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S.O.S. CITTADINANZA- Le Risposte

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DOTT. CLAUDIO BALLETTA
Viceprefetto del Ministero dell’Interno

In questa fredda e piovosa giornata di inizio dicembre vi do il bentrovato augurandovi come sempre una buonagiornata o buonanotte se vivete dall’altra parte dell’emisfero. Oggi torniamo ad affrontare un tema molto caro agli italiani all’estero, la cittadinanza. Per esperienza posso affermare che tra le tantissime richieste di chiarimento in merito ricevute durante i sette anni trascorsi a Rai International, ho notato molta confusione e disinformazione. Personalmente credo che prima o poi sia necessario apportare una modifica alla Legge che ne regola le varie procedeure legali per l’ottenimento, il riacquisto e via dicendo ed a quanto ne so sono state fatte alcune proposte a riguardo dai Parlamentari eletti all’estero, ma al momento non ci sono rilevanti novità. In attesa di scoprirne di più do il bentrovato ad un caro amico, il DOTT. CLAUDIO BALLETTA, Viceprefetto del Ministero dell’Interno, che ho avuto modo di intervistare molte volte a SPORTELLO ITALIA e che cordialmente ha accettato di collaborare al mio progetto internet rispondendo alle vostre domande. Per dare la possibilità a tutti coloro che sono realmente interessati all’argomento, di poter porre i propri quesiti, siete gentilmente invitati a rimanere in tema.

Grazie per la cortese collaborazione!

DOMANDA: scrive Romina dalla Virginia
“Ho tre figli minorenni italo-americani, li ho registrati al mio Comune di appartenenza in Italia, devo dare per scontato che sono Italiani a tutti gli effetti e posso iniziare le pratiche per fargli ottenere il Passaporto anche Italiano?Inoltre la mia prima figlia sullo stato di famiglia in Italia viene dichiarata come di sesso maschile, cosa potrei fare per cambiare cio’ e se non lo facessi quale complicazione apporterebbe?”

Se lei o suo marito, o entrambi, siete cittadini italiani o avete doppia cittadinanza, poichè i figli minori seguono la cittadinanza dei genitori avranno la cittadinanza italiana o la doppia cittadinanza. In tale ipotesi Lei potrà tranquillamente iniziare le pratiche per ottenere il passaporto italiano che sarà rilasciato dalle competenti autorità. Per quello che riguarda, invece la figlia dichiarata sullo stato di famiglia come maschio, lei dovrà chiedere un estratto dell’atto di nascita dal quale sicuramente risulterà l’effettivo sesso della figlia e quindi chiedere la rettifica del certificato dello stato di famiglia. Qualora l’errore fosse stato, cosa che non credo, al momento della registrazione del certificato di nascita dell’ospedale o della levatrice o del dottore che ha assistito al parto, allora si dovrà chiedere la rettifica attraverso una procedura giudiziaria.

DOMANDA: scrive Gianni da Toronto- Canada
“Vorrei porre due domande: io vivo in Canada come mai per il riacquisto della cittadinanza c’è stato un periodo in cui si poteva riacquistare e dopo e’ stato chiuso, perchè? Lei pensa che sia giusto che noi che siamo nati in italia e per una ragione o per l’altra abbiamo perso la cittadinanza siamo trattati allo stesso modo di stranieri che vogliono diventare cittadini italiani.”
Purtroppo la norma che lei evoca era una norma transitoria che dava una facoltà da esercitarsi per un certo periodo di tempo decorso il quale quei poteri non potevano più essere esercitati. Purtroppo anche se ingiusta e penalizzante per moltissimi nostri emigrati questa legge pubblicizzata tanto male che molti dei nostri emigrati non ne hanno mai avuto conoscenza ha esaurita la sua valenza e non più in vigore per cui i nostri emigrati non possono più esercitare l’opzione prevista e di conseguenza hanno perso la possibilità di riacquistare la cittadinanza italiana.

DOMANDA: scrive Matias Marini da Buenos Aires- Argentina
Non mi è ancora chiaro se il coniuge di cittadino italiano può acquisire la cittadinanza ugualmente sia nel caso della donna che dell’uomo. Qui in Argentina molti contrattisti della rete consolare non sono bene informati sulla normativa e stanno mandando a casa un sacco di mariti che, secondo quanto spiegatogli dagli impiegati consolari, non hanno diritto alla cittadinanza delle loro mogli. Nessuno spiega loro che dopo tre anni di matrimonio possono fare richiesta al Ministero dell’Interno, come spiegato dal Dott. Balletta. Un grande peccato. Ad ogni modo, capisco che non è uguale per tutte le coppie. C’è differenza per gli sposati prima e dopo di una certa data.”

Tutti coloro, maschi o femmine, che sono sposati con cittadini italiani possono chiedere ed ottenere la cittadinanza italiana a condizione che siano decorsi sei mesi dal matrimonio e non esistono condizioni ostative previste dalla legge. Se residenti all’estero devono trascorrere tre anni dal matrimonio per potere richiedere i riconoscimento della cittadinanza italiana. Questo vale per tutte le coppie dall’entrata in vigore della costituzione e della legislazione vigente.

DOMANDA: scrive Vittorio Cassone da San Paolo- Brasile
“Vorrei sapere se io, con doppia cittadinanza, italiana (passaporto disponibile per farlo dal Consolato, ma non l’ho ancora preso) e brasiliana, domando se le mie figlie, sposate, com più di 30 anni, possono avere la cittadinanza italiana?
Carissimo se le sue figlie ora trentenni e sposate, al momento della loro maggiore età, o successivamente, non hanno volontariamente rinunciato alla cittadinanza italiana, allora esse sono ancora cittadine italiane e dotate di doppia cittadinanza.

DOMANDA: scrive Paolo Massetani da San Paolo- Brasile
“È possibile per un figlio adottivo ottenere la cittadinanza italiana? Mio figlio, pur essendo nato in Brasile, è figlio d’ italiani e possiede la cittadinanza italiana. È regolarmente sposato con una brasiliana. Questa coppia ha legalmente adottato un bambino brasiliano che, per la Legge brasiliana, di fatto e di diritto è considerato loro figlio a tutti gli effetti e senza nessuna discriminazione o restrizione. Adesso mio figlio desidera che questo bambino, suo figlio e mio nipote, ottenga anche la cittadinanza italiana. Per la Legge italiana, è possibile?

Caro amico, il figlio adottivo minorenne di cittadino italiano, poichè i figli minori seguono la cittadinanza dei genitori, ha sicuramente la doppia cittadinanza: italiana per parte di padre e e brasiliana per parte di madre.

DOMANDA: scrive Claudia da Buenos Aires- Argentina
“Una domanda al Dott. Balletta da un amico che vuole sapere: a Buenos Aires, lui aveva acquisito la doppia cittadinanza dalla moglie figlia di padre italiano, questa coppia e stata insieme 25 anni, dopo si sono divorziati, lui aveva il passaporto italiano pero quando e andato a rinnovarlo al consolato gli hanno detto di no. Ha perso il diritto ad avere la doppia cittadinanza/passaporto?

Se in seguito al matrimonio con cittadino italiano il suo amico aveva ottenuto la cittadinanza italiana per matrimonio il successivo divorzio non cancella la cittadinanza. Per cui se non ha rinunciato alla cittadinanza italiana è ancora cittadino italiano ed ha diritto al passaporto ed alla doppia cittadinanza.

DOMANDA: scrive Rolando Riccio da Bologna- Italia
“Una donna peruviana coniugata nel 1940 con il figlio di un emigrato italiano, rimane vedova nel 1987 (il marito nel momento della morte era soltanto peruviano). Nel 2005 viene riconosciuta la cittadinanza italiana ai bisnipoti e alla loro madre in quanto discendenti diretti in linea ascendente; alla nonna vedova era stato detto che doveva corregere dei dati in un documento. Una volta corretti i dati, la domanda è stata respinta dal Consolato onorario in quanto si ritiene che la donna non abbia il diritto alla cittadinanza perchè “vedova da molto tempo” (detto a voce ma non nero su bianco). In questo caso ci sarebbe il diritto alla Cittadinanza per la nonna vedova (ottantenne)? Nel caso che ci fosse, come potrebbe far valere il suo diritto?
Caro amico vorrei avere più elementi con date e tutte le vicende che hanno riguardato la coppa acquisto, perdita cittadinanza, ed altro. Se possibile avere il provvedimento che ha riconosciuta la cittadinanza italiana ai bisnipoti , la spiegazione che la donna non ha diritto alla cittadinanza perchè vedova da tanto tempo è incomprensibile. Astrattamente è possibile per la nonna vedova avere la cittadinanza italiana ma occorre esaminare tutta la documentazion in possesso della Signora.


65 Commenti a “S.O.S. CITTADINANZA- Le Risposte”

  1. liliana ( Buenos Aires , Argentina )

    Cara Francesca,
    gentile Dott.Balletta,
    che sia il caso di andare al Consolato Italiano di Buenos Aires con fotocopie delle risposte del Dott. Balletta?
    Grazie del servizio,evidentemente ne abbiamo molto bisogno!!!
    Saluti affettuosi,
    Liliana


  2. Stefano Mollo ( Gye , Ec )

    Gentile Dott. Balletta,

    di certo anche Lei, come molti di noi, rimane a volte a bocca aperta al sentire le risposte assurde che certi consolati danno tanto perché non vogliono perdere tempo con quelli (noi) che loro considerano cittadini di serie B. (Oppure per genuina ignoranza.)

    Mi domando anche come mai certe cose accadono puntualmente in certi consolati invece di altri, in certe zone del mondo invece di altre.

    Io credo che gli ispettori del Ministero degli Esteri che ogni tanto fanno le loro visite ale Ambasciate ed ai Consolati e che stranamente certificano “che tutto è in ordine” quando in ordine non lo è per niente, debbano essere loro stessi soggetti di controllo.

    Aggiungo che in certe zone del mondo i Comites, che dovrebbero controllare l’ attività delle autorità diplomatiche, vengono invece messi in condizioni impossibili per lavorare e/o vengono affidati nelle mani di persone che, non per colpa loro ma per il fatto di non essere nati e cresciuti in Italia e quindi di non avere la Forma Mentis Italiana, non hanno idea neanche dei loro diritti.

    Cordiali saluti a tutti.

    Francesca, un bacione ed un abbraccio; qui tutto come sempre e come previsto … so far, so good.

    Stefano.


  3. silvia-São Paulo-Brasile

    Cara Francesca,il Dr.Balletta come sempre chiarissimo nelle sue risposte.Io credo che ha ragione Liliana(BS Ayres)che dice che bisognerebbe andare con copia delle risposte del Dr.Balletta,perche non c é nessun male,nel senso che lui parla di “leggi” che se al Consolato di qualche parte non conoscono potrebbe essere per pura ignoranza e non mala fede,e con questo si eviterebbero tanti problemi inesistenti.Mio nipote,che ha la doppia cittadinanza ,ha tre figlie e ongiuna appena nata é stata registrata al Consolato qui,da ció che dice il Dr.Balletta non sarebbe necessario?ne avrebbero il diritto a meno che alla maggior etá ci rinunziassero di spontanea volontá?non so´se ho capito bene ma mi sembra loogico,figlie nate da padre con doppia cittadinanza no?La ringrazio tantissimo,a lei e Francesca,per questo importantissimo servizio per gl emigrati italiani.Certo che i Consolati dovrebbero essere meglio istruiti non vi pare?alla fine é la loro professione,dovrebbero fare onore al carico che occupano e al paese che rappresentano.Un abraccio,Silvia


  4. Francesco da Toronto ( TORONTO ON. , CANADA )

    Buon giorno DOTT. CLAUDIO BALLETTA, vorrei sapere perchè chi nasce in Italia, diciamo figli di emigradi, devono aspettare fino a 18 anni per diventare cittadini italiani. Mentre a molti paesi come il Canada USA ed altri, chi nasce a questi paesi, sono automaticamente cittadini. La ringrazio ed la saluto. Buon giorno a Francesca ed tutti, ho voluto fare questa domanda perche non credo che sia giusto per chi nasce in Italia, ed non è cittadino. Saluti a tutti, Francesco.


  5. ENZO TORTORA ( mansfield , massachusetts )

    DOMANDA ENZO TORTORA DA MANSFIELD MA.chiede di essere diventato NEL 1980 circa cittadino americano non essendo non sapendo di perdere la cittadinanza americana,e di rimanere un giorno “HP” ora lui e la sua moglie sono rimasti tali per un intervento chiururgico sbagliato essendo stati truffati dalla troppa capacita’ malvagica del dottore il quale ci ha trasportati nel tempo, con lo scopo di far cadere i teremini legali, promettendoci, ad ogni visita di controllo, una guarigione molto prossima senza stabilire i termini previsti.Alla scadenza dei detti venne fuori la verita’, dichiarandoci mi spiace non c’e’ piu’ niente da fare per voi. ora , dopo 19 lunghi anni ci troviamo nelle stesse , e, forse piu’precarie condizioni, costretti ad accettare l’accaduto, spendere soldi per medici e farmaci senza alcun riconoscimento da parte delle autorita’. volendo tornare in italia, non possiamo sostare piu’ di 90 giorni, Chiediamo, stando alle nostre condizioni e’ possibile avere un estensione sul passaporto considerando la crisi economica che stiamo attraversando unitamente alle presenti precarie condizioni ho condattato il Consolato di Boston, dicendoci di andare in ufficio aspettare il turno, cio che non si fa in America,agli”HP”, onde ottenere il rituale visto,Nessuno puo’ fare uno strappo a nostro stato per aiutarci ad ottenere,e, per rimediare al
    lo sbaglio ingenuamente commesso.Ringrazio il dott.BALLETTA, per il suo intervento, speriamo positivo
    porgendola tanti rigraziamenti con tanti doverosi riguardi. AGGIUNGO CHE POSSIAMO DIMOSTRARE CON CERTIFICATI MEDICI LA REALTA’ DELLE NOSTRE CONDIZIONI


  6. Maria Rosa Colombo ( Luján , Argentina )

    Tante grazie a te FRANCESCA ed al tuo ospite gentile Dott. BALLETTA per le chiare spiegazioni!!!! Saluti a tutti e buona settimana!!!!


  7. Stefano Mollo ( Gye , Ec )

    Enzo, io che non sono nessuno, credo quanto segue.

    Visto che come cittadino americano puoi andare in Italia per turismo senza richiedere un visto fisico, credo che l’ unica soluzione per te e per tua moglie sia appunto andare in Italia entrando con il passaporto americano (USA) e poi piantare una grana della M…. alle autorità italiane che, a quel punto saranno costrette ad ascoltarti; una cosa è certa. nelle vostre condizioni di HP, certo nessuno vi prenderà di peso e vi obbligherà con la forza a lasciare il territorio italiano.

    A legge stupida, risposta coerente ….

    Questo è quel che farei io. Valuta tu se farlo. Da come tu racconti la situazione, non credo che tu abbia nulla da perdere ….la salute gia l’ hai persa da tempo.

    Altrimenti, se chiedi le cose per favore, educatamente, eccetera … non otterrai mai nulla.

    Io ne so qualcosa, te lo garantisco.

    Se non fosse per altro, guarda per esempio quei poveracci in Thailandia … 1100 italiani bloccati e dopo una settimana il MAE organizza un ponte aereo … quando gli altri cittadini CEE sono già andati via … VERGOGNA! Altro che Cittadinanza Italiana! A volte mi vergogno di essere Cittadino Italiano; a volte mi viene voglia di strapparlo il passaporto italiano.
    Sono orgoglioso d’ essere Italiano; ma l’ Italianità non è un librettino colorato con un chip dentro che dice che siamo italiani; l’ Italianità è ben altro.

    Cari saluti a tutti.

    Stefano.

    Stefano.


  8. Luciana Cianfarani ( Troy, MI , USA )

    CIAO FRANCESCA E AMICI TUTTI, UN’ALTRA PROVA CHE IN ITALIA CHI SI ALZA PRIMA COMANDA. NON RIESCO A CAPIRE LO SCOPO DI QUESTA LEGGE TRANSITORIA E MALE PUBLICIZZATA, FORSE UNA PRESA IN GIRO? GRAZIE DOTT. BALLETTA PER ESSERE STATO MOLTO CHIARO NELLE SUE RISPOSTE CHE CI FA CAPIRE ANCORA DI PIU` I VERI SENTIMENTI VERSO GLI ITALIANI ALL’ESTERO. COME HO GIA` DETTO IN PRECEDENTI E-MAILS QUESTI SONO ITALIANI CHE APPARTENGONO AD UNA CLASSE FORSE AL DI SOTTO DI TERZA CATEGORIA. IO PENSO CHE TUTTI GLI ITALIANI ALL’ESTERO CHE HANNO PERSO LA CITTADINANZA ITALIANA A CAUSA DI TANTE VALIDE RAGIONI, NON LA VOGLIONO RIACQUISTARE PER INTERESSI MA SOLO PER RAGIONI DI ORGOGLIO, DI SENSO DI APPARTENENZA ALLA TERRA NATIA, PERCHE` BENCHE` SONO CITTADINI DELLA TERRA CHE LI HA ACCOLTI IN FONDO IN FONDO SONO CONSIDERATI SEMPRE ITALIANI CHE AHIME` E` ALL’INVERSO DALLA LORO PATRIA, QUINDI SONO IN LIMBO. VERGOGNA PER IL NOSTRO GOVERNO CHE TRATTA I SUOI FIGLI CHE SI SONO SACRIFICATI COSI TANTO PER MIGLIORALE LA LORO ESISTENZA, PORTARE BENESSERE ANCHE ALL’ITALIA DIRETTAMENTE E INDIRETTAMENTE PERCHE` COME HO GIA DETTO SONO STATI GLI EMIGRANTI IL “PONTE” DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL RESTO DEL MONDO, NON HANNO DETTO “CHE LA NAVE VADA A FONDO, MICA E` NOSTRA”. SI SONO RAFFOCIATI LE MANICHE E CON SUDORE E SANGUE HANNO DATO IL LORO MEGLIO E QUESTO E` IL RINGRAZIAMENTO CHE HANNO RICEVUTO. TUTTO CIO` E` VALSO SOLO UNA LEGGE TRANSITORIA…


  9. Maria Carfora Hart ( Newport News , Virginia )

    Buon Giorno Francesca
    Siamo di nuovo alle solite domande al Dott. Balletta.
    Non c’e’ un rimedio per riaquistare questa cittadinanza, il Consolato di Filadelfia, che noi del sud, qui che facciomo parte dello stato, al telfonono non rispondono mai. Non c’e’ il tempo di andare li a fare una bella giornata di guida per informazione. Io ho chiesto di riaquistare la cittadinanza, ma le pratiche sono chiuse, come mai? Io una sera, gurdavo il telegiornale della Rai, fecero vedere che l’ attore Robert Di Nero, che i suoi bisnonni erano italiani. Ando’ a visitare il paese, da dove venivano. I cittadini del paese, lo fecero cittadino onorario, lui richiese la cittadinanaza italiana. Il paese e’ stato a braccie aperte per lui, adesso e’ cittadino italiano, ed ha anche il passaporto. E’ come mai a noi non ci vogliono aiutare, che Governo noi abbiamo? Mi meraviglio tanto che tutti questi deputati che stannno qui all’ estero dovrebbero rapprentare noi, dove stanno? Io non so, quale e’ quello dello stato della Virginia. La mia mamma rimase cosi male ,quando gli spiegai che scadendo il mio passaporto italiano, non sapevo dove si trovava il Consolato, dovetti fare le pratiche per diventare cittadina americana, se no’ non potevo viaggiare con il mio marito, lui era militare. Adesso chi dobbiamo pregare per avere risposte esatte su questa duel cittadinanza. Saluti a tutti Maria


  10. Maria Rosaria Martinelli ( Staten Island,N.Y. )

    Benritrovati a tutti, la domanda che vorrei rivolgere al dott. Belletta e questa: mio marito e cittadino americano dal 1995,le mie bimbe nate qui negli USA hanno diritto alla cittadinanza italiana? Che tipi di documenti richiede il consolato per questa pratica? La ringrazio per una sua sollecita risposta,Maria Rosaria


  11. Fernando Lemmi ( Mar del Plata , Argentina )

    Egreggio signore e Francesca:
    Avvolte ottenere la possibilità di dire quello che, sebbene il diritto regola, l’abitudine anche fa un’ altra valida fonte.
    Come Lei saprà molti sono i motivi del “presunto” abbandono della cittadinanza volontaria.
    Per esempio, qui, a Argentina, moltissimi italiani venuti particolarmente in epoca si forte statismo, trovavano lavoro soltanto nello stesso stato. Quindi, la legge argentina obbliga a tutto quello che lavora nello Stato a essere argentino.
    Siccome il problema di ottenere lavoro da parte di un straniero non è problema del paese di destino, ma sì della mancanza di accoglienza del paese di origine, possiamo dire che tutti quelli che hanno come d’abitudine si dice “lasciato volotariamente la cittadinanza italiana”, non sia stato cosi.
    Quando la ragione riporta misure estreme per avere un posto di lavoro,questo significa una raggione di sopravivenza che l’Italia non e riuscita a dare a suoi emigrati. Per tanto, dire “volontariamente”, non e esatto.
    Paesi fortemente statisti come l’Argentina dei tempi della emigrazione non avevano altra posibilità.
    Ma gli stranieri non sono un produtto della loro volontà, ma un risultato delle loro paesi di origine.
    Per tanto, considero, in ogni modo, che si el dirito invocato sia il diritto di sangue (jus sanguinis) questo diritto e precisamente irrenunciabile. Nel caso di Argentina, la teoria va per altra parte, jus solis.
    Quindi, se la neccesita di lavorare fa una pseudo volontaria rinuncia alla cittadinanza, Io, come persona in conoscenza del dirito, no ci credo cosi.
    Voi italiani siete quelli che devono considerare perchè si penalizza agli italiani in due volte:la prima, per butarli fuori della acoglienza propia della vostra nazione,per ragioni socioeconomici e politichi e la seconda, per presumere che gli emigrati abbandonarono la cittadinanza in modo volentieri.
    Rispetosamente Vi dico: non e il sangue quello a che se rinuncia, ma credo dobbiamo mettere bianco su nero.
    Grazie


  12. Fernando Lemmi ( Mar del Plata , Argentina )

    In modo di agregare merito a tutto detto piu sopra,posso dire che la Regione Toscana, piu precisamente la Provvincia di Lucca, ha avuto nei tempi dell’emigrazione, la piu grande quantita di Casse di Risparmi e Banchi, frutto dei rimborsi che tutti gli emigrati giravano per aiuto dei suoi parenti in Italia.
    Quindi, come si chiama questo? A finalizzare tutto detto prima e in modo di raffermare le due penalizzazione menzionate, devo dire che conforme a dirito, c’è qualche contradizione nella legge che dottrinariamente puo trasformarla in “non valida”.
    Questo fa un principio del diritto (Vg.Kelsen), se anche penalizzare per lo stesso motivo a un emigrato consiente giudicarlo per lo stesso due volte.
    Nuovamente Grazie
    Fernando Lemmi
    Argentina


  13. IOLANDA MENNILLO ( MELBOURNE , AUSTRALIA )

    CARO SIGNOR DOTT.CLAUDIO BALLETTA IO PORGA QUESTA DOMANDA IO MI SONO FATTA CITTADINA AUSTRALIANA MA VORREI SAPERE SE E POSSIBILE RIACQUISTARE LA CITTADINANZA ITALIANA? PER FAVORE MI PUO SPIEGARE COME DEVO FARE A CHI DEVO RIVOLGERMI GRAZIE TANTO SE MI DA UNA RISPOSTA CIAO PER ADESSO SALUTI A TUTTI


  14. IOLANDA MENNILLO ( MELBOURNEAA , AUSTRALIA )

    MIA CARA FRANCESCA MI SON DIMENTICATA DI DARE LA BUONANOTTE HO BUONGIORNO A TE E IL SIGNOR DOTT. CLAUDIO BALLETTA E RINGRAZIO TANTO TE PER AVERLO INVITATO E MI SCUSA TANTO PER AVERE FATTO LA DOMANDA SENZA PRIMA DI SALUTARLA GRAZIE DI NUOVO DA ME IOLANDA CIAO A TUTTI


  15. Paolo Boschi ( Kansas City , Missouri , U.S.A. )

    Io come scrive Gianni da Toronto Canada mi sono trovato nelle stesse condizioni con in piu’un servizio militare presso la Marina Militare dal 948 al 956.La risposta data a Gianni mi ha veramente infuriato specialmente quando in finale si comunica che per noi non c’e’ piu’ speranza per riaquistare la cittadinanza.Se questo e’ il caso definirivo vedo la fine della pura razza italiana con il sopravvento di una razza mista .Se questo e’ il volere del governo Italiano “Buona fortuna”Ora so che i veri Italiani siamo noi all’estero.


  16. Vittorio Cassone ( San Paolo , Brasile )

    Cara FRANCESCA, gentile Dott. BALLETTA: auguri e grazie per la risposta. Desidero Buon Natale e 2009 com salute e con la pace di Dio.


  17. Romina ( Chesapeake , Virginia )

    Grazie per la risposta ricevuta sulla questione di cittadinanze e passaporti.Ringrazio il Dott.Balletta per le sue attenzioni alle nostre problematiche,ovviamente un grande grazie va a Francesca che senza questo Blog non ci avrebbe dato modo a tanti di noi di avere risposte alle nostre tante domande.Baci a presto,Romina


  18. Santo ( Buenos Aires , Argentina )

    Grazie Francesca e grazie al Dott. Balletta per le risposte chiare che ha dato, ma vorrei fargli una domanda
    al Dott. Balletta: PERCHE NOI CITTADINI ITALIANI ALL´ESTERO NON ABBIAMO LE STESSI DIRITTI DI QUELLI CHE SONO IN PATRIA? NON SIAMO TUTTI EGUALI DAVANTI ALLA LEGGE?


  19. Antonio ( Rosario Santa Fe , Argentina )

    A questa ora buon sonno a te Francesca e al dott. Balletta. Cuanto si ha detto sopra hanno veramente raggione. Il mio suocero perse la cittadinanza solo perche’ le avevano promesso un posto di lavoro nella pulizzia,(carabinieri)que mai ottuvo.Cari saluti Antonio


  20. Fatima ( São Paulo , Brasil )

    Buonasera Francesca, Dott. Balletta ed amici.
    Con tutto a posto, visto che sono andata in Italia, proprio io, per prendere i documenti dei miei nonni,insomma
    ne ho lasciato tutto al Consulato a São Paulo, in novembre di 2002 e finnora non sono riuscita a ottenere la mia cittadinanza.

    Se io sapessi giocare a calcio???

    Un caro saluto a tutti.
    Fatima


  21. Juliana Ontario

    Saluti alla cara Francesca e’ anche al Dott. Balletta. e la ringrazio per quello che fa’ per noi Italiani all’estero. sarei molto condenta se potrebbe fare cualcosa per il Signor Enzo Tortora ne ha’ molto bisogno.
    Chi non cia passato non sa’ ma io cio una cara amica col figlio ammalato solo perche’ il dottore non ha voluto riconoscere che era malato, diceva che i ragazzi sono tutti cosi’ che non vogliano imarare ecc ecc. Ma il ragazzo ha perso leguilibrio di aprendimento, e quando hanno trovato per mezzo dello specialista non hanno potuto fare piu’ nulla era troppo tardi, Pero son condenta che e stato riconosciuto e lanno dovuto pagare, tutto ma la vita non ha valore con i soldi, ma la salute che conda, un saluto a tutti i conazionali a te Francesca un forte abraccio,,,,, Juliana


  22. MARIA ( montreal , canada )

    Dolcissima Francesca, e bello sapere che nonostante tutto sei sempre li a darti da fare per i bisogni di noi tutti,grazie di cuore.
    Un grazie al Dottr.Balletta per tutti le informazioni molto preziosi,io leggo molto attentamente perche’ magari un giorno avro’ bisogno,grazie mille.
    Un caro saluto Francesca.
    Saluto nonna Lea,Francesca V. Maria T. e naturalmente voi tutti del blog.
    Un abbraccio Maria.


  23. MARIA ( montreal , canada )

    Scusate c,e’ stato qualche piccolo errore nel mio scritto,pazienza.
    Maria.


  24. silvia-São Paulo-Brasile

    Cara Francesca e gentile Dr.Balletta,la mia non é esattamente una domanda,ho la doppia cittadinanza da tempo,ma vedo tanti afflitti connazzionali con questo problema che é di stato legale,ma forse molto piu sentimentale,nel senso che,pur vivendo in un paese estero tutta una vita,pur essendo molto bene accolto,pure sentendoti a casa,ma l italianitá é dentro di te,per questo si chiamano(noi )imigrati nei paesi dove viviamo.In fondo siamo imigrati qui e imigrati li.Io non posso mai dimenticare la prima volta che tornai in Italia,giá grande,che sognavo con una cosa semplice,di non sentirmi chiedere “di dove sei?” perche qui io l accento non l ho perso é inevitabile.Pensavo,arrivata in italia,nessuno me lo chiederá.Ma non é che sbarcata a Roma,primo negozio che entrai mi chiesero”scusi lei da dove viene?” per via dell accento.di cui non mi vergogno tra l latro,ma é stato molto sintomatico come esperienza,accento lí accento qui.Ma la mia riflessione era la seguente,uno straniero che viene a vivere in Italia,per piu che ci stia bene diventa Italiano?dico nel senso vero della parola,mentalitá inclusa,o solo nella carta o perche l ama?credo che é ció che succede a tutti noi,andiamo in un altro paese,hai voglia di carte di identitá,passaporti e tutto in regola,ami il paese dove stai(senó te ne dovresti andare)ma tu RESTI italiano volendo o no.A me sembra che noi emigrati desideriamo essere ció che siamo,solo questo,non capisco perche tanto complicato diventa.Io voglio essere una italiana in Brasile e una brasiliana in Italia,non é che voglio,lo sono,diventa un dirittto penso…mmah,era solo una riflessione come dicevo ma ci penso molto leggendo i vari connazzionali che scrivono a Francesca.Un abraccio a tutti.Silvia


  25. Antonio Castaldo Grassi ( Los Teques , Venezuela )

    Caro, dottore Claudio Valetta.

    Noi siamo due fratelli Gemelli nati in Italia( Felice e Antonio Castaldo Grassi), a cimitile Provincia di Napoli nel 1955. Siamo emigrati al venezuela a febraio del 1958, dove si trovaba il nostro Padre Sabato Castaldo Corbisiero, nato a visciano , provicia di Napoli. Siamo stati citadini fino i 17 anni , cuando abbiamo acquistato la citadinanza Venezuelana nel 1972.Mia Madre era sposata in Italia , si separo del signor Conceto Pergola, pero in Italia non cera il divorzio. Dunque noi figuriamo in Italia come figli del Signor Pergola e non Del Signor Sabato Castaldo. Papa e ela Mamma si sposaron in Venezuela dopo di aver fatto mia madre il divorzio in Venezuela del suo primo marito, Cosi mio padre ci dette ilcognome Castaldo. In Venezuela noi Siamo Antonio Castaldo Grassi e Felice Castaldo Grassi. I miei due genitori Sono Morti . Noi abbiamo tentato riacquistre la citadinanza e adesso con una legge injusta dice que le persone nel caso nostro devono per riacquisare la citadinanza :
    mamdare i documenti via consolare al comune dove siamo nati , per chiedere la autorizazione per andare in Italia.
    Vivere sei mesi in italia , e allora si riacquista la citadinanza.
    Tutto questo e injusto, come puo uno vivere in Italia sei mesi , noi non abbiamo i mezzi per campare sei mesi in Italia. Poi cuando sono andato al consolato per manadre la rchista al comune non si sono negati a mandarmi i Documenti nostri legalizati per che abbiamo il Conome Castaldo in Venezuela e in Italia siamo Pergola. Allora questa e un a partita di scachi senza Soluzione. Non abbiamo avuto nessuna aiuta de le autorita Italiane. Dunque Noi non Existiamo. Siamo Nati in Italai . Siamo stati citadini fino i 17 anni . Per che non possiamo avvere la nostra citadinanza. Che injusta e lanostra patria con noi . Gazie tante . Atentamente Antonio Castaldo Grassi


  26. Gesualdo ( Guanare , Venezuela )

    Benvenuto Dott. Balletta, Bentrovata Francesca e Saluti particolari alla milizia Alderisiana…Tutti Pronti, come gli Scouts.
    CITTADINANZA !! che facile dirla ma che difficile sentirla, tenerla e come leggo da vari compagni nei post sara’ difficile riacquistarla. Proprio Io sono uno dei beneficiati di quella finestra di due anni, che venne data agli italiani al mondo dieci anni fa per richiedere la cittadinanza italiana. E sono stato attore dell’ondata di richieste che ne derivo’, dato che d’accordo al CGIE, giacciono tuttora 1 milione di domande in arretrato riferendomi ai Consolati dell’america latina…ho detto bene, 1 milione di connazionali aspettano ancora in merito la famosa legge 91/92 per riacquisire la cittadinanza,persa per motivi di lavoro, via “jure Sanguinis”o per “azione proattiva di ricupero”.
    Proprio oggi leggo che i parlamentari eletti nella circoscrizione estero, seguono d’accordo che il principale impegno con noi elettori e’ ” ridifinire i termini per il riacquisto della cittadinanza italiana” e la peggiore cosa sarebbe ritornare a casa a mani vuote e senza avere concluso questo mandato. Signori della Bicamerale, insistiamo …come in tante altre nazioni, chi e’ nato in Italia deve continuare a essere italiani fino alla fine dei suoi giorni…Ascoltateci e decidete al piu’ presto…Ameeeen!!
    Gentile Dott. Balletta, dopo questo sfogo personale, approfitto adesso per chiedergli sul dubbio di un’amico Venezuelano che reside in Italia e mi commenta su una decisione 6526 dell’anno scorso, affermante che gia’ non sara’ sufficiente la celebrazione del matrimonio con una italiana per l’acquisto della Cittadinanza, senno’ che e’ indispensabile un affettivo rapporto coniugale perdurante per almeno tre anni,prima del corrispondente acquisto.
    Grazie e Saluti a tutti. Gesualdo


  27. IOLANDA MENNILLO ( MELBOURNE , AUSTRALIA )

    DOMANDA . CARO DOTT. CLAUDIO BALLETTA, IO SONO NATA IN ITALIA SONO PARTITA PER L’AUSTRALIA NEL (1966) TENUTO LA CITTADINANZA ITALIANA FINO AL GIORNO 29 DI GIUGNO PERCHE IL (30/6/1977 )QUESTO EIL GIORNOCHE HO PRESO LA CITTADINANZA AUSTRALIANA PERCHE IO QUANDO SONO ARRIVATA QUI AVEVO (19 ANNI)ADESSO MI DITE VOI PER FAVORE COSA DEVO FARE HO COSA VOLETE DI PIU PERCHE QUESTO SONO COSE CHE MI RICORDO SE DEVO FARE LO FACCIO .PERCHE ADESSO QUI SI PUO AVERE DUE CITTADINANZA GRAZIE TANTO SPERIAMO CHE L’ITALIA CHE E LA NOSTRA PATRIA PERCHE CE LA DEVE NEGARE! LA CITTADINANZA SONO NATA IN ITALIA E CI SONO RIMASTA PER 19 ANNI E PER DI PIU I MIEI GENITORI SONO LA E TANTI ALTRI FAMIGLIARI! UN GRANDE SALUTI AVOI E A TUTTI IL BLOG


  28. Gaspare ( laguna santa catarina , brasile )

    Gentile dtt.Balletta innanzi tutto grazie per come lei ci schiarisce i nostri doveri, MA I NOSTRI DIRITTI….alla fin fine sembra che i nostri governanti;quali essi siano di colore politico,DAVANTI DICONO UNA COSA,POI DI DIETRO NE ATTUANO UN’ALTRA,LE NOSTRE FRONTIERE SONO UN COLABRODO VOLUTAMENTE ENTRANO GIORNALMENTE 250 PERSONE(ABBRONZATI) NELLA NOSTRA TERRA LI ACCOGLIAMO E POI,I NOSTRI FIGLI DI ITALIANI CON LE CARTE IN REGOLA PER ESSERE CITTADINI ITALIANI,CAMPA CAVALLO CHE L’ERBA CRESCE….E LO SÁ PERCHÉ E LOGICO…SE TI FACCIO ITALIANO DEVO DARTI ANCHE I DIRITTI…MA PERCHÉ TANTI CLANDESTINI GIÁ SONO IN PARLAMENTO A COMANDARE LA BRISCOLA….SONO GIÁ DEPUTATI.É PROPIO VERO CHE CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA,DA TEMPO PREDICAVO A TUTTI GLI AMICI DEL BLOG DI BOICOTTARE NEL COMPRARE TUTTI I PRODOTTI ITALIANI,VEDRETE CHE IN 24 ORE CI DARANNO ASCOLTO….CHIEDO SCUSA SE HO SCRITTO IN MAIUSCOLO É POCO ETICO COME SONO STATO RIPRESO SVARIATE VOLTE,MA NON É DA MALEDUCATI…..ORMAI É CERTO RICEVIAMO GLI SCHIAFFI DALLE NOSTRE ISTITUZIONI E IL BELLO CHE NASCONDONO LA MANO…..MEDITATE GENTE…A LEI PORGO GLI AUGURI DI UN FELICE NATALE É UN PROSPERO ANNO NUOVO A NOI ITALIANI ALL’ESTERO UN’ALTRO ANNO DI PATIMENTI FINCHÉ IL BUON DIO CI VIENE APRENDERE…


  29. Francesco da Toronto ( TORONTO ON. , CANADA )

    È una cosa strana quando ero in europa, nessuno di noi a mai pensato diventare cittadini di quei paesi,che erano molto belli, ed si veveva bene. Mentre qualche settimana fà, ho visto in Italia, nella sala giuramento, moltissimi stranieri che prendevano la cittadinanza italiana, a me questo mi a fatto onore, ed anche orgoglio. Saluto il DOTT. C. BALLETTA, Francesca ed tutti. Francesco.


  30. giovanni ( Manaus/Modena , Brasile/Italia )

    Egregio dott. Balletta, e gentile Francesca ,
    nonchè cari cittadini italiani all’estero,

    quest’argomento della cittadinanza è la seconda volta che appare nel blog.Un grazie perciò per le elucidazioni e per il buon servizio offertoci dalla Francesca. Da quanto emerge impariamo che ci sono molte difficoltà per gli ” italiani o figli” di ottenere la cittadinanza ed invece per i clandestini si fanno numerose sezioni di concessione poco discriminata. Nella precedente puntata su quest’argomento avevo fatto due domande a cui non ebbi mai risposta.Il perchè non lo so.Chiedo scusa se c’è qualcosa che in esse non funziona.Ma le vorrei fare dinuovo sperando di avere più fortuna questa volta. Eccole :
    1a. :Italiano abbandona la patria fuggendo da problemi finanziari o matrimoniali.In terra straniera si rifà una familia dimenticando quella in Italia che segue anch’essa nuovo corso. I figli nati all’estero in questa nuova familia hanno diritto alla cittadinanza ? Nel nuovo paese lui si è regolarmente sposato civilmente siccome il matrimonio suo era appena registrato in Italia.In Italia non ha disdetto il 1o matrimonio.
    2o : cittadino italiano si sposa all’estero,ottiene la cittadinanza per moglie e figli,perciò rimane registrato il matrimonio suo in Italia. Ma si separa dalla moglie senza divorzio,senza comunicare niente in Italia ed ha figli con un altra. Questi ultimi hanno il diritto alla cittadinanza italiana ?
    grazie !
    saluti . giovanni
    P.S. concordo con Silvia : in Brasile noi siamo italiani ,ma in Italia noi siamo brasiliani. La nostra mentalità non è uguale e a volte non compatibile con quella attualmente vigente in Italia. Ed allora a che serve la cittadinanza se una parte ad essa inerente noi l’abbiamo persa e ci pare così fuori contesto ed a volte retrograda o per lo meno anacronica?
    Spero che si possano risolvere i casi dei Fratelli Gastaldo e di Enzo Tortora. Ma per noi che siamo partiti la vita è sempre complicata.


  31. roy ( sydney , australia )

    Cara Francesca,
    un abbraccio e ti ringrazio sempre per il tuo tempo e per la tua tenacita’ per qui continui, e insisti a portare avanti queste pagine in diario, per dare sempre una risposta(anche se delle volte, non e’ quel che vorremmo)
    giusta, onesta, oppure dare la direzione vera per cercare la risposta a le nostre domande. Ringrazio ancora in piu
    il Dott. Claudio Balletta, che si e’ sempre offerto per cercare di rispondere alle nostre domande,cosa che in Italia oggi come oggi, e’ quasi impossibile trovare!!(anche perche vedo che Lei ci da sempre le risposte giuste, anzi che una risposta solo per mandare via il richiedente….. che capita spesso in Italia!) Dott. Balletta, in rispetto a le domande de miei amici qui in salotto,quella mia forse sara molto frivola, perche onestamente ho letto tante altre che mi sembrano molto piu grave, pero se in tempo lei trova un attimo, vorrei solo sapere se, in caso che uno possiede la “famosa” doppia cittadinanza, e conquista “il pregiato passaporto italiano”, poi dopo tempo non fa il rinnovo del passaporto, perche onestamente non crede che servono due passaporti
    (NON ESSENDO VIAGGIATORE COME ‘FRANCESCA’ che e sempre di qua, e di la!!!), allora la domanda, esiste un altro documento, oltre il passaporto, che ci assicura la cittadinanza ITALIANA. in senso , io mi trovo bene viaggiare con il passaporto Australiano, pertanto non mi serve per viaggiare,…..pero sempre un foglietto
    che mi dice che sono “SEMPRE CITTADINO ITALIANO”!
    ringrazio sempre Dott. Balletta per il suo tempo che ci dedica, ed ancora in piu per le risposte oneste e giuste che ci invia… che vi assicuro puo risparmiare giornate di file in uffici , e poi macari con le risposte sbagliate!!!
    grazie sempre a te Francesca, per tutto quello che
    continui a fare, anche qundo non ti sentiamo, sento sempre che ‘TU CI SEI”
    er bacione
    roy.


  32. silvia-São Paulo-Brasile

    Carissima Francesca e amici del nostro salotto mondiale,entro questa volta ancora nel blog ma sempre in tema,.Durante questi giorni tante sono state le lettere di SOS al Dr.Balletta,e tante le lettere di rivolta per casi non risolti e ,peggio,non risolvibili.Il DR.Balletta solo ci puo rispondere in obbedienza alle leggi vigenti,e la stessa Francesca lo dice nel post,se le leggi non cambiano,se i nostri rappresentanti all estero non lottano per i nostri diritti,non c´e niente che si possa fare,la legge é la legge e noi cittadini dobbiamo sottostarle forzosamente.Quindi non vedo cosa aspettarcfi dal Dr.Balletta se non,darci le risposte d accordo con le leggi vigenti?non é lui che l ha fatto,quindi quei poveretti che appellano a soluzioni quasi disperate non hanno ain cosa sperare.Io penseri apiuttosto di ottenere una lista attualizzata dei nostri rappresentanti in Italia,di tutti i nostri paesi di residenza,per esigere da loro una lotta a nostro favore.Io per esempio ail plicco per votare non l ho ricevuto,nonostante ne avessi il diritto pieno.Non ho potuto votare,non só chi é stato votato qui in Brasile,almeno a São Paulo,la mia cittá,chi me lo informa?Cosa fanno a /Roma i nostri votati?ci fanno un resoconto?o vanno a via Frattina o via Condotti a prendere il caffé?I loro nomi e cognomi vorrei,abbiamo il diritto di sapere cosa stanno facendo,dove sono,tanto tutti abbiamo ale stesse necessitá….il brasiliano si comunica col rappresentante venezuelano,canadese e via di seguito?si organizzano?ecco,questo é ció che mi interessa.Scusate lo sfogo ma é questo.,Un abraccio a tutti,grazie Dr.Barletta e grazie Francesca,fate ció che potete,ma noi non facendo niente….vi pare,tocca noi.Forza,uniti si vince .


  33. giovanni ( Manaus / Modena , Brasile/Italia )

    Rapidamente,
    mi unisco alla Silvia : come facciamo a sapere i nomi degli eletti per circoscrizione? C’è la possibilità di saperlo ? Eppoi cosa fanno o hanno intenzione di fare ?
    (progetti,proposte,temi da affrontare,priorità da analizzare ecc.).
    Grazie a chi risponderà !
    saluti
    giovanni


  34. Rodolfo Cesarini ( Buenos Aires , Argentina )

    Carissima Francesca, aspettavo da molto tempo il tema della cittadinanza, con l’importantissima presenza del Dr. Barletta. Chiedo scusa non averlo fatto prima ma dovevo riunire nuova documentazione relazionata al tema, avendo concluso due fascicoli uno di originali e uno di copie oggi ho deciso scrivere per raccontare il successo nei miei confronti.
    Tutto comincia nel mese di giulio del corrente anno cuando la mia unica figlia di 50 anni, decise presentare la richiesta della cittadinanza italiana, munita di tutti i documenti richiesti tanto i miei come i suoi fino li tutto bene, quando l’impiegata opera il compiuter (il mio fascicolo dell’archivo consolare é il Nº 390033 ) gli risponde a mia figlia que il Padre é cittadino argentino.
    Io Rodolfo Cesarini, cittadino italiano, nato a Roma il 13 di marzo del 1930, arrivato in Argentina nel 1949, figlio naturale di Fanny Cesarini nata in Buenos Aires nel 1901 di padre e madre italiani que ritornarono in Italia nel 1923, tutto questo é contenuto nel mio fascicolo Nº390033.
    Mia moglie possiede la doppia cittadinanza concessa dal consolato que oggi dice que Io non sono italiano, nella mia vita attiva ho lavorato in Fiat e Impregilo, ragione per cui ho viaggiato molto, varie volte in Italia ho cambiato 5 passaporti per completi, Io come mia moglie siamo scritti all’AIRE sewmpre abbiamo votato, mai mi é passato per la mente lasciare la cittadinanza Italiana.
    Con questo scritto presento alla vostra considerazione il mio caso que forse é un malinteso, ma perqué.
    Il cittadino Italiano deve essere rispettato all’estero o dove sia, gli uffici consolari sono stati creati per assistere a i connazionali residenti all’estero, purtroppo é differente in Argentina,ho spedito 4 E-mail quiedendo audienza al console senza risposta.
    Particolarmente devo ringraziare al Comune di Roma que mediante l’ufficio di “riquiesta di certificati per corrispondenza”, e anque al comune di Pienza in provincia di Siena, per i documenti ricevuti.


  35. Rodolfo Cesarini ( Buenos Aires , Argentina )

    Continuando la precedente domando: é in vigenza la LEGGE del 5 Febbraio del 1992 Nº91 (nuove norme della cittadinanza). Art. 1
    Ë cittadino per nascita: b)qui é nato nel territorio della Repubblica se entrambi i genitori sono ignoti o apolidi, ovvero se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori secondo la legge dello Stato al quale essi appartengono.
    Grazie a tutti, specialmente al DR. Baletta.
    Rodolfo Cesarini.


  36. Gesualdo ( Guanare , Venezuela )

    Salve Cari Amig@ Silvia e Giovanni del Brasile, mi permetto entrare brevemente al salotto per compartire con voi il sito web : http://www.politicamentecorretto.com e nella Homepage, potete vedere che nelle sezioni ce’ il settore “eletti all’estero” , dove incontrerete buona parte dell’informazione dei 18 parlamentari eletti all’estero, igualmente si dettagliano i loro lavori politici aggiornati per ogni camera di Deputati o Senatori.
    Io particolarmente vi raccomando di leggere le attivita’ dell’On. Riccardo Merlo, Lider del Movimento Associativo in Latinoamerica…ne sinistra e ne destra…seno’ la Forza dell’ASSOCIAZIONISMO procurando fare conoscere e dare soluzione ai nostri probblemi degli Italiani dell’Altra Italia.
    Buon Proseguimento nel Salotto. Gesualdo


  37. Giuseppe(dal Canada)

    Un saluto cordiale a Franacesca.
    E un ben venuto al dott. Balletta, sono sempre apprezzati i suoi consigli e le sue risposte.
    La cittadinanza e’ u problema che assilla gli italiani al’estero, credo che sia uno dei pu’ grandi torti che il governo italiano abbia potuto fare a quegli “espatriati” che per raggione di lavoro ho per voglia di appartenere alla nazione che hanno scelto come nuova patriala, dove contribuiscono alla crescita del paese, dove i loro figli crescono, dove si sono fatti una nuova vita, e forse dove le loro spoglie riposeranno per sempre.Hanno acquisito la cittadinanza senza esserle stato mai chiesto di “RINUNCIARE” alla loro cittadinanza d’origine da parte del governo della nazione in cui vivono, per poi sentirsi dire dal governo italiano che non si e’ piu’ ITALINI!! Io mi domando PERCHE?Quindi mi viene spontaneo domandarmi vale la pena comprare i prodotti made in Italy sopportare la nazione che ti ha sbattuto la porta in faccia soltanto perche’hai voglia di proteggere i tuoi diritti? Buon proseguimento a tutti Giuseppe


  38. Adriana ( Bs.As )

    Cara Francesca, ti auguro un buon proseguimento nel tuo proietto.
    Ringrazio al Dr. Ballestra per aiutare ai connazionali a risolvere i problemi di cittadinanza.
    E se me permetti voglio dire che condivido quello escritto da Giuseppe dal Canada e anche da Fernando Lemmi di Mar del Plata.
    Purtroppo vorrei rispondere a Silvia che ha chiesto chiarimenti sui parlamentari eletti all’estero e gli dicco che trovará informazioni nei diversi Comites
    Per Gesualdo voglio dirgli che non e detto che l’Onorevole Merlo non abbia uno schieramento ideologico definito, credo che sí lo ha, si capisce da certe dichiarazioni fatte da Lui stesso quando lo intervistano, al meno si capisce il suo orientamento nonostante non lo facia esplicitamente. Peró questo non vuol dire che il nuovo partito che sta costruendo sia definito, pare di no.
    Grazie Francesca per poter scriverlo.
    Cari saluti Adriana


  39. Flavia Mea Pola ( San Paolo , Brasile )

    Complimenti a Francesca che,assessorata dal dott.Balletta ,efficentissimo tocca questa”!nota dolente” che é la cittadinanza e le sue derivazioni.
    Il rammanico di italiani leggittimi che hanno dovuto rinunciare alla cittadidanza per questioni di, a volte,sopravvivenzae ed ora si trovano senza avere la possibilitá di ritornare ad esserlo mentre gente che non é mai stata in Italia e neanche si interessa alla cultura italiana e vuole prendere la cittadinanza italiana solo per interesse(ci sono molti che ho sentito alla fila del consolato che hanno il passaporto ( almeno qui in Brasile) per poter entrare piú facilmente negli Stati Uniti….
    come pure conosco il professore di Geografia di mio figlio che per continuare a lavorare ha dovuto rinunciare alla cittadinanza pur andando sempre ora in vacanza in Italia…anche un amico d’infanzia di mio marito é l’unico di 5 fratelli che non ha potuto prendere la cittadinanza italiana perché la mamma solo era italiana e lui é nato prima del 1948…certe leggi…ma lasciamo stare!
    Un abbraccio affettuoso a tutti e auguri di Buone feste al dottor Balletta che spero sia sempre uno dei “nostri”ospiti d’onore!
    francesca,a te un saluto speciale…arriva il 17/12 cosa faremo?
    Flavia


  40. Gaspare ( Laguna Santa Catarina , Brasile )

    Ebbene Dottor Balletta cosa ne pensa dei nostri MUGUGNI,lagnanze,lamentele,Interpetri come meglio crede,speriamo che non si sia stufato prima del tempo e ci manda tutti al diavolo.Forse come lei vede la stragrande maggioranza di noi non é forte con l’italiano scritto, errori macroscopici di ortografia etc…. e pieno a partire dal sottoscritto.Ma ci guardi in faccia (virtualmente) sono MUGUGNI,LAGNANZE,LAMENTELE, fatte da persone con i capelli bianchi é certi di meritare RISPETTO É NON PRESE IN GIRO DALLE ISTITUZIONI non stó chiedendo nulla di straordinario ma solo di avere quel supporto di conoscimento delle leggi che in ITALIA si fanno in maniera da non farli capire ai cittadini, i consolati siano piú efficenti é vergognoso che un cittadino passati di molto gli ANTA deve mettersi in coda dalle sei di mattino,dopo che ha fatto una notte di viaggio per raggiungere il consolato,cosa ne pensa…é cosa da far rivoltare nella tomba i nostri avi che hanno combattuto per l’unitá della nazione,scusi lo sfogo, non le manchiamo di rispetto, ma sono certo che lei ai suoi genitori li rispetta.Cordialitá Gaspare 46


  41. Francesco da Toronto ( TORONTO ON , CANADA )

    Buon giorno a tutti, è bello avere due passaporti, quello italiano è elettronico, fra qualche anno anche il Canada, farà i passaporti elettronici. Per quel che sò, non mi sono bene informato, dell’importanza di questo sistema d’elettronica. Saluto il DOTT. C. BALLETTA, Francesca, ed tutti Francesco.


  42. giovanni ( Manaus , Brasile )

    Grazie Gesualdo !
    saluti
    giovanni


  43. Giuseppe-dal Connecticut

    Ciao Francesca,
    Non lo volevo scrivere sul blog, ma questa cittadinanza e’ una presa in giro per l’ITALIANO nato in Italia che divento’ cittadino della comunita’ dove vive prima del 1992.
    Tutti ci dicono che dobbiamo ritornare in Italia e prendere residenza per sei mesi per riacquistare la cittadinanza italiana; non e’ realmente vero!!! Ognuno che appartiene a questa categoria va in Italia fa la denuncia per la residenza e dal 1mo giorno fino al sesto mese il vigile bussa a la porta della residenza e domanda per la persona che ha richiesto la residenza e appena il documento di residenza e’ firmato dal vigile, l’individuo e’ libero di tornare nella terra adottiva e presenta quel documento al consolato, ed e’ qualificato a riaccquistare la cittadinanza italiana legalmente, senza nessun problema. Ma le autorita’ non lo dicono, te lo fanno solo capire se ci arrivi.
    Ed e’ vero molti ufficiali o impiegati del consolato o dell’ambasciate italiane non sanno quello che dicono. Perche’ qualcuno apra gli occhi e incomincia a vedere a chi veramente necessita e aspetta il sacrosanto diritto della cittadinanza, e coloro siamo noi che siamo nati in Italia da genitori. nonni e bisnonni italiani. Scusami mi mi so dovuto svogare, perche’ sono stango e non per me, ma per coloro che per qualunche ragione sia stata non hanno usato quel periodo di grazia di riacquistarla “legalmente”.

    Ringrazio il DOTT. CLAUDIO BALLETTA, ma rifiuto queste regole, e vado avanti… con la speranza che, specialmente i nostri senatori e depudati all’estero, fanno quello che devono fare per cambiare queste leggi discriminatorie. SIAMO ITALIANI, e non solo una comunita’ a cui vogliono solo vendere il “MADE IN ITALY”. A noi non necessita un consolato che rappresenta i prodotti “MADE IN ITALY”


  44. Giuseppe-dal Connecticut

    Scusate ma ero cosi’ infuriato che ho toccato il tasto sbagliato ed la lettera e’ partita senza finirla.
    Volevo chiudere con:
    A noi non necessita un consolato che rappresenta i prodotti “MADE IN ITALY” e cerca di promoverli nel mercato mondiale, noi lo abbiamo gia fatto nel passato percio’ sono diventati famosi. Ma lavorate a darci l’oppurtunita’ di darci indietro i diritti che ci appartengono per nascita e per sangue, e non girandolare intorno a regole che non fanno senzo.

    Grazie per avermi ascoltato.


  45. annamaria barbera ( santiago , cile )

    Cara Francesca: Grazie per la tua idea del blog. Vorrei porle una domanda al Sig. Balletto.
    Il Bisnonno, emigrato da Genova, arrivó ad Argentina con la moglie e tre figli. Dopo andó a lavorare nel Brasile(Matto Grosso)e sparí…lasciando la moglie e i figli in Argentina, non potendo ritornare rimasero in Argentina finché un zio li portó nel Cile.
    La procedura per la cittadinanza chiede ambedue atti: quello di nascita e quello di morte, ma il secondo non si é potuto trovare. E possibile che in questo caso non venga chiesto?
    Grazie per la risposta.


  46. Francesco da Toronto ( TORONTO ON. , CANADA )

    Volevo solo dire, qualcosa dei consolati. Io trovo una grande differenza, tra i consolati che frequendo per affari personali. quando vado al consolato di Francia, Germania, USA. Ed Svizzera. C’e una grande differenza di sicurezza, ed di servizio con massimo rispetto, al contrario di quello italiano, che l’ultima volta che ci andai, non c’era sicurezza. Ed per qualunque motivo c’è una lunga fila, che delle volte le porte sono ancora chiuse.
    Per mia fortuna non ci vado molto spesso. Saluto il DOTT. balletta ed tutti. Francesco.


  47. Diana ( Guanare , VENEZUELA )

    HOLA Signores e giovani del Salotto.Buone le spiegazioni sulla Cittadinanza del Dr. Balletta, noi familia abbiamo la dopia cittadinanza, ma vedo ci sono tanti azioni legali per tenere questo Diritto.Ho visto discusioni in Riunioni nel Centro Italo con le Autorità Consolari, perchè`no es giusto che tanti nonni italiani siano venezolani en vez i suoi nipoti venezuelani hanno il passaporto italiano.
    Volevo comentarvi che già pocas ore della partenza per Convegno a Roma, pero passata setimana il Comitato Oganizador ha aperto un Blog per giovani partecipanti, per conoserci, intercambiare e aportare idee, ma tutti i comenti si riferano a una relazione con i cinque temi a discutere in Convegno, che scrivo adesso:
    Identità italiana e Multiculturalismo
    Lingua e Cultura
    Informazione e Comunicazione
    Mondo del lavoro e Lavoro nel Mondo
    Rappresentanza, Patecipazione e Associazionismo
    Vi saluto e ringrazio per gli Auguri.
    Diana Paternò


  48. Lea Mina Ralli ( Roma , Italia )

    Salutando e ringraziando il cortese dottor Balletta desidero fare il punto sull’operato dei generosi e validi Esperti intervenuti in questo formidabile progetto di Francesca.

    È TRASCORSO UN ANNO

    Ascoltando l’esperienze della gente che ha espatriato

    Siamo stati assai colpiti dei travagli che han passato

    Ma con forza e con pazienza tutto è stato superato.

    Nasce tanta ammirazione perché pure ad un neo nato

    Non sarà giammai nascosto d’essere figlio d’italiano

    Ma il diritto di goderlo non sarà sempre sancito

    Dalle leggi assai arretrate che nessuno ha rinnovato.

    La dolcissima Francesca che tenacia ha dimostrato

    Nel portare nel suo Blog ogni Esperto preparato .

    Ed infatti ogni Dottore a far bene si è prestato

    E con tanti cari Amici il problema ha commentato

    Rispondendo a ogni quesito assai ben documentato

    Che ben presto chiaramente qualche nodo s’è spianato

    Perciò questo Anno ottantotto nella Storia è suggellato

    Perché è stato un bel Progetto che ci ha tutti affratellato.

    Nonna Lea con un grande Augurio Natalizio.


  49. Claudia Rossi ( Buenos Aires , Argentina )

    Ringrazio al dott.Balletta per la risposta alla mia domanda che comunichero al mio amico che sicuramente sara molto contento, solo spero che i Consolati abbiano le stesse risposte perche non tutti hanno le cose chiare…
    Ringrazio te Francesca, l’argomento cittadinanza ha tante faccie e c’e tanta disinformazione a seconda dove uno risieda.
    un saluto,
    Claudia.


  50. Franco Petrocco ( Valinhos SP , Brasile )

    Ciao Francesca, brava, hai scelto un tema molto interssante, ma difficile di risolvere. Complimenti al Dott. Balletta per la chiarezza che risponde alle domande.
    Ma, purtroppo, la nostra rete consolare stà molto lontano dalla capacità necessaria, non riesce nemmeno ad attendere le necessità degli italiani nati, questo è molto triste. Speriamo che i nostri rappresentanti alla Camera e al Senato, facciano qualcosa.
    Un saluto e auguri di buone cose. Ai compagni del blog, un felice e santo Natale e un Buon Anno.
    Ciao Francesca e Iddio ti conserva sempre così, simpatica e bella.
    Franco Petrocco


  51. ilena Lanni ( Guanare , Venezuela )

    Cara Francesca, un grazie per aprire una nuova pagina del tuo blog-progetto telematico- su un argomento cosi interessante come quello sulla cittadinanza. Credo che la legge italiana in materia di riconoscimento del diritto di cittadinanza è troppo permissiva, senza esigere una minima conoscenza della lingua italiana, della storia e della realta del Paese italia. Ê necessaria una riforma urgente. Chiarisco che non sono affatto contraria alla doppia cittadinanza, del resto sono figlia di emigranti e pertanto ritengo che questa facolta di recupero di uno stato di diritto sia un giusto riconoscimento. Quindi in base alla legge è sufficiente trovare negli archivi di qualche parrocchia un certificato di nascita o di matrimonio di un trisavolo o un antenato di quarta o quinta generazione per essere contagiati da questa italianità e pertanto diventare italiani. Dubito que questi nuovi connazionali possano nutrire dei forti e veri legami con l’Italia,la sua cultura, la sua storia, la sua realtà attuale. Per non fare tutta l’erba un fascio,ci sarebbe da fare una verifica, modificando la legge che preveda per quelli che richiedano la doppia cittadinanza una specie di esame in cui ognuno dovrebbe dimostrare almeno una conoscenza basica della lingua italiana e delle nozioni elementari sulla storia, geografia, cultura e istituzioni. Quindi se non si adottano delle nuove norme suconfrontano con altri paesiccederà che nel Parlamento saremo rappresentati da persone che dell’italia sentono poco o nulla. E una prova di questo lo viviamo nell’America latina dove vivono gia centinaia di italiani naturalizzati; quindi salvo alcune eccezioni, questa grande massa di nuovi connazionali non frequenta le nostre associazioni, che rischiano di scomparire, non li vedo tifare per gli azzurri quando si confrontano con altri Paesi. In definitiva sono rimasti cittadini dei rispettivi Paesi dove sono nati,e questo non può essere una colpa, ma una realtà da non ignorare.


  52. ilena Lanni ( Guanare , Venezuela )

    ….Se permetti Francesca vorrei rivolgere prima di tutto un benvenuto al Dottore Balletta nel grande salotto mondiale e la mia domanda è qual’è la differenza tra riacquisto e accertamento della cittadinanza italiana? Ringrazio la Sua risposta e anche la Sua gentile partecipazione in questo progetto telematico condotto dalla nostra cara amica Francesca , sui connazionali sparsi nel mondo.
    Un cordiale saluto al Dottore Baletta e a tutto il salotto mondiale.
    ilena


  53. MARCIA SANTOS ( CACOAL/RO , BRASILE )

    Egregio Signori Baletta, discendo degli italiani in derivazione materna. Per questo, ho 2 domande su cittadinanza italiana per derivazione materna. 1° DOMANDA – Ho conoscimento che non esistono leggi che impedisce la trasmissione della cittadinanza italiana ai figli di madre italiana nati prima di 1948; quello che esiste è una interpretazione applicata dal Ministero dell’Interno. Tanto è cosi que ci sono diverse senteze giudiciali che capiscono che il diritto esiste (Sentenza 22 novembre 2000 n. 15062 – Naghnaghi contro Ministero dell’Interno, ed altre negli tribunale di Bologna, Venezia, Firenze, Milano etc); Costituzione Italiana, art. 101. “…I giudici sono soggetti soltanto alla legge.”

    Chiedo: perche il MIN non cambia la interpretazione (e puo farlo!!!)in questo mondo che vogle tanto combatere ogni forma di discriminazione contro le donne?

    2° DOMANDA- Art. 1, comma 2, Legge 555/1912 nella parte: “…é cittadino italiano… il figlio di madre cittadina se… il figli non segue la cittadinanza del padre straniero secondo la legge dello Stato al quale questi appartiene…”
    Nel Brasile,per esempio, il figlo nati in territorio brasiliano mai segue la cittadinanza del padre. O Ministero Degli Affari Esteri Italiano in 2008 há confermato al Consolato in Montevideo/Uruguai (attaverso un documento rilasciato dal Consolado – Consule Gaia L. Danese, in data 19/02/2008) che il nato sul territorio che applicano soltanto lo “ius soli” non segue la cittadinanza del padre e hanno diritto alla cittadinanza italiana se figlio di madre cittadina, anche se nato prima 1948. Come mai o nessuno abre questa possibilità?
    Grazie e distinti saluti.


  54. Lea Mina Ralli ( Roma , Italia )

    Miei cari Amici , scusate la svista del mio precedente commento che debbo assolutamente correggere poiché la stanchezza o la velocità, qualche volta,mi fa sbagliare. Ma… errare umano est

    È TRASCORSO UN ANNO

    Ascoltando l’esperienze della gente che ha espatriato

    Siamo stati assai colpiti dei travagli che han passato

    Ma con forza e con pazienza tutto è stato superato.

    Nasce tanta ammirazione perché pure ad un neo nato

    Non sarà giammai nascosto d’essere figlio d’italiano

    Ma il diritto di goderlo non sarà sempre sancito

    Dalle leggi assai arretrare che nessuno ha rinnovato.

    La dolcissima Francesca che tenacia ha dimostrato

    Nel portare nel suo Blog ogni Esperto preparato .

    Ed infatti ogni Dottore a far bene si è prestato

    E con tanti cari Amici il problema ha commentato

    Rispondendo a ogni quesito assai ben documentato

    Che ben presto chiaramente qualche nodo avrà spianato

    Perciò l’ Anno 2008 nella Storia è suggellato

    Perché è stato un bel Progetto che ci ha tutti affratellato.

    Nonna Lea con un grande Augurio Natalizio.


  55. Gaspare ( Laguna Santa Catarina , Brasile )

    Gent. Dott. Balletta. Possiamo capire che le nostre istituzioni giustamente RICERCANO tutti quei cittadini che sfuggono alla legge per vari reati…PERÓ mi consenta di contestare,tutti quei cittadini iscritti all’AIRE hanno le carte in regola,Presentano Regolarmente lA DICHIARAZIONE DEI REDDITI (specialmenete noi che abbiamo figli minori a carico é riceviamo gli assegni familiari dall’ITALIA) non é corretto fare di tutta un erba un fascio o mi sbaglio dobbiamo gridare agli addetti ai lavori…. DARE L’ITALIA AGLI ITALIANI. RICORDO A TUTTI CHE IL SOTTOSCRITTO NON É NATURALIZZATO PERCHÉ IL BRASILE DÁ LA NAZIONALITÁ DOPO 15 ANNI A MENO CHÉ NON RIFIUTO LA MIA PATRIA POTESTÁ IO NON MI SONO NATURALIZZATO SONO SEMPRE ITALIANO É TALE VOGLIO MORIRE SPERO CHE MI SONO FATO CAPIRE Gaspare 46


  56. Enzo Gueli ( Johanneburg , Sud-Africa )

    Cara Francesca, Cari amici, e deliziose amiche.
    Desidero ringraziare il Dott. Balletta per le sue chiare e sintetiche risposte.
    Purtroppo tutto si riduce ad una semplice equazione: chi non e’ cittadino Italiano non ha diritto al voto per eleggere i Deputati all’estero o i Comites. Premettendo che il voto e’ sempre stato considerato una merce di scambio, si deve dedurre che “chi non puo’ votare, non ha niente da scambiare” e quindi non vale niente, non esiste. Non voglio commentare il comportamento dei parlamentari eletti all’estero, (io ho preferito non votarli), in quanto si commenta da se stesso, basta guardare “Italia World” su Raiinternational. Posso soltanto notare che questi parlamentari sembrano come “i babbaluci di campagna” del nostro amico Gaspare che vanno in ibernazione aspettando la pioggia per sbucare fuori, mentre loro (i parlamentari) aspettano la campagna elettorale per emergere, spedendoci cartoline, depliant, e brochure di vari tipi dove promuovono i loro annunci con promesse di “quello che faranno”, incluso l’impegno incondizionato sulla cittadinanza. Cosi’ come del resto fanno i Comites: li sentite?, si fanno mai sentire?, sapete cosa fanno?, io no. Il Ministro Mirko Tremaglia aveva previsto il pericolo di escludere in modo totale ogni partecipazione degli Italiani che avevano perso la cittadinanza, e per evitarla aveva introdotto un articolo sulla legge per i Comites che legge come segue: “I membri eletti, che devono avere cittadinanza Italiana, sono 12 per le Comunità fino a 100.000 connazionali e 24 per quelle con oltre 100.000 connazionali. Si affiancano ad essi i membri cooptati, scelti direttamente dai membri eletti, da una rosa di candidati presentata dalle Associazioni Italiane; essi devono essere cittadini stranieri di origine italiana, residenti stabilmente nella circoscrizione consolare, e non possono superare la misura di un terzo dei componenti il Comitato eletto per i Paesi europei e due terzi per quelli extraeuropei”. Questo significa che in una citta’ come San Paolo in Brasile che supera i 100.000 connazionali ci dovrebbero essere 24 membri eletti piu’ 16 cooptati. Lascio a voi verificare se questo articolo di legge viene, in effetti, rispettato. Il governo Italiano, visti i risultati, (si fa per dire), ottenuti dai Comites, li vuole ora “riformare”, sospendendo le elezioni e, principalmente, bloccando il sussidio di oltre 6 milioni di Euro per questi istituti; soldi che, sempre a parere del governo Italiano, servivano piu’ a pagare le spese di viaggio e di alloggio dei “membri”, ad altri inutili sprechi, e, in qualche caso, anche di frode (si, non e’ un errore di inchiostro, e lo ripeto: FRODE). Ben venga questa riforma!!, con la speranza che i parlamentari esteri appoggino con forza un nuovo istituto che sia in grado di affrontare e risolvere il dilemma di tanti nostri connazionali che ancora nutrono forti e veri legami con l’Italia (come giustamente fa notare Ilena Lanni), ma costretti ad un limbo umiliante. Ma dubito che questo si avverera’ in quanto i deputati eletti all’estero, appena seduti in parlamento, acquistano immediatamente un senso di immedesimazione con i colleghi Italiani, fino a diventare delle vere fotocopie.


  57. Francesco da Toronto ( TORONTO ON. , CANADA )

    Sono stato molto occupato, ed ho appena finito, ora son qui, ed volevo dire che approposito di consolati, abbiamo i patronati che ci fanno un ottimo lavoro.
    Come al solito saluto il dott. Balletta, Francesca ed tutti nel blog, Francesco.


  58. Nicola ( Agerola (Napoli) , Italia )

    Enzo Gueli ( Johanneburg , Sud-Africa )
    5 Dicembre 2008 alle 17:49

    Bravo!

    Meriti un plauso!

    Però se conosci anche come vengono elargiti i sussidi ai Comites e quali requisiti devono rispettare… faresti un gran cosa se ce lo spieghi!


  59. anna ( São Paulo , Brasile )

    Anche io sono d’accordo che Enzo Gueli meriti più plausi per la sua chiarezza nell’esposizione.

    Sfortunatamente però, non credo sia in condizioni, come nessun altro, di dar maggior chiarezza a come sono distribuiti i sussidi, e meno ancora come vanno usati.

    Mi dispiace per tutti, ma chi sà, forse qualcuno ne è al corrente. Io non sò neanche chi compone i Comites…
    e non sono l’unica. Non sò di qualcuno che lo sappia.

    Anna


  60. Enzo Gueli ( Johannesburg , Sud-Africa )

    Prima che si scateni un’altra guerra mediatica tengo a precisare che non era mia intenzione accusare, in generale, i membri dei Comites. Sono sicuro che la maggioranza di loro siano delle persone oneste e dedicate alla loro attivita’ che, fra l’altro, svolgono con dedizione e senza nessun contributo, tranne che per rimborsi spesa per viaggi come stabilito dalla circolare ministeriale, anche se qualche mela marcia e qualche incopetente hanno messo in dubbio la loro credibilita’. Sostengo comunque che, per la loro stessa esistenza, una riforma sia necessaria. Ecco cosa scrive la Presidente del Comites San Paolo, Rita Blasioli Costa:
    “Se fare Comites vuol dire avere solo un biglietto da visita il fallimento è sicuramente totale, una sorta di morte lenta; se fare Comites, invece, vuol dire crescere insieme alla collettività che si rappresenta, la strada da percorrere è ancora molto lunga”.
    Peccato che non tutti i presidenti dei Comites la pensano come lei.
    C’e anche da considerare che i Comites sono in qualche modo responsabili dell’andamento e della professionalita’ dei Consolati, e leggendo i vostri commenti sembra che tanti Consolati non siano proprio all’altezza delle vostre aspettative. Fra i compiti e funzioni dei Comites appare il seguente:
    “Il COMITES deve costantemente cooperare con l’autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini emigrati, nel rispetto delle norme previste dall’ordinamento locale e delle norme del diritto internazionale e comunitario.”
    Non si mette in dubbio che la questione della nazionalita’ sia complessa, che non si puo’ accontentare tutti “ a richiesta”, ma bisogna anche ammettere che poco o nulla e’ stato finora fatto per quelli che questa nazionalita’ la meritano. Non si puo’ accettare che milioni di richieste giacciano per anni in archivi consolari.
    Chi potrebbe quindi provare a risolvere questo problema se non i Parlamentari eletti all’estero o istituti come i Comites?. Ripeto che i parlamentari per il momento non mi interessano, di loro ne parleremo al momento necessario; rimangono quindi i Comites. Ecco noi vogliamo spronarli a farlo, e presto. Anche con la critica. Sta a loro accettare la sfida. Spero che saranno capaci di guadagnarsi la nostra stima ed il nostro rispetto oltre al nostro ringraziamento. Chiedo scusa se inavvertitamente abbia offeso qualcuno, ma non e’ colpa mia se qualche loro membro abbia scelto di lavare i propri panni sporchi in publico. E rimango daccordo con il governo Italiano di sospendere le elezioni dei Comites fino a quando non si trovi chiarezza.


  61. Angela Pinto in Tinetti ( San Salvador , El Salvador )

    Ciao Francesca,
    ho una alunna che vorrebbe acquistare la cittadinanza italiana, ma non sa bene in che comune e’nato il suo bisnonno, che a quanto pare emigro’ prima del ‘900 a Centro America, in Honduras.
    Ho investigato il cognome: Maritano, Bernardo di nome.
    Come risalire alle origini con cosi’ poche informazioni? Avrebbe poi diritto alla cittadinanza se il bisnonno non e’ piu’ vivo?
    Ti tingrazio per una qualche risposta.
    Un caro saluto e tanti tanti auguri di Buone Feste e meravigliso Anno Nuovo,
    Angela Pinto


  62. Giampaolo Cordano ( Arequipa , Perú )

    Ciao Francesca, vorrei fare una consulta.
    Premesso che io sono italiano, nato a Chiavari nel 1947, emigrato al Perú nel 1962, ma ha sempre tenuto il mio passaporto e qui vivo con “Carnet de Extranjeria” categoria “Inmigrante Residente”; ho sposato una cittadina peruviana nel 1971, lei ha aquisito la cittadinanza italiana, lo stesso i nostri figli, ed adesso i nipoti, sono iscritti all’Ambasciata ed hanno tutti la doppia cittadinanza.
    La domanda é questa: perche, se io decidessi prendere la cittadinanza peruviana (alla quale ho diritto per essere sposatao con cittadina peruviana) mi viene tolta la cittadinanza italiana?
    Dico questo perché mi fu detto, a voce, dal console onarario italiano in Arequipa, che se prendevo la cittadinanza peruviana non mi sarebbe stato rinnovato il passaporto italiano, giustappunto perché uno dei requisiti per il rinnovo del passaporto era avere il “Carnet de Extranjeria”.
    Sarebbe possibile per mé avere la doppia nazionalitá, cosa dovrei fare per averla? Perche i miei l’hanno ed io non la posso avere? mille grazie anticipate per la risposta. Cordiali saluti da Arequipa


  63. Antonio Castaldo Grassi ( Los Teques , Venezuela )

    Ciao Cara Francesca Sono Antonio castaldo , O tentato mandarti i documenti con sevizio di Courier MWR per il caso nostro dei gemelli castaldo,ma non o potuto per che mi chiedono il Codigo Poastale di roma que non celo e un telefono de lA PERESONA A CHI VANNO I DOCUMENTI o bisgnoil codigo postale di Roma e un telefono per loro ,MWR ,il courier Comunicarzi con te. Tu mai detto di mandarti i Documenti a cosi tu lo rimandi al Signor Claudio Ballettta. Grazie tante . antonio castaldo Grassi


  64. aldo cologna ( mississauga , canada )

    Sono nato in Italia ,da anni vivo in canada dove sono diventato cittadino ed ora prendo la pensione di vecchiaia . MI sono recato molte volte in Italia per visita, la tramite ricchiesta alle autorita’ competenti venivo coperto dell’assicurazione per malattia ed ospedalieracassa mutua Da anni sono inscritto nella lista degli emigrati all’estero AIRE.
    Vorei sapere da Lei se questaagevolazione assicurativa e’ ancora possibileavere
    La ringrazio antecipatamente , per una sua risposta , la saluto augurando ogni bene buon anno .
    Aldo Cologna.


  65. Manjola ( Genova , Italia )

    Buona Sera!
    Ho una domanda per quanto riguarda alla cittadinanza.
    La mia nonna di origine albanese, la quale vive in Itali da 23 anni ha appena ricevuto la cittadinanza italiana. Io sono 13 anni che vivo in Italia. Sono venuta per studiare e per tanti anni non ho preso la residenza in Italia. Quando ho finito gli studi e ho cominciato a lavorare , mi sono resa conto che non potevo chiedere la cittadinanza in quanto non ho ancora compiuto gli anni della residenza. Volevo sapere, se e’ possibile chiedere la cittadinanza grazie alla mia nonna che e’ diventata italiana da poco. Preciso che io ho la carta di soggiorno indeterminato.
    In atessa di una vostra risposta, vi ringrazio della cortesa attenzione da parte vostra.


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