al netto???
Grazie per la disponibilita’
cordiali saluti
adele
2 Aprile 2009 alle 13:09
sono una pensionata inpdap sto facendo il documento obbligatorio per le detrazioni figli a carico ,io ne ho due .come faccio a pronosticare il futuro ,come mi devo comportare se e speriamo che trovino un lavoretto, e che trattenute avrò successivamente sulla mia pensione ora percepisco euro 640.09 al mese ( una miseria) grazie mille attendo risposta
9 Aprile 2009 alle 13:54
cara sig. /ra francesca dopo essere stato messo in mobilita’ dall’azienda dove ho lavorato per 10 anni circa con contratto a tempo indeterminato ,mi sono deciso ad iniziare un’attivita’ in proprio ,avendo saputo che avrei potuto chiedere l’anticipazione della mobilita’ in unica rata ho fatto regolare richiesta firmata dal centro per l’impiego successivamente l’inps
29 Aprile 2009 alle 12:48
ho 70 anni.ho lavorato dal1970 al 1975 in america.ora prendo la pensione sia italiana che americana.siccome mi hanno detto che me ne tocca una,volevo sapere se e’ vero o falso. grazie e tanti saluti
6 Ottobre 2009 alle 16:49
Gent.ma Francesca,
spero possa aiutarmi nella risoluzione del quesito.
Mia madre ha 64 anni, per 14 anni dal 1960 al 1974 ha versato regolarmente i contributi di coltivatore diretto, all’epoca nessuno la informò che se avesse pagato un ultimo anno avrebbe avuto diritto alla pensione minima!!!Mi domando possibile non possa farsi niente ?
Tanti anni di sacrifici andranno persi?
La ringrazio anticipatamente per la risposta e Saluto cordialmente.