RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO 2009
E’ trascorso poco più di una settimana da quando ho aggiornato il mio diario in rete proponendo a tutti i lettori di ProntoFrancesca un lungo video dedicato al Museo dell’Emigrazione Italiana e con tutto il cuore vi ringrazio per la particolare e sensibile attenzione attraverso la quale avete partecipato in questi giorni a questo tema raccontando le vostre testimonianze toccanti. Ormai mi conoscete troppo bene e sapete quanto sia per me di sostegno e soprattutto incoraggiamento sentirvi vicino non solo attraverso i vostri complimenti (sempre graditi!), ma anche e soprattutto nella condivisione di quello che è il mio modo di portare avanti con un certo criterio i contenuti del nostro grande “Salotto Mondiale”. Mi piace considerarvi a tutti gli effetti parte integrante di quella che oserei definire la grandissima redazione di ProntoFrancesca, costituita da una infinità di corrispondenti, ovvero voi, sparsi per i cinque continenti. Lo so che state sorridendo per questa mia definizione, ma credetemi, io vi vedo veramente così e quando a volte mi si chiede chi mi aiuta nel portare avanti il mio sito, con grande orgoglio rispondo che il motore di tutto sono i tanti Italiani nel mondo che con affetto e stima si sono affezionati a questo mio progetto, diventandone la vera linfa vitale e di questo non finirò mai di ringraziarvi. Dunque, andiamo per ordine: per prima cosa desidero rassicurare tutti coloro che mi hanno scritto privatamente in questi giorni e non hanno ancora ricevuto una mia risposta. Sto bene, anzi benissimo, solo che i tanti impegni di questo ultimo periodo mi hanno lasciato un po indietro con la corrispondenza telematica. Non mi piace delegare qualcuno, soprattutto per quanto riguarda i miei contatti personali e vi prometto che nei prossimi giorni farò del mio meglio per rispondervi personalmente. Con l’occasione vi ringrazio come sempre per la pazienza! Prima che me ne dimentichi, volevo salutare chi di voi poche ore fa ha festeggiato la famosa festa del thanksgiving. Vi confesso che si tratta di una ricorrenza che mi ha sempre incuriosito e non ho ben chiaro se si festeggia in altri paesi oltre gli Stati Uniti. Se quindi avete qualche curiosità a riguardo da raccontare siete i benvenuti, così finalmente capirò meglio il vero significato di questa giornata in cui sulle tavole imbandite non può mancare il tacchino! Sono curiosa di leggere i vostri commenti in merito, anche perchè non appena si tocca il tasto cibo, siete sempre molto divertenti ed originali in quello che scrivete. Prima di passare all’argomento di questa nuova pagina del mio diario in rete, non posso non esultare per l’arrivo del “Libro Giramondo” a Caracas, dove lo aspettava trepidante il suo prossimo lettore SALVATORE BERNARDO; con l’occasione vi informo che la copia che avevo acquistato con Nonna Lea per rimediare a quella che credevamo dispersa, è ancora qui tra le mia mani dove spero resterà…. il che vorrà dire che non ci saranno altri contrattempi! Arriviamo ora finalmente al tema che sto per proporvi e che sono certa vi appassionerà e coinvolgerà particolarmente da vicino, poichè riguarda un importante dossier, il RAPPORTO DEGLI ITALIANI NEL MONDO 2009, pubblicato ormai da quattro anni dalla Fondazione Migrantes, nel quale si analizzano moltissimi aspetti dell’emigrazione Italiana. Basti pensare che a questo progetto, partecipano moltissimi studiosi e redattori, che nel tempo si sono appassionati alle tematiche che riguardano i nostri connazionali all’estero. Vi anticipo che come mia abitudine ho realizzato una video intervista nella quale ho voluto portarvi direttamente all’interno dell’argomento e vi chiedo anticipatamente scusa se le immagini non sempre sono perfette come vorreste. A tale riguardo potrà raccontarvi magari qualcosa di più il nostro “cameraman ufficiale” Fabrizio, che ormai mi segue in tutte le riprese realizzate con la mia piccola ed amata telecamera digitale. Nei due video che sto per proporvi troverete eccezionalmente anche una serie di domande a due rappresentanti politici eletti all’estero, che hanno partecipato alla presentazione del RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO 2009.
Considerato che i temi approfonditi nelle cinquecentododici pagine di questo dossier sono veramente tanti, vi invito a visitare il sito www.rapportoitalianinelmondo.it certa che vi interesserà così come ha interessato me. Per i tanti aspetti correlati a questo importante studio, ho deciso di lasciare per una settimana questo argomento nella prima pagina di ProntoFrancesca, in modo che tutti possano partecipare attraverso i propri commenti ed arricchire questo nuovo capitolo dedicato agli Italiani nel Mondo.
Augurandovi un buon fine settimana, vi invito come sempre a caricare per intero i video prima di visionarli ed a non scrivere indirizzi e-mail e numeri di telefono nei vostri commenti.
Grazie, grazie e grazie ancora…..
alle 23:53 di venerdì, 27 Novembre 2009
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Leggi Commenti (125) |
28 Novembre 2009 alle 0:01
Un caro saluto a Francesca e un forte abbraccio a tutti gli italiani sparsi nel mondo. Per tutti i bloghisti un buon fine settimana.
Amparo Margarita
28 Novembre 2009 alle 0:12
Ciao Francesca sono Luigi noi ci siamo incontrati qualche anno fa a Chicago durante l,annuale festa in onore di San Francesco di Paola presso Stone -Park
ILLINOIS.Grazie per il bellissimo programma che ci fornite.
28 Novembre 2009 alle 0:29
Ciao,un saluto circolare a tutti,
ascusate se sono definiotivamente scomparsa ma ho avuto un contratempo…sono stata dietro mio figlio Riccardino che per la ´prima volta é andato all’ospedale…una bella appendicite acuta e cosí sono stata praticamente quasi tutta la settimana con lui all’ospedale.Ora siamo rientrati é tutto a posto ora deve solo rifare i compiti in classe che ha perso in questi giorni,….7 materie in due giorni!
ma l’importante che é andato tutto bene!
ora v ado a vedermi il filmato se riusciró a star sveglia!
un abbracio circolare a tutti!
Ps qui in Brasile,Francesca,non abbiamo il thanksgiving!
Flavia
28 Novembre 2009 alle 0:36
Ciao Francesca,
Belle chiacchiere e poca sostanza come al solito … :-))
Basta un po’ di fantasia per rendere gli Italiani all’estero piu’ felici e contenti, me ne vengono un paio
1. Sconti Alitalia o qualsiasi compagnia per gli Italiani all’estero, perche’ no un viaggio A/R all’anno scontato del 50% ? Troppo complicato ???
2. Quando rientro in Italia mi piacerebbe avere l’assistenza medica gratuita…
e tante altre piccole cose se vuoi possiamo discuterne :-))
ciao
28 Novembre 2009 alle 0:40
Cara FRANCESCA anche io aspetto la spiegazione su questo giorno festeggiato nel Nord di America, grazie a te per questa nuova pagina, dopo di vedere i video, ti scriveró nuovamente, un saluto a FABRIZIO, a te ed a tutti nostri cari amici di questo Salotto!!!!!
28 Novembre 2009 alle 1:39
ITALIANI IN ITALIA !!!!!!!!!!!!!
28 Novembre 2009 alle 2:03
CONTINUO :
vi invio un saluto…cercate di non imitare e sciommiottare malamente anche il Thanksgiving, festa solo ed esclusivamente USA, come avete fatto per L”Halloween, macabra e cimiteriale sceneggiata, le cui origini si perdono nella notte dei tempi e nelle nebbie barbariche nord-europee. Da qui non ne uscite ,in quanto il “business” italiano si e’ impossessato della festa.
Il Thanksgiving riguarda specificatamente i “tacchini”…cento milioni circa finiscono sulle tavole – tutte – degli americani, guai se non c’e’; a nome dei tacchini io protesto vigorosamente, eletti a vittime sacrificali per ringraziare
i pellirosse, cioe’ gli Indiani di America, che aiutarono i primi Padri Pellegrini, provenienti dall’Inghilterra in cerca di maggiore liberta’ o per sfuggire alla giustizia di Sua Maesta’ Brittannica, a sopravvivere su quelle terre fredde ed inospitali, i primi anni, dove erano sbarcati. Il primo inverno dovettero passarlo a bordo per non morire di freddo .
Io mi astengo, il tacchino non mi piace, preferisco l’abbacchio al forno.
Statemi bene….ciao FRANCESCA, salutami Delfina…senza “delfino” mi sembra.
Ernesto.
28 Novembre 2009 alle 2:14
Ciao Francesca, ti ringrazio per un altro tema su gli emigranti. Certo che la nostra storia è molto lunga, e c’è molto da dire su noi emigranti, quelli del passato e quelli del presente. Ma quello che mi piacerebbe sentire di più, la storia degli italiani che hanno combattuto, chi per i nordisti e chi per i suddisti che ce nerano molti , anche quelli che hanno combattuto con il GENERALE GEORGE WASHINGTON. Ed quelli che hanno fatto delle grande scoperte nel territotio americano. Ho visto molti nomi di soldati italo americani morti in quelle guerre, al cimitero di ARLINGTON VIRGINIA.
Comunque la storia degli emigranti è anche molto commovente, ma non credo che nessun governo abbia mai fatto qualcosa. Francesca, anche in Canada si festeggia THANKSGIVING DAY, qui l’abbiamo festeggiato il 12 ottobre, ed anche qui si mangia il tacchino.
Saluti a tutti Francesco.
28 Novembre 2009 alle 2:35
Ciao! In qualita’ di presidente di un’associazione culturale irpina mi e’ stato chiesto, da vari soci , tutti nati in Italia ed ora cittadini canadesi, se sia ancora possibile riacquistare la cittadinanza italiana. Ho deciso ti scriverti dato che l’ufficio consolare di Montreal fa del tutto per scoraggiare coloro che sono interessati. Nonostante le mie numerose richieste su questo argomento non mi e’ mai stato dato una risposta. Spero che avrai qualche ospite che puo’ fornirci delle informazioni. Grazie in anticipo.
Anthony D’Addese
28 Novembre 2009 alle 2:37
Ciao Francesca,
Il primo video mi e’ piaciuto molto, ed eri cosi’ elegante…credevo che stavi andando alla ”Scala”.
Il secondo era un po’ noioso, e non ho capito un cavolo lesso a cosa dicevano i politici presenti…niente di nuovo no li ho mai capiti…
Sono andato su sito, e quello che ho capito che il libro non e’ altro che statistiche sugli emigranti…come dicono gli americani siamo solo un numero ”only a number”…che peccato!
Chi ha sponsorizzato il libro? per riceverlo dobbiamo pagare! Io credo che una copia cadauna dovrebbe essere mandata vi i consolati a tutte le organizzazioni italiane nel mondo. A noi non servono statistiche ci occorrono i fatti. Sono d’accordo co Eric di Boston sono chiacchiere. Alloggiano illegali ed extracomunitari in Italia gli danno abitazioni ed altri benefici…si perche’ non darci un 50% disconto per una visita annuale alla nostra bella Italia…cosi possono stimulare un po’ anche l’economia italiana…se noi veniamo in Italia credo che migliaia e migliaia di euro saranno spesi li’ di sicuro… A proposito della RAI ancora niente per noi italiani all’estero… non ci credo ma oggi abbiamo visto un film americano in italiano ”John Doe”…oh adesso hanno scoperto l’America… Ma quando si svegliano e incomingiano a capire che la televisione e’ come un ristorante e se non cambiano il menu’ noi andiamo a mangiare altrove… ”Pasta e Fasuri” non si ordina in un ”Fast Food” ristorante ed un ”Big Mac” si ordinana solamente al MacDonald…
Tu stai facendo “salti mortali” per darci quello che chiediamo e quello che ci meritiamo come italiani all’estero, ma il resto fanno orecchio da mercante, vogliono solo i nostri denari. Ma se continuano cosi’ perdono pure quelli. Da buoni cristiani abbiamo solo due guancie e due pacche…siamo stanchi di schiaffi e paccheri…
Ciao e saluti a tutti… e a coloro che hanno chiesto della festa nordamericana leggete il seguente.
28 Novembre 2009 alle 2:38
Per coloro che voglion sapere della festa nordamericana:
Il Giorno del ringraziamento (Thanksgiving Day in inglese) è una festa osservata negli Stati Uniti d’America (il quarto giovedì di novembre) e in Canada (il secondo lunedì di ottobre) in segno di gratitudine per la fine della stagione del raccolto.
Questa storica tradizione, in origine di derivazione cristiana ma ora considerata secolare, risale all’anno 1620. Quando fu effettuato il raccolto nel novembre 1623 William Bradford, Governatore della Colonia fondata dai Padri pellegrini, a Plymouth, nel Massachusetts, emise l’ordine: ”Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli ed i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina… per ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni.” I Padri pellegrini, a bordo della Mayflower, erano arrivati sulle coste americane nel 1620, dopo un duro viaggio attraverso l’Atlantico, in cui erano periti molti dei 102 pionieri imbarcati. Con l’inverno ormai alle porte, si erano trovati di fronte ad un territorio selvatico e inospitale, fino ad allora abitato solo da nativi americani. Il primo anno fu molto duro. I Pellegrini vivevano in ripari di emergenza, il cibo scarseggiava e quasi la metà di loro non sopravvisse al rigido inverno. Con l’arrivo della primavera del 1621 la situazione migliorò. Per l’inverno i coloni riuscirono a mettere sotto sale del pesce e ad affumicare della carne. Dopo il duro lavoro degli inizi il governatore William Bradford indisse un giorno di ringraziamento a Dio per l’abbondanza ricevuta e per celebrare il successo del primo raccolto.
Continua…
28 Novembre 2009 alle 2:40
…Continua
Alla festa i coloni invitarono anche gli indigeni. Nel menù di quel primo Ringraziamento americano ci furono delle pietanze che divennero tradizione per le feste – in particolare il tacchino e il pumpkin (zucca) – insieme ad altre carni bianche, carne di cervo, ostriche, molluschi, pesci, torte di cereali, frutta secca e noccioline.
Il 29 giugno 1676 Edward Rawson redasse una proclamazione ufficiale di Thanksgiving per conto del governatore della contea di Charleston, in Massachusetts, che aveva deciso di indire un giorno di ringraziamento per la buona sorte di cui godeva la comunità e per celebrare la vittoria contro gli “indigeni pagani”, cioè gli stessi indiani che avevano accolto e condiviso il territorio con Bradford e gli altri fondatori della colonia di Plymouth. Nei secoli successivi la tradizione del Thanksgiving si estese a tutto il Paese. Le tredici colonie (i primi stati americani) non celebrarono contemporaneamente il Giorno del ringraziamento fino all’ottobre del 1777, quando ne fu indetto uno per festeggiare la vittoria contro gli inglesi a Saratoga nella guerra per l’indipendenza. Fu George Washington, il primo presidente degli Stati Uniti d’America, a dichiarare la festa per tutti gli stati nel 1789 proclamando una giornata nazionale di ringraziamento. Molti risero dell’idea, a cominciare da Thomas Jefferson, che da presidente non vi diede alcun seguito. Ma a metà del XIX secolo il Thanksgiving era diffuso nella maggior parte del territorio americano e osservato da tutti gli strati sociali, dai ricchi ai meno abbienti.
Buon appetito, e non imenticate il BRIOSCHI…
28 Novembre 2009 alle 4:22
Buon giorno salotto mondiale!
Auguro a tutti un buon fine settimana. Ricordo che ieri oltre al Thanksgiving si e’ festeggiata un’altra ricorrenza importantissima per tanta parte della popolazione mondiale: quella di fede musulmana. La cosi’ detta festa del sacrificio. Io ho cercato di farmela spiegare da un mio amico: sembra che dopo che ogni musulmano abbia fatto il pelegrinaggio alla Mecca (almeno una volta nella vita) il profeta abbia detto che come ringraziamento si debba fare un sacrificio di un animale (pecora, capra o cammello che sia). Onestamente non ho capito molto della spiegazione pero’.. se qualcuno ne sa qualcosa di piu’… Ciao ;-)
28 Novembre 2009 alle 4:47
Cara Francesca, non ho visto il video ,ma voglio salutarti perche’ non ho avuto tempo di fare i miei commenti nei due diario che hai scritto prima…………
Grazie per loppurtonita’ che ci dai, nel avere il privilegio di commendare i tuoi diarii,
Sono tutti molto incoragianti e rafforsano, la comunita Italiana, mie piaciuto molto il sito che ha messo il signor Giuseppe da Montreal il museo che e’ stato fatto a Halifacx, ti ringrazio di tutto un grande abbraccio a te e tutti quelli del Blog
Juliana
28 Novembre 2009 alle 5:49
Gentilissimo Nicola,
Legendo il suo commento ho capito che cerca una spiegazione su i Mosulmani,
E bene i Musulmani credono a 5 libri della Bibbia, in questi cingue libri ci sono 2 che spiegano la legge che Dio diete a Mose” e Mose’ diete la legge aIsraeliti non ai Musulmani perche’ i musulmani non fanno parte nel patto che Dio stipulo’ con Israele.
Percio” se fanno i sacrifici sono solo quello che piace loro di fare, se legge il libro di Esodo il libro dei Leviti e il libro di Deoteronomino travera’ la legge che Dio diete a Israele, come dovevano fare i sacrifici e come si dovevano comportare nel modo ceriminiale, qiesta era una Ombra per le cose a venire cioe’ rapresendava il Sacrificio che doveva fare il figlio di Dio Gesu’ Cristo il fatti se leggi Ebrei Capitolo 9: spiega come fu adempito questa profezia sul Sacrificio di Gesu’ che diete la sua vita leggi il versetto 11, fino a 14 spiega molto chiaro il suo Sacrificio…
I musulmani sono discendenti Di Ishemel figlio della serve di Abramo Ma fu’ Isacco figlio di Abraamo che ricevette la benedizione,
Quindi se i Musulmani vogliono Adorare Dio lo devano fare nel modo che
Dio diete gli ordini a gli Israeliti, Ma oggi neanche gli Israeliti fanno quello che dovrebero fare, ma loro non hanno acetato il figlio di Dio come possono avere le benedizione ? spero che puo capire son sicura se leggi questi libri nella Bibbia e poi leggi Ebrei Capitolo 9: e segue la lettura, capira’ un cordiale Saluto e buona lettura .Juliana
28 Novembre 2009 alle 5:55
Nico’, ecco la risposta per la tua domanda:
http://www.giovannidesio.it/sfinge/f%20sacrificio.htm
28 Novembre 2009 alle 6:15
Cara Francesca,
Per quanto riguarda la Festa del Ringraziamento (Thanksgiving) credo che Giuseppe dal Connecticut sia stato piu’ che esauriente.
Posso solo aggiungere un particolare che mi ha colpito su un telegiornale del Massachussetts il giorno di Thanksgiving e che per me riassume il vero significato della “festa”: a Plymouth componenti di una tribu’ indiana hanno protestato contro la parata e le celebrazioni festive. Uno dei protestanti intervistati disse, “Non so se avete notato, ma i “pellegrini” che sfilano nella parata portano in spalla il moschetto. E’ con quello che ci hanno decimato dopo aver loro insegnato loro a sopravvivere nel New England. Quello e’ il ringraziamento che abbiamo ricevuto in cambio.” Va da se’ che a me questa festa piace poco e a dir la verita’ preferisco il coniglio al tacchino.
Per quanto riguarda il Rapporto sugli Italiani nel Mondo, che non posso giudicare perche’ non l’ho ancora letto, apprezzo il fatto che anche questa iniziativa se non altro pone l’accento almeno sull’esistenza degli “altri” italiani del mondo e per questo ringrazio la D.ssa Delfina Licata che si appassiona cosi’ calorosamente all’argomento.
Ai cari esponenti politici che io ho sempre considerato e ancora considero “a necessary evil” (un male necessario) vorrei dare un consiglio spassionato che si sprigiona dalle profondita’ del mio piccolo. Visto che hanno parlato di associazioni italiane all’estero. Se riuscissero a congiungere tutte queste associazioni facendole – non dico unire sotto un unico ombrello perche’ ognuna e’ cosi’ diversa dalle altre – almeno comunicare, offrendo loro un qualche comune denominatore, un filo di Arianna, qualcosa di semplice, senza usare quei soliti luoghi comuni che nessuno comprende, che non concludono niente e che al massimo fanno slogare le mascelle per gli sbadigli. Quello sarebbe un vero passo avanti!
Scusate, spero di non passare come il solito “piagnone”, ma a me piaccioni i fatti piu’ delle parole.-segue-
28 Novembre 2009 alle 6:19
-segue-
dopotutto appartengo all’amata categoria degli italiani all’estero ai quali le parole sono sempre piaciute poco.
Un abbrccio a te Francesca e a tutti gli amici di questo salotto.
Giorgio
28 Novembre 2009 alle 6:46
Carissima Francesca, ho appena guardato le due parti filmate nell` auditorium riguardante il Rapporto Italiani nel Mondo..interessante…sapere che gli italiani all` estero fanno sempre piu` notizia in Italia anche grazie a queste riunioni e la pubblicazione di questo ultimo libro. Francesca la tua intervista con la Dottoressa Licata mi e` veramente piaciuta!!!!!E non dimenticare..un gran bacione anche ar Cupolone oltre che a….Francesca ..Elio …il musicante…sognatore ….
28 Novembre 2009 alle 11:00
Buongiorno/sera a tutti dipendendo dalla localitá dove vi trovate!!!!
Eric Dolce,
mentre si sogna con le agevolazioni per i biglietti aerei,ti avviso che la IT card sta incominciando a funzionare timidamenmte…
Molti non sanno neanche cosa sia ma quest’anno almeno a Torino e Milano ho usufruito di sconto sulle linee ferroviarie.
Se entri nel sito della it card ti danno un elenco di vari ristoranti,stazioni di servizio,alberghi ecc che stanno dando sconti.
La It card la dovrebbero dare adesso automaticamente al consolato al momento che ritiri ilnuovo passaporto.
Siccome il mio é ancora il vecchio é vale ancora per qualche anno,sono andata al consolato (che fra l’altro sottolineo che dopo che é rientrato il console il dottor Marco Marsilli,le cose sono migliorate!!!) ed ho richiesto la it card che me l’hanno fornita al momento mediante,ovvio presentazione del mio passaporto.
Il sito per vedere come funziona un pó la It card é
http://www.esteri.it/Mae/it/italiani_nel_mondo/itcard
nel google metti it card che appare
non sono expert in computer..
esiste anche un altro sito dell’assocral che anche dá la tessera ma io ancora non l’ho provata!
Spero di essere stata utile ..relatate le vostre esperienze!
Un abbraccio,
flavia
28 Novembre 2009 alle 11:18
Cara Francesca , la tua intervista con la Dott. Delfina Licata è stata esplicativa ed esauriente per quanto riguarda il libro presentato che è un rapporto annuale preciso e doveroso , ma per gl’intendimenti futuri dell’Associazione di via Rieti, speriamo che ci sia veramente la voglia di fare di più e meglio a favore di coloro che si aspettano di vedere prese in considerazione molte aspettative inevase che non dovrebbero aver bisogno di essere richieste , ma che sono sacrosanti diritti e nessuno sarebbe più PIAGNONE.
Nulla da eccepire sul lavoro appassionato della bella e attiva Dottoressa Delfina che ,come te , dimostra entusiasmo e buona volontà, però dai vari commenti che stanno giungendo in questo tuo Salotto , mi sembra di scorgere lo scetticismo provocato da tante passate promesse non mantenute.
anche a me piacciono più in fatti che le chiacchiere e, sarebbe bene ricordare il vecchio adagio che dice: ” Ogni promessa è debito “.
buon proseguimento e felice giornata a tutti .
Nonnalea l’Estroversiana
28 Novembre 2009 alle 13:07
Buongiorno Francesca e carissimi amici del blog,purtroppo per mancanza di tempo non sono riuscita a seguire tutti i video che Francesca ci ha presentato,xo’ sono d’accordo con molti di voi,ci vogliono fatti e non parole….staremo a vedere.Anche per quanto riguarda i prodotti italiani che ci importano,molti di noi, che vivono da anni,pensano di mangiare prodotti d.o.c, ma vi assicuro che neanche il 50% del fatturato e vero italiano,comunque questo e un’altro discorso,ne parleremo in seguito,arriveranno le feste natalizie. Anche a me non piace il tacchino,solo a pensare a quel povero animale che viene sacrificato, mi piange l’anima,chissa’ che ci trovano di gustoso…..e poi e un giorno come gli altri,ci si sbuffa a volonta’,diciamo che e questo l’inizio dell’abbuffata prenatalizia, e la bilancia sale! Buona giornata a tutti!
28 Novembre 2009 alle 14:10
Cara Francesca,
ricevo sempre con piacere tutte le notizie, ma per evitare polemiche, mi accontento solo di dare un solare abbraccio a tutti i partecipanti di questo tuo bel blog. Far contenti greci e troiani è piuttosto difficile, quindi …
Ciaooo e buon fine settimana a tutti
Bruno
28 Novembre 2009 alle 14:40
Buon Giorno Francesca
Scusami un poco di assenza dal Blog, a causa di malattia son dovuto estinarmi via dalla pagina. Oggi mi sento meglio, ho preso una bronchite polmonara, mi debbo stare attenta.
Be ho visto i 2 video, la Dott. Defina, me la ricordo bene quando venne intervista da te, al Sportello Italia, si mantiene bene attiva con il suo lavoro.
Si sa’ adesso che i nuovi imigranti vanno fuori dalla Patria scopo per lavoro,
per migliorare la loro vita, ci sono Professori, che vengono qui america ad insegnare l’ Italiano alle Universita, Ingegnieri, ect. in Italia i giovani hanno le loro laure ed non le possono sufluirle ad avere un lavoro, ed il motivo che vanno fuori della Patria, nessuno vuol lascaire il loro nido.
Le notizie sono sempre buone a farle sapere, ma noi che stiamo qui d’ anni e’ stato
molto differente , dai nuovi arrivati.
Ciao saluti a tutti, ciao Nonna Lea ci sentiamo, ed caro abbraccio ate Francesca.
Con affetto Maria
28 Novembre 2009 alle 15:10
Bravo giuseppe dal Connecticut!! e tanti grazie
abbiamo imparato qualcosa di nuovo,un pó di storia,bravo nuovamente!!
Cara Francesca, TI MANDO MILLE BACI É GRAZIA PER TUTTO QUELLO CHE FAI PER NOI ITALIANI ALL´ESTERO!!.Concetta
28 Novembre 2009 alle 15:48
Caro Giuseppe, ancora non ho visto i video oggi, comunque grazie per la chiara spiegazione che ci hai dato del Thanksgiving.
Caro Nicola di Malindi,
Mi permetto di dirti la spiegazione del sacrificio come l’hanno passato a me.
I mussulmani in questa occasione devono uccidere un animale (ovino,caprino o bovino) per sgozzamento di modo che esca tutto il sangue che, per loro, è impuro e non và mangiato.E poi la carne và mangiata, donata ad altri, insomma, divisa.
La spiegazione: La prova di sottomissione totale a Dio in ricordo di Abramo che stava per sacrificare suo figlio per ordine di Dio, e che poi l’angelo lo fermò e sostitui il figlio per un montone.
I mussulmani sono divisi se Abramo stava per sacrificare il figlio Ismaele avuto dalla schiava Agar, oppure Isacco, avuto con la libera Sara.
Comunque sia, oggi, con la moltitudine di gente che c’è nella Mecca ad ogni volta per questo evento, il sacrificio può essere fatto attraverso persone specializzate e poi messe a disposizione della popolazione. Ovviamente per impossibilità di ognuno farlo di per sè in loco.
Ah, una curiosità, se sono animali grossi possono valere per più persone.
È quello che io sò
Un abbraccio
Anna
28 Novembre 2009 alle 16:14
Cara Francesca,
Grazie dei vidio e che ci tieni sempre informata.
In quanto al Thanksgiving, non e’ solo una festa per ricordare la storia americana, ma anche una occasione per festeggiare e ringraziare il benessere che fortunatamente abbiamo nella nostra famiglia. Senza discordia o stress 25 persone ci siamo riuniti a tavola ( 5 sono venuti dalla California ) e’ abbiamo celebrato la famiglia, e la buona salute. I cari nipotini uno alla volta hanno ringraziato la terra e l’ambiente per i suoi frutti, e i piu’ fortunati della famiglia hanno partecipato con la loro generosita’. E’ stato un bellissimo giorno e speriamo che si ripetera’ il prossimo anno.
E a te cara Francesca, il nostro ringraziamento per tenerci uniti nel tuo blog.
Un abbraccio,
Mariella
Mariella
28 Novembre 2009 alle 16:45
Cari amici connazionali bentrovati! Ancora una volta sono qui a raccontarvi qualcosa in piu’ di questi video appena inseriti.
Video che come di consueto sono stati girati con la fedelissima amica di Francesca…la sua amata telecamerina digitale. Eh si fedele amica e siccome gli amici non si tradiscono mai…e non provate a chiedere a Francesca di cambiarla perche’ diciamocelo la telecamerina di Francesca, citando Star Trek, arriva la’ dove nessun’altra telecamera e’ mai giunta prima :) e sul suo blog avete visto fino dove e’ arrivata vero?
Prima di continuare pero’ voglio fare i miei personali complimenti alla Dott.ssa Licata per l’impegno profuso in questo suo lavoro, un lavoro attento e preciso ma sopratutto animato, e si percepisce nella sua intervista, da un grandissimo amore verso la comunita’ italiana all’estero.
Prima che cominciasse la conferenza Francesca e’ stata letteralmente circondata da sue vecchie conoscenze ovvero ospiti che oramai si possono definire amici di “Sportello Italia” e la domanda era unanime:”quando ti rivedremo in tv”? Credo che il giorno che Francesca tornera’ in onda sconvolgera’ gli ascolti visto quanta gente le vuole bene e la aspetta. Mi sono permesso di raccontare questa cosa anche se nel video non e’ stata montata proprio perche’ Francesca non ama autocelebrarsi, ma e’ stata talmente circondata di affetto che non potevo non dirvelo.
Quanto ai video alcune immagini possono essere non proprio perfette e vi chiedo scusa ma sappiate che come al solito quando si registra con Francesca non si prepara nulla e’ tutto moto estemporaneo e forse e’ proprio per questo modo di lavorare che Francesca e’ riuscita a fare dei video che per quanto non perfettissimi riescono comunque nel loro intento ovvero essere reali e colpire il cuore e l’interesse di tutti quanti voi amici e questo credo sia la forza di ProntoFrancesca.
Ora vi saluto e vi mando un abbraccio con tutto il cuore e…a presto
Fabrizio
28 Novembre 2009 alle 17:14
Carissima Francesca,tutto cio che mi mandi da vedere,e tutto cio’ che sei capace a fare,sono orgogliosa di te.Io mi auguro che continui sempre cosi’ perche’ hai tutto il mondo dietro che ti ammira e ti sorride,per prima io Anna Esposito Ti abbraccio forte,grazie di nuovo di avermi incluso nel tou blog.Sai Francesca avrei bisogno un po’ della tua energia,sto lavorando mentalmente per questo mio nuovo libro,sperando che nel 20010 posso publicarlo,e tu sarai la mia matrina.Di nuovo un abbraccio,fammi sapere dove ti posso mandare una copia del mio libro,un mio regalo per S.Natale.Anna Esposito
28 Novembre 2009 alle 17:14
Cara francesca,lo sapevo che stava bollendo qualche cosa in pentola,per prima cosa ti chiedo hai cambiato colore di capelli ?.Comunque a te sta bene ogni colore…La Dott.ssa Delfina Licati ce la mette tutta per noi italiani all’Estero, ma come dicevano tanti nei lori scritti, quelli che hanno potere a noi non ci pensano per niente,ormai sono anni che siamo all’Estero e sentiamo sempre le solite promesse e niente piu’,certo tu cara fai di tutto per noi ma dico ne vale la pena ?,Lo ammetto non sono positiva ,ma questo perché la realta’ parla da sola,scusa mi sentivo di dirlo.
La festa del Thanksgiving non é altro che un ringraziamento a Dio per tutte le cose belle e meno belle che durante l’anno abbiamo ricevuto,povero tacchino che senza colpa finisce sui tavoli per il piacere del palato.
Un felice fine settimana a tutti.
Maria
28 Novembre 2009 alle 17:52
Caro Fabrizio:
Ti ringrazio dei particolari che ci offrono spesso, che ci permette apprezzare la spontaneità e professionalità di nostra beniamina.
Cara Francesca:
Come al solito avete fatto un magnifico lavoro; mi è piaciuto molto il primo video, con l’ intervista accurata che hai fatto a la Dott. Delfina Licata, chi con una precisa e chiara spiegazione ha presentato il suo libro.
In quanto riguarda al secondo video, i discorsi degli onorevoli politici, come di consueto vengono caratterizzati da belle parole, ma la realtà a volte dimostra il contrario…magari loro lavorino a favore di questa grande comunità italiana sparsa nel mondo.
A presto, Marta.
28 Novembre 2009 alle 18:18
Cara FRANCESCA e bloghisti tutti,
la prima parte e’ la piu’ attraente, non solo per le due donne, ma per le cose che son state dette. Mi piacerebbe molto avere la pubblicazione per quest’anno e leggere le statistiche.
Migrantes, quindi, e’ una organizzazione della Chiesa cattolica, dipende dalla Conferenza Episcopale e si interessa dei flussi migratorii e degli spostamenti della’umanita’ sulla Terra. Sembrerebbe che in ultimo si sia interessata – anche – della piu’ grande e cioe’ della emigrazione italiana. Una bella cosa, ma….i risultati, i frutti, oltre che fredde statistiche? Meraviglia il fatto che non ci sia un tale istituto da parte dello Stato Italiano.
Gli interventi dei due “onorevoli”……parole..parole…parole, ( una barba che bob vi dico.) Intanto gli stipendi , e quali stipendi !!,corrono.
Quello spelato di cui non ricordo il nome e’ stato letteralmente una frana, nressuna risposta alle domande, evasivita’,brevita’, cioe…nulla.
Il secondo,Narducci, e’ stato un po’ piu’ incisivo e pratico, ma dei problremi “veri” nessuna traccia. E poi, il relatore, colui che poneva le domande di cavolo, lontane dalla vera realta’ e che ha chiamato gli emigranti dei “piagnoni”, anzicche battere forte sul fatto dei loro “diritti” di essere assistiti in tutto sempre piu’ ignorati coi Consolati che chiudono,scarsezza di personale e di soldi. Capisco che una organizzazione della Chiesa e quindi alla luce del “volemose bene”, che ha distrutto l’Italia per 50 anni; non sempre si puo’ essere cosi’ superficiali.
Il voto dato agli Italiani all’estero ci ha “politicizzati” ed ha creato tanti comitati con colori politici, costo di milioni di dollari, remunerazioni sostenute per i fortunati e ha creato per la prima volta in oltre cento anni delle divisioni politiche, cosa che a me non interessa un bel nulla . Quando ricevo quelle grosse buste con tutta la carta dentro mi chiedo cosa costa cio’ allo Stato Italiano; e poi i voti nostri,giunti in Italia,
28 Novembre 2009 alle 18:22
CONTINUA :
li rivoltano come fa a loro, cioe’ gli “alti papaveri”, comodo.
Ci vuole qualcosa di molto maggior spessore, ci vuole il Governo che cambi rottanel rispetto degli Italiani all’estero, rinforzando tutto il sistema di rappresentanza Ambasciate,Consolati,personale,mezzi efficaci e soldi.
Per mo’, non se ne parla.
Ma, noi sopravviveremo e terremo duro con FRANCESCA.
saluti a tutti,Ernesto.
28 Novembre 2009 alle 18:39
Ciao Flavia,
IT Card ? mai sentita l’esistenza :-) strano ho rinnovato il passaporto in Luglio di quest’anno al consolato Italiano e nessuno mi ha detto niente… La richiedero’ al consolato !
28 Novembre 2009 alle 18:41
Probabilmente perche scade Dicembre 2009 :-((
Dal sito di Trenitalia:
Sei un italiano residente in uno stato estero?
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28 Novembre 2009 alle 18:45
Dal sito web del consolato Italiano in Australia… mi sa che hanno finito i soldi ….
IT CARD – TRENITALIA DISCOUNTS SUSPENSION
28/07/2009 – We wish to advise that starting from the 1/01/2010, Trenitalia S.P.A. will no longer offer discounts to IT CARD holders.
28 Novembre 2009 alle 19:01
Ciao Francesca, come al solito la tua intervista con la D.ssa Delfina Licata, è stato un altro tuo grande successo, ed molto apprezzato da tutti. come a detto Fabrizio che, tutti i tuoi amici di Sportello Italia, presenti ti fecero la stessa domanda che tutti ti facciamo. quando torni in TV. Fabrizio a fatto un buon lavoro, come di solito, ed lo ringrazio tanto. Ma ringrazio anche a te, che con le tue interviste ci fai rivivere sempre, con la solita speranza. Il libro della Dssa. Licata, mi farebbe piacere di averlo, ed come è stato detto., nel video di contrattare la d.ssa con un e-mail, se ho ben capito. A me piace la storia di tutti gli italiani, dall’inizio della della scpoperta di quasta America, ed dei grandi pionieri italiani, che hanno varcato a piedi da una costa a l’altra, per scoprire nuovi territori. Non sono stati solo inglesi o francesi, ed altri, ma sono stati gli italiani che li hanno portati qui nelle Americhe.
Francesca, ti saluto ed un saluto a tutti i nostri amici, Francesco.
28 Novembre 2009 alle 19:12
Cara Francesca,
Adesso ho visto i videi, molto simpatica la tua intervista con la Dott.ssa Delfina.
Quanto alla conferenza, salvo l’On. Narducci, l’altro On. non ha detto niente, era visibile che sfuggiva dall’argomento, non credo non abbia capito le domande, visto che le ho capite io.
In riassunto, io non sò leggere statistiche, dovrei studiarle perchè solo leggerle non mi dirà niente. Trovo un lavoro gigantesco, estenuante e, mi scuserai, inutile. Però lodevole come oggetto di studio da tavolino.
Siamo 4 milioni, ma siamo 60 milioni, alla fine, quanti siamo? Iscritti all’AIRE? Ebbende domandate alla maggioranza degli italiani all’estero cosa significa l’AIRE, cosa vuol dire?
Non abbiamo strutture che ci si dedichino di tale forma a spiegare cosa dobbiamo fare, che diritti abbiamo, che doveri ce lo dicono, dobbiamo votare, ma in chi, come, che conoscenza abbiamo di chi ci rappresenta?Che lavoro svolge il consolato italiano nei vari luoghi per informare i cittadini?
Io ricevo puntualmente le cartelle per votare con nomi dei quali non sò niente, e chi mi informa? Neanche i patronati lo fanno, o và per amicizie.
Vorrei sapere se nelle statistiche ci stanno i miei genitori e due fratelli che stanno in una vita migliore, dove il consolato non esiste. Sono entrati?
Il tempo passa, la vita non aspetta le statistiche, la vita non vive di esse, ed i poveri emigrati con la celebre valiggia, già furono…la maggioranza. Molti di quelli che ci sono non sanno cosa sia una Patria nativa, assente o mal presente.
Io ne ho visti di italiani sparire nel nulla per la loro Patria, senza aver avuto un appoggio concreto e che, ormai, non gli serve più, ammesso che venga.
Io però, non sono pessimista, spero sempre, sperare non costa ed aiuta a vivere, e non lo dico per me, io sono italiana di nascita,di cuore e sono anche grata alla terra che mi ha accolto, parlo per quelli che vivono e muoiono nella speranza di, finalmente, le parole diventare fatti concreti. Anna
28 Novembre 2009 alle 21:56
Gentile Francesca,
un grazie per l`argomento che ci mostra l `attuazione della Fondazione Migrantes.
Tutto questo è fatto partindo dalla visionme “italiana ” dell`italiano migrante non tanto dalla visione ” migrante ” dell
28 Novembre 2009 alle 22:17
…………… non so casa è capitato ,ma mentre scrivevo la tastiera si è fermata e … tutto è partito… ( continuo)
dell`italiano che si è trasferito all`estero .Le necessità , la visione del complesso migratòrio ,i sogni ed i desideri sono un poco diversi ,o forse non posti sullo stesso piano.
In tutti i casi è sempre un òttimo lavoro e come tale va elogiato nell`aspettativa di una aprossimazione alla realtà viva.
Vorrei chiedere ad Ernesto una spiegazione sul non ho capito, ma forse è meglio così.
Ho percepito che nei commenti al giorno del ringraziamento esistono delle piccole punte di rammarico e di ripulsa contro quelli che hanno ,diciamo così , conquistato le terre dove adesso vivete, perchè hanno “rovinato ” il popolo che le abitava.
Purtroppo da quando il mondo è mondo è sempre stato così : Mors tua , vita mea .
Così hanno fatto i Sumeri, gli egizi,i medi e persiani, i greci,i romani,le invasioni ” barbariche” gli spagnoli,i portoghesi ,i francesi ed i coloni inghlesi ecc.
Anche Abramo ha fatto così ! E da allora ad oggi non c`è mai più stata pace nella Palestina ! E non sarà facile mettere il fuoco a tacere da quelle parti….
Un abbraccio a tutti
giovanni
28 Novembre 2009 alle 22:17
Cara FRANCESCA e FABRIZIO avete fatto un buon lavoro, belle le interviste, e buon lavoro quello della Migrantes, sapete che io lavoro nella Caritas, e quando sono stata in Italia a Gallarate, ho domandato de che cosa si occupava la Caritas , e mi hanno parlato della Migrantes e suo lavoro, complimenti a tutti. Per tutti gli amici del blog buon fine settimana a tutti!!!!!
28 Novembre 2009 alle 22:30
sembra che oggi io abbia benuto ,magari….non so cosa mi stia capitando.
Ernesto, scusami, ma quello che volevo dire è questo : non capisco cosa vuoi dire con la frase : volemose bene che ha distrutto l` Italia per 50 anni.
Se è politica ,meglio nan avere capito.
solo questo
ciao
gio
28 Novembre 2009 alle 23:31
Carissima Francesca,prima di tutto complimenti a te e naturalmente al nostro ormai caro Fabrizio che ci permette ricevere questi bei video.E complimenti fervidissimi alla Dottoressa Delfina per il libbro di cui é editrice,meno un poco agli onorevoli che dicono ben poco e apparentemente fuggono alle domande.Io ammiro molto chi si interessa degli emigrati italiani,peró ti devo confessare(e lo dico senza conoscere il libbro,quindi un poco superficialmente)che il fatto di sentirmi un numero mi dá un gran malessere.Le statistiche sono importantissime,ma io ricordo sempre un professore che diceva,nel corso di Geografia,che le statistiche sono per avere una visione superficiale della realtá.Diceva lui,se si fa una consulta a due famiglie ,delle quali una riesce a mangiare un pollo al giorno e l altra neanche uno,la statistica poi,somma e divide per due,risulta che le due famiglie mangiano mezzo pollo al giorno ognuna,la realtá é che una muore di fame e l altra mangia il pollo.La realtá e questa.Quindi farci diventare dei numeri astratti puo essere interessante dipendendo da ció che pois si fa con questi numeri.Io,per esempio,sono iscritta all AIRE,mais ricevuto la schedina per votare,il consolato mi ignora(ho pure passaporto)quindi forse non risulto.Poi risulto come discendente,nel senso che sono figlia di italiani,padre e madre,ma in realtá io sono venuta con 10 anni in Brasile( o nove piu o meno) quindi sono un emigrata italiana ,non discendente,tanto che ho fatto tre anni di elementari a Roma,il colleggio é ancora li,solo che irriconoscibile per me,ci sono passata,é diventato un gigante di edifici,era cosí accogliente,gestito dalle suore di non so quale ordine,anzi si, dell ordine di Santa Giuliana Falconieri,non mi diceva niente rivedendolo dopo tanti anni,ma ho studiato li,imparato a leggere e scrivere,non é poco…come mi classificano?Io so che la Caritas e le ordini religiose in generale fanno bellissimi lavori tra emigrati,li ammiro molto.continuo,Silvia
28 Novembre 2009 alle 23:41
eccezzione faccio alla Opus Dei che é radicale almeno qui a São Paulo,hanno un sacco di soldi,proprietá,sono estremamente elitisti,forse per i tanti soldi che hanno,ma pure molto poco,o niente aperti alla gente che non la pensa come loro,dico naturalmente qui a São Paulo dove conosco gente che appartiene a questa che io chiamo Setta religiosa,penso non somiglia a niente alla chiesa cattolica,ma questo volevo separare ,perche senó,io so che la chiesa aiuta e molto.Insomma,io pensavo tra me e me,invece di spendere tanti di quei soldi per riunire,dati,elaborare studi statistici,pubblicare volumi(tutti sappiamo quanto costano)perche non dare questi soldi alle Associazioni di emigrati nei vari paesi,?ai Centri culturali,che alle volte dicono non avere soldi per pagare neanche una persona per pulire?ai Consolati perche ammettano funzionari sufficienti,qui alle volte si resta ore e ore,sotto il sole e pioggia,sul marciapiede di una delle vie piu importanti della cittá,perche si entra uno a uno,vecchi,bambini,…..io una volta andai via,mi vergognai,perche passavano e chiedevano,”cosa succede?” e io dovevo dire….semplicemnte la fila per il consolato.,tanto é vero che non ho ancora rinnovato il mio passaporto italiano.Aspettero un giorno che c é poca gente,che vergogna…..insomma,fare qualcosa concreto ,specie per i piu deboli….non só.Ma tu da brava comunicatrice che sei ci dici tutto quello che si fá e fai bene e noi te ne siamo grati,alle volte ci dispiace,ma non é colpa tua.Abbraccio tutti,Silvia
29 Novembre 2009 alle 0:51
Eric,non so che dirti….
io torno mese entrante in Italia e mi informo…giá finito l’accordo con treni italia….???!!!???
certo che siamo proprio mal messi!!!
Silvia…
come ho detto giá oggi,puoi “appropinquarti” (bella parola eh…é tutta per te…) fiduciosa al consolato….hanno fatto progressi…puoi prenotare via internet il rinnovo passaporto…mio marito l’ha rinnovato l’anno scorso senza intralci…niente come quelle scandalose file alla av.Higienopolis…sede nuova e console nuovo o meglio hanno messo il dott Marsilli che era giá stato qui anni fa e la cosa va avanti meglio…credimi…
lo scandolo a cui ho assistito una delle volte che dovevpo per forza andare al consolato per rinnovo passaporti, ho visto sbigottita una povera signora ultra novantenne che ha aspettato la bellezza di un ora in macchina (almeno hanno fatto entrare la macchina…giá che non camminava piú,)
finche si é degnato di apparire un funzionario per constatare che era ancora in vita….un assurdo !!!
spero proprio che di queste vergognose scene non le debba piú assistere!
oggi per i passaporti distribuiscono 50 numeri al giorno al massimo puoi gtrovare un pó a rilento l’entrata se tutti arrivano alla stessa ora giá che grazie a Bin Laden e compagnia si deve passare per la verifica…
Certo che la dottoressa ce ne avrá per molto finché riesce a catalogare tutti noi e altro che 512 pagine!!!
Buonanotte a tutti!
Ah e buon fine settimana
Flavia
29 Novembre 2009 alle 5:18
Sara’ che stasera non sono in vena, oppure, sara’ qualcos’altro…comunque…
Io sono nata in Canada. Sono Canadese. Quando sono nata i miei genitori avevano ancora la cittadinanza Italiana. Loro l’hanno “persa” nel 1982. Sono andata in Italia la prima volta quando avevo 11 anni e sono stata registrata al comune di Teramo, e quindi, ho avuto la cittadinanza Italiana.
Ho studiato l’Italiano all’universita’…pero’ questo non bastava e vi dico che NON BASTA! Ci vuole molto di piu’! Ho imparato con la pratica…e poi, ho letto (e leggo) molto in Italiano: giornali, libri, reviste, ascolto la musica…ecc. Mi sono immersa nella lingua Italiana. Il mio Italiano non e’ perfetto e non lo sara’ mai.
Mio padre ha lasciato l’Italia per cercare una vita migliore anche se dove viveva lui, non morivano di fame…anzi, si stava bene…l’unico problema era che nel 1951 il lavoro non c’era. Certo, le intenzioni c’erano di ritornare in Italia per sempre pero’ la vita qui in Canada per lui e la sua famiglia cominciava ad andare avanti!
Qui e’ rimasto e lui era sempre molto orgoglioso di tutto questo! Sapete perche’??? Perche’ lui ce l’aveva fatto tutto da solo! Senza nessun aiuto o assistenza. Non ha ricevuto niente gratuitamente dal governo Canadese e niente assoluto dall’Italia…nemmeno la pensione Italiana. Non si era mai lamentato del duro lavoro e soprattutto non ha ne’ PIANTO ne’ RIMPIANTO il fatto di essere venuto qui! Lui ne era soddisfatto anche se non si era mai dimenticato della sua patria!
Tutto questo me lo ha raccontato lui l’anno scorso durante una delle tante volte che l’ho accompagnato al pronto soccorso nel mese di agosto – il suo ultimo mese di vita. Non scordero’ mai le sue parole.
Anch’io adoro l’Italia e tutto quello che ha di bello! Ci vado abbastanza spesso. Spendo tanti soldi per albergo, shopping, telefonino, taxi, ristorante, supermercato, comprare libri e vedere l’Italia. (continua…)
29 Novembre 2009 alle 5:48
Ho il passaporto Italiano e ho votato durante le ultime due elezioni.
Pero’ vi assicuro che non ho bisogno di nessun parlamentare che mi rappresenti!
Tutto quello che dicono o non dicono, non hanno capito e non capiranno mai niente di noi! Ogn’uno pensa solo a se stesso e al suo portafogli. E’ normale…perche’ e’ cosi’! Tutto questo discutere…le statistiche…il rapporto sugli Italiani all’estero…a che serve? Dove andra’? Nessuno capira’ mai, tranne chi ci e’ passato, cosa significa, com’e’ stato e cosa provano gli Italiani che vivono intorno al mondo…
Guarda…io stimo Francesca che ha viaggiato per incontrare le varie communita’ italiane nel mondo e lo ha fatto durante il suo tempo personale, non per lavoro e sicuramente non per uno stipendio da parlamentare. Lei ha cercato di capire come vivono gli Italiani delle Americhe, dell’Australia…ecc!
Tutti gli altri non sanno niente anche se fingono di capirlo!
A me dispiace che forse in Italia c’e’ chi ride agli Italiani emigrati…chi non conosce la loro storia e se ne frega di conoscerla; chi non si rende conto che gli Italiani che sono andati via, hanno fatto “il largo” a chi ci e’ rimasto, non solo, ma RIMANDAVANO i soldi ai parenti in Italia che a quell’epoca, ne avevano bisogno!
Quelli che PIANGONO sono quelli che ci fanno sentire al TG 1,2, 3 che non ARRIVANO alla fine del mese! Quelli che si sono piazzati in Italia senza avere prima un lavoro o un permesso di starci! Quelli che pretendono questo o quello perche’ HANNO i diritti! Quelli che arrivano e dicono che bisogna togliere il crocifisso. Quelli che non si accontentano MAI di tutta la ricchezza che hanno…la bellezza…la fortuna per quelli che sono potuti rimanere in Italia senza mai dover lottare per nessuna cosa.
Loro non capiscono e non capiranno mai.
Eccoci…noi che vogliamo solo essere ricordati, rispettati, e i nostri diritti?
29 Novembre 2009 alle 6:02
Mah, aveva ragione mio padre!
Io sono orgogliosa di essere Italiana – e mi sento fortemente Italiana dentro! Gli Italiani in Canada, mantengono le antiche tradizioni mentre hanno imparato tutto un altro modo di vivere e lavorare duramente!
Io mio chiedo: cosa dicono questi parlamentari?????? Loro che non conoscono per niente al mondo gli Italiani all’estero! Che ne sanno?
Io continuero’ a vivere la mia italianita’ – a modo mio – e non ho bisogno di nessuna statistica!
Buonanotte!
Nanda
29 Novembre 2009 alle 6:28
Ciao Francesca,
devo dire che questo tema e’ uno dei migliori…hai toccato il tasto giusto… vedo che ognuno di noi ha superato i 1999 caratter da usare ai commenti. Si ci hai dato il buono e il cattivo lato dell’emigrazione. La passione di essere italiani e’ veramente sbocciata con questo tema. Io devo essere d’accordo con tutti, perche’ abbiamo ragione. Non voglio ripetere gli stessi commenti gia dati, ma devo dire che compresa te stessa sono pochi in italia a comprendere e visualizzare i sacrifici fatti da tutti noi, sia nel 1700, 1800 e 1900…ora nel 2000 si vengono i cervelloni con i loro laptops perche’ in Italia non c’e’ posto per loro, perche’ in Italia devi essere o ”figlio di papa’ ” o raccomandato. Ma anche loro vengono e trovano delle barriere.
Ed io non voglio essere paragonato agli extracomunitary e illegali…Quando siamo emigrati si faceva con tanto di passaporto e con tanto di lavoro garantito e soldi in tasca…senno’ facevi marcia indietro.
A Nanda voglio dirle che il suo italiano e’ migliore se non piu’ perfetto di molti italiani in Italy.
Un’ altra cosa voglio dire il “MADE IN ITALY” l’abbiamo inventato noi, e se non era per noi non sarebbe stato mai esportato.
“Piangioni” a noi? Siete voi che ci fate piangere con tutta quella zizzania su RAItalia… 75% sono buffonate.
Un abbraccio a tutti voi del blog.
E voi senatori e deputati all’estero che fine avete fatto? non vi si vede piu’ e non vi si sente piu’…devo dire ciao alle prossime elezioni. Avevate tutti il mio e-mail per le elezioni…che l’ avete disperso.
France’ scusate le chiacchiere ma ”quanne ce vo’ ce vo’.”
29 Novembre 2009 alle 6:35
Chissa’ se Dottor Bruno Vespa ci legge…
Sarebbe bello se ci invitera’ a PORTA A PORTA…
no non ha bisogno di ”RATING”…
29 Novembre 2009 alle 8:08
Cara Francesca e amici
E un piacere ascoltare gli argomenti dei blogisti, ognuno con le loro opinione e cuasi tutte portano ad un unico punto….come aviamo vissuto la nostra emigrazione, .. le cose che abbiamo conquistato con tanti sacrifici per il lavoro fatto all’estero, e allegerito al nostro paese perché questi bravi italiani furono a cercare all’estero il lavoro…..
La emigrazione anche ha portato delle conseguenze psicologiche per il drastico distaco…. Cuasi nessuno ne parla dei bambini e adolescenti che per decizione dei loro sofferenti genitori, sono stati costretti, proprio per protegerli e cercargli un destino migliore ha portarli via della loro terra natia…….Bambini o adolescenti, ormai adulti che hanno ancora il ricordo della loro Patria , non so se nel anima o nella retina degli occhi….ma pure il ricordo rimane li…fisso nel profondo…..come una nuvola che si sfuma e che a volte affiora alla superficie e vuole trovare qualcosa che mai incontri . Ricordi che pur essendo intangibili portano dolore.
Le associazione, almeno in Argentina sono tantissime, e hanno contribuitto ad acquistare alcuni benefici per i primi emigrati, …..almeno doviamo ringraziare questo…, forse si avrebbe potuto fare di piú….Molte hanno come unico obbietivo difondere la cultura, lingua, arte ecc. ….personalmente credo che anche devano occuparsi e difondere informazione sui diritti che abbiamo, ed informare di quelli che ancora non ci hanno riconosciuto. …Credo anche che l’Italia deva gestire meglio le risorse che invia all’estero…..e procedere con rigorositá su di chi veramente ne ha bisogno e hanno pieno diritto
Anche voglio chiarire che per emigrare, …. nessuno mai ci ha aiutato ho datto una mano,….ne l’Italia e nemenno il paese di accoglienza…e contra quello che si racconta,… cuasi tutti noi siamo ingressati nei paesi di accoglienza con tutta la documentazione in ordine.. atti di chiamatta…certificato di non aver esercitato l’accatonaggio in Italia..vacini e preferentemente si doveva avere un destino lavorativo….parlo nel 1949 e 1951…..
Un altro punto che mai si riconosce “publicamente dai politici e dirigenti del governo italiano”, sono le migliardai remesse che hanno contribuitto al benessere del dopoguerra e il MARKETING dei prodotti italiani esportati nelle nazione dove emigravano gli italiani e certamente acquistati da tutti noi.
Riguardo ai deputati e senatori elleti all’estero….al meno per me risulta un mistero da cosa stiano faccendo….so che molti hanno avuto come “slogam”di campagna elletorale la cosidetta “parametrazzione”, asistenza sociale per i bisognosi nati in Italia e che non se la cavarono all’estero, …..mah? una volta asunti cosa hanno fatto?…niente, pur quelli che dicono di essere progressisti.
Carissima Francesca tutti ti vogliamo un grande bene e sapiamo che questi problemi non dipendono di te e ti ringrazio i video.
Giuseppe non soltanto Bruno Vespa, ma anche Santoro e il conduttore di Ballaró…….mai una parola per gli italiani all’estero
Adriana.
29 Novembre 2009 alle 9:37
Cara ed amata Regina della RAI TV D’ITALIA colgo con questo cn questo generoso spazio
l’occasione diesprimermi su certi stranieventi nn portti a galla dalle nostre
redazioni sparse in tutte le citta’ del mondo. Non riteniamo importante
ascoltare le minacce contro la religione che ha fatto grande l’esistenza del
nostro pianeta. Non stiamo ascoltando con dovuta energica attenzione
l’incombente terrorismo che si sta organizzando piano piano anche a Nuova
York. E’ dovere di ogni cristiano cresimato obbediente soldato di Cristo di
intervenire prima con il news media e poi con un’ondata di lettere di Buon Merry Christmas- ed infine di far capire ai fautori e sobillatori di insane
messe in scena che l’esercito dei buoni e’ infinitamente fortissimo per poi
distruggee per sempre i cattivi ed il loro regno diabolico. Albert Einstein
spiego’ al suo professore che la cattiveria e’ distrutta appena appare il
Signore come scompare l’oscurita’quando appare la luce e come il freddo
scompare quand si avvicina il calore. Sto parlando della setta che si chiama
The American Civil Liberties Union ACLU
Questa setta diaabolica alla quale essa appartiene sta in corte per rimuovere
il nome del Signore dovunque Egli e’ citato
29 Novembre 2009 alle 9:53
Continuazione- A tutte le altre lotte, e’ tato accordato ai medesimi il giorno
di festa per modo di dire perche’ il giudice ha scelto per loro il primo di
aprile chesignifica pesce d’aprile a cominciare dal 2010 per ricorrenza.
Io ho gia’ mandato varie cartoline di “Merry Christmas” con uno scritto
in latino per fare ricordare l’impero romano ancora oggi esistente con il
diritto degli uomini. I versi sono: D U X D U C E S H O M I N E S ET
C O N Q U E R I S PAUPERES MENDACES — R O M A E S T C A P U T
M U N D I SEMPER.
A che punto essi sono obbligati al loro culto da sgozzare le proprie figlie
29 Novembre 2009 alle 12:05
INVITIAMO TUTTI I LETTORI DEL BLOG A RIMANERE GENTILMENTE IN QUELLI CHE SONO I TEMI CONSONI A PRONTOFRANCESCA E PERTANTO A NON ANIMARE LE PAGINE DEL SITO CON COMMENTI CHE FUORIESCANO DALLA LINEA EDITORIALE SCELTA.
CERTI IN UNA VOSTRA COLLABORAZIONE,
VI AUGURIAMO UNA BUONA DOMENICA!
29 Novembre 2009 alle 13:26
Carissima Francesca,aprofitto il tuo spazio,prima di tutto per fare i complimenti a Nanda per il suo italiano,vorrei io scriverlo come lei,e pure per quello che dice.Io penso che essere “italiani” o meglio,sentirsi “italiani” é uno stato di spirito,non dipende da dove si vive,é come l essere zitellona é uno stato di spirito e non uno stato civile,questo volevo dire,conosco donne sposate con figli,zitellone per mentalitá.Grazie volevo dire a Flavia per le belle notizie,giá ero contenta che Riccardino stia bene,adesso,andró di sicuro al consolato(cio che raccontavo era giá alla Av.Paulista,non Higienopolis….)é sempre bello quando qualcosa é positiva ok?(che parolona Flavia,me la prendo,ma non la conoscevo).Volevo dire,che riguardo l emigrazione,si parla tanto di allontanarsi dalla Patria di origine,le cause ecc,ma poche volte si tocca l argomento dei bambini venuti piccoli assieme ai genitori.Adriana dell Argentina é la prima,che io mi ricordi,che tocca questo tasto pure molto serio e poco valutato.Noi da bambini,nelle vacanze giocavamo con 30 cugini a casa di mio nonno(papá aveva 8 fratelli e ognuno con due a quattro figli(papá quattro),ci divertivamo nel giardino,facevamo molte monellate,ci siamo lasciati,avevamo i normali 4 nonni paterni e materni,ci siamo lasciati,avevamo al tutto 20 zii tra mogli e mariti,ci siamo lasciati.alcuni li abbiamo rivisti dopo adulti ,tornando in Italia,ma la convivenza non c é stata,cosa abbiamo perso?neanche noi sappiamo valutare,io nó.Ora ci comunichiamo di piu,ma quando una lettera arrivava in almeno 15 giorni(era il minimo)papá mio seppe della morte di mia nonna dopo un mese.In Brasile perfino il telefono era una raritá e non sempre funzionava bene.Questi beni morali,spirituali,come volete,come si fá a valutarli?sono perdite irreparabili,pure se ovviamente neanche si sá cosa si é perduto.Poi con i connazzionali ricrei,(noi l abbiamo fatto)una famiglia sostituta,amici come fossero cugini,genitori di amici come ,continuo,Silvia
29 Novembre 2009 alle 13:35
dicevo….come fossero zii ecc.colmi i vuoti.Ora direte molti,la migrazione molte volte é volontaria,e non lo nego,si sá a cosa si va incontro,ma volevo con questo dire un altra cosa,che la migrazione é una cosa estremamente complessa,dico,quella definitiva ,o almeno in principio,molto sofferta pure se inconsciamente,quindi,e secondo me,quelli che oltre la sofferenza hanno bisogni essenziali,verrebbero un poco alleggeriti se ricevessero aiuti consistenti di solidarietá almeno dalle nostre autoritá locali,dico dei nostri consolati,patronati,enti associativi.ecc,ecc.penso a loro e ne leggiamo di lettere disperate proprio nel blog di Francesca vero?e quelli eletti come nostri rappresentanti perche non entrano in questo blog che Francesca ha fatto per noi e ci raccontano un poco del loro lavoro?sarebbe il forum ideale,dove siete?o non siete informati?Francesca scusa ma non resistevo allo sfogo.Bacioni a voi tutti e speciale a te Francesca,Silvia
29 Novembre 2009 alle 14:06
Buon giorno a Francesca e tutti, visto che il tempo stringe, dovrò stringere anch’io. A risentirci , Francesco.
29 Novembre 2009 alle 15:02
Francesca ,BUON GIORNO ! E buona Domenica.
Un ben trovati a tutti……
Complimenti a Fabbrizio per le riprese vidieografiche,la piccola telecamera di Francesca e’ un’ottimo strummento io l’ho’ operarta quando venne in Canada quel che sugerirei e di procurasi un cavalleto per quando si devono fare delle lunghe interviste un nuovo microfo e un filtro per l’occhio della camera per quando si fanno delle riprese all luce del sole ,cosi si puo’ vedere il “background” meglio.
Complimenti alla ‘”direttrice”di quetso salotto mondiale per la maestria con la quale lei connduce le sue interviste e un complimento ache al’intervistata
la dottoressa Licata che anche lei come Francesca si e’ espressa in modo chiaro e compersibile.Una sola domanda che io le avrei posto perche’ la chiesa e’ tanto interessata a studiare i movimento della gente? Al giovane giornalista che si domandava perche’ l’Italia non riesce a dare i diritti a tutta quella gente che che viene a cercare un lavoro nel nostro paese , la risposta penso sia semplice ….Soldi!! in un paese dove la maggior parte dei cittadini non paga le tasse, un paese che deve mantenere un condigente militare per combattere una guerra che nonl’ha mai voluta ma che devono sopportare ,un paese che e’ governato da un braco di “lupi”(tutti inclusi) , penso che la risposta non la troveranno a un conferenza di un’associazione che si occupa di emigranti ,mi posso anche sbagliare ……!?Comunque sono d’accordo con quelli che dicono che la seconda parte e’ stata noisa, forse quei politici prima di venire alla comferenza erano passati da qualche bettola romana e si erano fatti ‘un paio de’ litri a mille gradi” e percio’ sparavano fuori bersaglio.
Tutto il resto lo ha detto eloquentemente (Nanda Cozzi da Hamilton)Bravissima!!!
Un cordiale saluto a tutti Giuseppe C. Ciaooo!
29 Novembre 2009 alle 17:33
Cara FRANCESCA, questa pagina si riempi di tanti testimonianze che ti toccano il cuore, questa parola PIANGIONI, che brutta, direi bruttisima, mio caro papa RINO mai aveva chiesto nulla, sempre ha datto tanto, come tutti i nostri connazionali sparsi nel mondo.
Che bello il tuo commento NANDA, anche il tuo cara SILVIA, quanto dolore nel partire della nostra terra, quanti sentimenti, che il mio papá mai mi aveva raccontato, e che adesso tutti voi, che avete visuto la stessa esperienza mi state trasmettendo……………infinite grazie a tutti, vi voglio bene
29 Novembre 2009 alle 18:30
Cara Silvia, …..credo che poche volte si abbia scritto sui bambini e adolescenti emigrati, ….. un tema importante giaché quei ragazzi…siamo tutti noi , …ormai cresciuti. …parlando sempre della ultima grande emigrazione del dopoguerra….Sicuramente avviamo nel nostro interno, nel nostro inconsciente zone di ricordi rimasti senza risolvere…perché di quelle cose non si parlava mai,….non si conoscevano o si dovevano occultare le tristezze….tutto al contrario di quello che succede in questi tempi avanzati, dove ogni problema della infanza e adolescenza e abordato inmediatamente per le Instituzioni specifiche.
Coincido con il scritto di Nanda Cozzi del Canada…molto giusto.
Adriana
29 Novembre 2009 alle 19:02
Carissima Adriana,
Hai ragione, Silvia ha toccato un punto che nessuno quasi tocca. Le grandi piccole vittime dell’imigrazione. Quelli che non hanno avuto voce, quelli che sono stati trasportati senza tante spiegazioni, quelli che sono stati sradicati da tutti i loro affetti, da grande parte delle loro sicurezze, che si sono visti buttati in un mondo nuovo, con una lingua che non gli permetteva neanche di dialogare con i loro piccoli amici. Un mondo sconosciuto, privo degli affetti enormi che avevano, delle loro piccole cose di ogni giorno, delle vacanze dai nonni, dalle scoribbande con i cuginetti. Da tutto.
Certo il loro dolore non è paragonabile a quello dei genitori con tutte le responsabilità e rischi che questo passo comportava, ma forse era più forte perchè mancava loro l’obiettivo, la speranza, la voglia di lottare che certamente impulsionava i grandi per una vita migliore anche per loro.
È una sofferenza senza spiegazione, senza obiettivo, senza visioni, solo con la tristezza della perdita, e alle volte, per sempre, un sempre che per molti di noi che abbiamo perso da lontano molti cari, è stato veramente per sempre.
Ma chi lo sà cosa passava per la nostra testa? Chi lo chiedeva? Siamo state le vittime silenziose.All’epoca non esisteva la psicologia, esisteva la disciplina.
Un abbraccio
Anna
29 Novembre 2009 alle 19:05
Certo che non ho mai creduto che vivendo all’estero , dovevamo a che fare ancora con il governo italiano, che non mi ricordo mai di aver fatto qualcosa per noi emigranti. Poi non vado mai al consolato italiano perchè, non è una bella cosa, fare una fila di qualche ora ed anche di più, che non sò perchè c’è tutta quella gente che non sò cosa vanno a fare!!!! Sono andato al consolato solo per rigiurare di la mia italianità, alcuni anni fà. Ed quella è stata l’unica cosa che ricordo, e grazie a Sr. Tremaglia, che si è impegnato moltissimo, per farci riavere la nostra cittadinanza. Per il resto ci sono i patronati che sono molti efficaci, ed fanno tutto loro. In Italia ci sono molti extra comunitari venuti clandestinamente che per me , non sono emigranti, ed non mi piace come sono trattati, anzi è meglio non farli entrare sotto queste condizioni. Lemigrazione deve essere legale con le carte in regola, e rispettare tutti. Certo che anche i nostri antenati sono stati maltrattati, Ma nello stesso tempo, sono stati anche apprezzati per tutto il lavoro che è stato fatto da questi discriminati lavoratori che si sono fatti onore, come oggi ancora ci facciamo onore perchè il nostro desiderio era trovare lavoro ed lavorare, senza chiedere niente come sta succedendo in Italia con qualche fanatico che non vuole i crocifissi. Noi non ci siamo mai permesso di far cambiare cose esistenti nei paesi dove viviamo. Saluti a tutti, Francesco.
29 Novembre 2009 alle 19:14
Buona domenica e un caro abbraccio a tutti! Scusate il mio sfogo di ieri sera…….pero’ grazie di avermi ascoltata!
Ciao.
Nanda
29 Novembre 2009 alle 19:51
Nanda, Adriana e Silvia:
Bravissimi i vostri commenti !!!
Quanto dolore, tristezze e sentimenti nascosti.
Mio nonno paterno Angelo, che venne in Argentina alla fine del XIX secolo,sebbene formò una bella famiglia con sei figli, costruì una casa grande,comoda, in un quartiere centrico di Chivilcoy,
frequentò la scuola per adulti per imparare bene lo spagnolo, ed ebbe un buon lavoro, non sopportò mai l’abbandono della sua terra natia e si tolse la vita a 60 anni.
Questa è una storia di vita della prima ondata d’ emigrazione italiana… senza mezzi di comunicazioni rapidi; loro hanno lasciato tutto, famiglia, casa e tanti beni spirituali, e soprattutto non ebbero l’ opportunità di ritornare in patria.
In quanto riguarda alle statistiche, sono numeri…freddissimi.
A presto, Marta.
29 Novembre 2009 alle 19:55
Carissima Nanda,
Non capisco perchè chiedi scusa, grazie a te per aver detto tante verità ed essere stata tanto esauriente e chiara nella tua esplanazione.
È stato un piacere leggerti, e solo una puntina di invidia di non sapere esprimermi come l’hai fatto tu. Ma grazie tanto.
Un abbraccio
Anna
29 Novembre 2009 alle 20:02
Cara Anna,
…hai trovato le parole giuste….”quelli che mai hanno avuto voce”
Nonostante, …il non averci soffermati mai a parlare dei bambini e adolescenti emigrati, ne da parte nostra e nemeno dello Stato italiano, non doviamo incriminare ai nostri genitori, che poveretti hanno fatto tutto il meglio per far sí che noi avvessimo un futuro migliore e anche credo che per loro le sofferenze sono state piú grandi…..Io ho introdotto questo tema dato che sono cuasi stuffa di ascoltare tante lamentelle nei programmi della Rai e constato un grande egoismo perché pensano soltanto a loro e a quello che gli succede nella attualitá,….attualitá che nel 2009, risulta difficile per ogni paese del mondo…ma quando li ascolti nei TG….vogliono dare la impressione che sono gli unici che hanno problemi…
Francesca, attraverso questo blog, ci ha datto l’opportunitá di parlare di noi ed é per questo che tutti noi la ringraziamo.
Adriana
29 Novembre 2009 alle 20:23
Cara Marta Galzerano…
lamento tanto quello succeso al tuo nonno…purtroppo molti non sono riusciti ad sopportare,… il distacco fu enorme soprattuto per le comunicazioni, che certamente non erano come oggi…si andava via con la consapevolezza che per ritornare sarebbe stato cuasi un miracolo
Ricordo che nel mio caso, mio padre che emigro nel 1949 con la barca mercanate La Felipa, un anno e mezzo prima di noi, lo abbiamo accompagnato fino alla cittá,…. ed io che avevo poco piú di due anni… mi ero attacata ai suoi pantaloni e li diceva piangendo……papá mi anca in America….., appena parlavo…peró ricordo tanto questo momento. Mia madre era incinta della mia terza sorella e siamo tornati a casa tristissimi…e cosi siamo stati fincché arrivó il tempo della nostra emigrazione…siamo arrivate a Buenos Aires con il Contebiancamano i primi giorni del marzo di 1951….Mio padre giá aveva…acquistato in ratte il terreno per construirsi la casa ed i primi tempi abbiamo abitato in un casa prestata da un altro emigrante del nostro paese….
Adriana
29 Novembre 2009 alle 21:27
Riceta: Tacchino al Vagabondo
atrezzi: un martelo, un paio di scarpe da corsa, un sacco di patate, una torcia eletrica, un paio di guanti di gomma, occhiali di sicurezza, una corda abastanza lunga, un grande pentolone, acqua, carbone, un sacco di carta d’aluminio, una zappa-spala, un pezzo di terra ben piato senza alberi, petrolio, accendino, un giornale.
Dopo trovato il nido del tacchino selvatico, la notte dopo, avicini molto piano con martelo in mano,
Una bella martelata in testa, subito nel sacco di patate con il cordone intorno la gola.
Se scappa, correndo dietro, acendi torcia in faccia di tacchino, e un’altra martelata! dove capita, capita!
Dopo, un bel bucco pieno di carbone, accendi con il petrolio e giornale
Tacchino spelato dopo un bel bagno in acqua bolente, togli via le piume
Pronto per il vestito di aluminio.
Appogia nel carbone e giri ogni tanto
Pronto quando la gamba sembra facile a muovere!
Buono per servire
Buon divertimento !!!
Happy Thanksgiving Day USA dal Canada
30 Novembre 2009 alle 0:13
Capisco che non possa piacere il termine cervelli in fuga ma oggi e’ proprio cio’ che succede, meglio direi cervelli o capacita’ in fuga perche’ sono proprio queste due qualita’ ad essere richieste e ad avere la priorita’ sull’idoneita’ ad ottenere un permesso di soggiorno all’estero sopprattutto come ha detto la Dott. Licata negli Stati Uniti. Incredibilmente, per un Italiano residente in Italia invece queste due qualita’ possono risultare quasi superflue al fine di ottenere successo o riconoscimento nella propria carriera.
Insomma essere intelligenti o capaci non basta bisogna anche avere le famose conoscenze.
Mio marito e le sue capacita’ imprenditoriali ne sono un esempio. Lui e noi di seguito non avremmo mai ottenuto la famosa VISA per gli States se non fosse stato capace di fare cio’ che fa e …tasto dolente se non avessero visto certi numeri sui nostri estratti bancari a dimostrare che il suo operato rende e avrebbe reso al paese di ingresso. Discriminante?Forse si.
Voglio precisare che anche noi abbiamo preferito fare con i nostri mezzi senza l’aiuto di nessuno tantomeno le varie associazioni, patronati ecc. i quali si ricordano di noi solo al momento delle votazioni o che se solo metti piede in una delle loro riunioni ti si avvicinano per ottenere donazioni, poi e’ vero c’e’ anche chi fa molto e spesso volontariamente per aiutare chi ha bisogno evidentemente io non li ho ancora incontrati.
Qualcuno di voi ha accennato ai bambini emigrati contro il loro volere, i miei due figli sono tra quelli perche’ avevano 6 e 12 anni quando li ho portati qui e so solo io quanto hanno sofferto pero’ oggi fanno il confronto con i loro coetanei rimasti in Italia e si rendono conto che hanno e avranno molte piu’ possibilita’ di loro specialmente nel lavoro. Io li ho cresciuti “italiani”e anche un po’ americani cercando di prendere il meglio da entrambe le culture.
Le parole di Nanda potrebbero essere le mie e vedo che in molti le avrebbero volute dire.
30 Novembre 2009 alle 0:30
Ciao Francesca,
anche quest’anno il wk& del giorno del ringraziamento e` quasi finito e tra un po’ senza nemmeno sapere come ci ritroviamo che e` gia ` Natale. Ho passato questi giorni con la famiglia di mio marito e come da tradizione si e` mangiato il tacchino, molto scenografico sulla tavola, ma per me poco appetitoso.
Ho visto i due video e concordo con chi ha trovato il primo piu` interessante. Il discorso dei migranti e` molto complesso, specie quando si accorpano ricerche sugli emigrati italiani all’estero insieme a quelle sugli immigrati stranieri in Italia. Ma di fatto, i movimenti migratori sono percorsi molto interessanti da studiare ed i risultati prodotti, da questo lavoro di ricerca, sono essenziali per meglio comprendere molte tendenze passate, presenti e future.
I miei complimenti alla Dott.ssa Delfina per il lavoro svolto e a te Francesca per tenerci sempre al corrente su temi cosi attuali.
30 Novembre 2009 alle 0:32
Informazioni sulla IT Card sul sito del Ministero degli Affari Esteri
http://www.esteri.it/Mae/it/italiani_nel_mondo/itcard
30 Novembre 2009 alle 0:49
Ciao a tutti .
scrivo solo per fare i complimenti a Nanda e Claudia
condivido tutto . grazie di averlo esposto cosi bene ciao Gianni
30 Novembre 2009 alle 0:52
Per quanto riguarda il Thanksgiving io mi attengo al prezioso consiglio che mi venne dato da una mia amica americana davanti alla mia esitazione di celebrarlo il primo anno che mi trasferii qui a Jax.
E’ il giorno del ringraziamento e nella vita tutti abbiamo qualcosa di cui essere grati percio’ usiamo questa giornata per festeggiare e meditare su cosa abbiamo e cosa conta nella nostra vita anche con un bel tacchino nel forno, perche’ no, cerchiamo di non essere retorici in fondo si macellano mucche e polli ogni giorno per le nostre bocche.
Francesca, devi sapere che oltre al tacchino e’ tradizione anche il prosciutto, non quello italiano cotto o crudo,questo e’ un pezzo crudo di coscia (prosciutto appunto) che viene cotto al forno o nel barbecue ed e’ molto buono. Poi c’e’ la famosa pumpkin pie (torta di zucca)che non deve mancare mai o quella di mele, buone per essere torte americane. C’e’ anche una specie di pure’ di patate dolci che qui sono arancioni e dolcissime a cui aggiungono cannella e altro zucchero,diabete garantito!
Il Thanksiging e’ la festa piu’ celebrata in America e strettamente in famiglia piu’ del Natale ed ecco cosi’ che tutti per raggiungere la casa dove si festeggiera’ viaggiano e gli aereoporti e le strade si bloccano. C’e’ un flusso di persone pari al nostro esodo di ferragosto! Credo sia anche una delle poche ricorrerrenze dove gli americani si mettono ai fornelli per preparare tanti manicaretti e dovresti vedere quanti rituali intorno alla cottura del tacchino senza poi parlare di quando lo si deve tagliare! Di solito lo fa il capofamiglia o una persona importante ed esperta nel tagliare coscie e petto del povero pennuto e qui figurati subito l’industria del consumismo americano ha dato libero sfogo sia a strumenti utili per tale procedura come coltelli,forbici ecc. sia a piatti di servizio con vari decori di tacchini.
Il venerdi’ e sabato dopo il Thanksgiving si fa l’albero di Natale che verra’ tolto il 2 di Gennaio, niente Epifania
30 Novembre 2009 alle 2:33
Ciao Francesca, ma con tutti questi messaggi mi e’ venuta la voglia di inserire una barzelletta…
Hanno incrociato il polpo con il tacchino, il sapore non e’ tanto gradevole, ma tutti possono avere un ”drum stick”, tipico nome per la gamba del tacchino, ciascuno…
30 Novembre 2009 alle 4:21
Cara Francesca, non ti e’ sfuggita l’opportunita’ di essere presente alla conferenza “Rapporto Italiani nel Mondo”, che tanto aveva in comune con la puntata precedente sul ” Museo Nazionale Dell”emigrazione Italiana”, grazie. Ho gradito molto la sensibilita’, la passione e il coinvolgimento della dottoressa Delfina Licata, ma un po’ meno l’intervento degli oratori politici, dai quali si ottengono sempre le solite ….storielle. La storia dell’emigrazione degli Italiani nel mondo e’ infinitamente grande e complessa. Chi in un modo e chi in un’altro i nostri amici ed amiche bloghisti si sono espressi con validissimi commenti. Spero che il processo di ricerca continui a beneficio di tutti e che il governo Italiano non trascuri queste iniziative.
Domenico Mucio
30 Novembre 2009 alle 9:02
Carissima Francesca e bello pensare di avere qualcuno che si occupa di te,la nostra fortuna e che abbiamo te,e non ci fai mancare mai niente, interessante l’imtervista della Dott.Delfine, che saluto tanto,e un bocca al lupo per il prossimo libro,sperando sempre che col passare degli anni si fara sempre piu grande,mia cara ogni volta che ce un nuovo diario, si fa sempre piu inderesante e conmovento,il tuo cervello e sempre in movimento non si mai stanca,X,ciao Fabrizio e propio cosi lo spero che la telecamera di Francesca dura per una eternita,che se un giorno si fermasse Francesca ci starebbe troppo male, la (star trek) e il suo migliore amico,viaggiono insieme raccolgono tutte le storie,ci anno tanti bei ricordi,lei e molto affezzionata,come e affezzionata che nella sua testa e nel suo cuore ci sono soli gli Italiani Allestero,Francesca al riguardo del Thanhsgiving,qui da noi non si festeggia,sarebbe una giornata per ringraziare il nostro buon DIO per tutto il cibo che ci da,io persononalmente penso che non esiste la giornata per ringraziare DIO, tutti i giorni sono uguali, ma lo dobbiamo ringraziare tutti i minuti che si vive,durante il percoso della vita, ogni minuto e tutto merito suo,ma qui ce la traduzione di mangiare il Tachino il giornodel Santo Natale,
ti abbraccio caramente
Francesca
30 Novembre 2009 alle 13:54
Volevo fare solo un commento circa l’emigrazione attuale verso gli USA da tutti i paesi, parlo di quella con tutto in ordine.
Solo io ,ho tre amiche che hanno i figli vivendo negli USA, legali, con figli. E non sono andati con nessun soldo. E due di loro stanno per prendere il greencard.
Il fatto è che, come diceva mio marito, chi ha i soldi ha il potere, e gli USA hanno i soldi per pagare ingegneri navali, medici, come è il caso, meglio del Brasile, dell’Italia e quindi, in verità, non importano divise, importano il più importante, importano cervelli.
Per questo stanno all’avanguardia, in quasi tutti i campi.E dobbiamo almeno riconoscergli che sanno dare valore ai veri valori, anche, sebbene non solo.
Un abbraccio
Anna
30 Novembre 2009 alle 14:26
Un buon giorno a Francesca e tutti , oggi qui è una bella giornata, e si vede anche il sole, spero che rimane. Ciao Nanda, sei stata brava e condivito con te. Il tempo è scaduto ed è ora di andare a scuola. Ciao a tutti Francesco.
30 Novembre 2009 alle 16:59
Solamente in questo commento mi limiteró alla presentazione del’edizione
“Italiani nel mondo”, ho visto e ascoltato l’intervista fatta alla Dott.ssa.
Delfina Licata, tutto mi causó una buona impressione, tanto la presa come le domande fatte da Francesca, brava ogni video que produci migliora i precedenti. dopo di questo ho deciso comunicarmi con un E-mail alla Dott.ssa. Licata per gestionare una copia del detto libbro. Non chiedo di piú
solamente sapere come ottenere una copia. Saluti a tutti i blog-isti, e particolarmente a quelli que si dedicano alla critica permanente di qualsiasi
piccolezza, per favore la vita é corta viviamola in pace.
Rodolfo Cesarini.
30 Novembre 2009 alle 17:35
Buon Giorno Francesca
Dopo una bella bufera di bronchite, oggi mi sento meglio, anche il tempo che fa’ scerzi con la temperatura.
Be ci sono tante statiche di emigrinti all’ estero, prima non venivano esattamente numerati, quando arrivavano a destinazione, volevano sapere solo cognome ed la patria, ed quando scendevono ad Ellis Island, li trattenevano li per qurantine, fuguriamoci a pensare a loro come si sono sentivano in quel momento, isolati da tutti. Venendo da lontani sfamati da un lungo viaggio.
Il nonno paterno, ebbe tanti familiari che partirono da tutte e due Americhe, ma come so’, loro avevano gia mestieri ed un poco di speranza in tasca.
Il Nonno disse che venne anche un Arcivescono a Chicago, che nacque a Napoli
si chiamava Carmelo Enrico Carfora.
Adesso so che stanno tutti bene estanti tra di loro, noi avevamo in contatto solo una cugina, che abitava a New Jersey City, adesso e’ morta.
Ci verrebero pagine di raccontare tutte le storie che i familari raccontavano di loro. Io so poco, ma e’ sempre bello a sapere.
Ciao a tutti, bacioni alla mia cara Nonna Lea, come vai con il computer, e da te Francesca, lo sai benissimo che ti ammiro quel che fai per noi. Con affetto Maria
30 Novembre 2009 alle 17:47
Caro Rodolfo Cesarini,
Hai ragione, la vita è corta per chi stà bene o se la cava, ma la vita è lunghissima per chi non stà tanto bene o soffre.
E le piccolezze, dipendono da chi le vive o le condivide con altri.
Un abbraccio
Anna
30 Novembre 2009 alle 19:04
Ciao Francesca,
oggi ho girato (con un giorno di anticipo) la pagina del mio calendario italiano e che ti vedo il giorno 18 dicembre ? La giornata mondiale dei migranti. Non so se c’e` sempre stata questa ricorrenza, ma io non l’avevo mai notata prima.
30 Novembre 2009 alle 19:05
online ho trovato una spiegazione del perche` e` stato scelto il 18 dicembre
Perchè il 18 dicembre?
Nel 1997 alcuni gruppi di migranti in Asia iniziarono a celebrare e promuovere il 18 dicembre come giornata internazionale di solidarietà con i migranti. Questa data era stata scelta per il suo alto valore simbolico: il 18 dicembre 1990 infatti l’Assemblea Generale dell’ONU aveva adottato la “Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti e dei Membri delle loro Famiglie” dopo quasi dieci anni di negoziazioni con i governi e grazie anche all’instancabile sostegno da parte delle comunità di migranti in tutto il mondo. Il primo evento dedicato alla GIM ebbe luogo presso la sede dell’ONU a Manila, nelle Filippine, con la partecipazione delle autorità locali, di diplomatici stranieri e dei rappresentanti di organizzazioni internazionali e ONG.
A partire da questa iniziativa, nel 1999 presero il via in tutto il mondo numerose campagne per il riconoscimento ufficiale, da parte dell’ONU, del 18 dicembre come Giornata Internazionale dei Migranti. Questi sforzi ebbero successo e il 4 dicembre del 2000 l’Assemblea Generale dell’ONU designò la data del 18 dicembre Giornata Internazionale dei Migranti.
30 Novembre 2009 alle 19:06
Da allora, la partecipazione alle celebrazioni per la GIM è in crescita ed ogni anno sempre più paesi vi prendono parte. Nel corso degli anni sono stati molti le iniziative organizzate per celebrare questo evento: una manifestazione multicolore in Bangladesh, un festival gastronomico internazionale in Israele, un grande forum interculturale in Marocco, esibizioni artistiche e festival cinematografici in Francia, concorsi scolastici per bambini e trasmissioni televisive in Sri Lanka, spettacoli teatrali e musicali nelle strade di Singapore, e ancora conferenze, convegni, incontri e manifestazioni. Nel 2006 ha preso il via Radio 1812, un evento radiofonico mondiale dedicato alla Giornata Internazionale dei Migranti nel quale si producono e diffondono programmi radiofonici provenienti da emittenti radio di tutto il mondo.
30 Novembre 2009 alle 19:18
Carissimi , i ricordi che quasi tutti voi avete riportato in questi commenti non hanno avuto bisogno di repliche e quindi mi sono astenuta dallo scrivere in questi ultimi giorni , ma sono ritornata più volte a rivedere i video che Francesca e Fabrizio ci hanno mostrato e siamo tutti d’accordo sulla iniziale intervista del primo dove traspare l’entusiasmo e la passione delle due brune protagoniste che purtroppo , oltre che riportare i fatti e la spiegazioni dei loro progetti futuri , non hanno il potere di esaudire in prima persona i desideri degli italiani all’estero.
ma la mia personale speranza si fonda sulle capacità dei nuovi dirigenti delle Ambasciate e dei Consolati dove la gente si affolla senza avere alcuna soddisfazione, adesso , dopo tanti anni d’indifferenza , dovrebbe essere presa in giusta considerazione ogni richiesta e vagliata nel giusto modo perché sempre motivata da precise esigenze e non da lamentele piagnone .
con più accortezza e lungimiranza , ogni addetto dovrebbe usare un altro metro di valutazione , essi stessi avrebbero la possibilità di rendere più agevole il proprio lavoro e rendere servizi utili alla società in cui vivono rendendo più facile la vita a
a tutti quelli che ancora aspetta giusti riconoscimenti e che sarebbero anche portati a dare più fiducia nel lavoro di quanti sono incaricati di fare le veci del governo italian0.
scusatemi questi pensieri semplici e chiari…ma io la penso in proprio così e mi auguro che questo sia il nuovo modo di procedere.
vi abbraccia tutti la vostra aff.ma Nonnalea l’Estroversiana
30 Novembre 2009 alle 21:06
Ciao Danila
Lo sai che mi hai ricordato anche a me, questa data il 18 Dicembre, infatti l’ ho avevo scritto su un vecchio calendario della Madonna di Pompei, che Io ricevo ogni anno.
Allora ci fu’ una grande manifestazione da per tutto, ma poi con l’ andar del tempo, tutto e’ stato sfumato, non so se fanno ancora cose concrete, e’ anche la giornata del Diritto Umano, se sono esatta. Meno male che ci sei tu, fai riocordare queste cose buone della nostra vita.
Ciao saluti a tutti voi.
30 Novembre 2009 alle 23:04
Ciao a tutti, per dirvi la vertà, di questo 18 dicembre, quando arriva non penso mai che è la girnata degli Migranti. È sempre una cosa bella essere ricordati, da qualcuno chiunque sia, e chi la fatto per prima, certo che non era il nostro governo, ma è lo stesso, tanto ai nostri ministri non credo che stanno penzando a noi. Ma c’è qualcuna che ci penza veramente, penso che immaginate chi è. Ve lo dico lostesso, a noi ci penza solo la nostra Francesca, ed credo che anche nonna Lea ci penza. Io come tanti altri ho lavorato a quattro nazioni diverse, l’Italia apparte, e da molto tempo, non ho mai sentito cose belle da l’Italia, un pò perchè qui se c’era qualcosa buona, la stampa di qui, non lo scriveva mai delle cose belle, ma le brutte sempre in prima fila. Ora le cose sono cambiate un poco, ed poi con i programmi italiani che ora non sono più cenzurati le cose si sanno di più. Saluti a tutti Francesco.
1 Dicembre 2009 alle 4:47
Carissima Francesca, arrivo un pò in ritardo con il mio commento, ma tenevo a dirti che quando conduci una intervista, è un piacere ascoltarti perchè sei specifica chiara ed interessante. La prima parte del video con la Dott.ssa Delfina Licata ci ha certamente dimostrato la tua abilità e il tuo talento tenendo conto della grande affinità della Dott.ssa ad esporre con grande entusiasmo il suo compito. Naturalmente bisogna anche considerare che dietro lo schermo c’è Fabrizio che con grande maestria ci fa vivere questi momenti magici. Grazie Fabrizio! La seconda parte del video con esponenti del governo era un pò monotona: davano l’impressione di masticare le parole come qualcuno che mangia senza appetito.
Vi abbraccio a tutti con grande simpatia
Alfonso
1 Dicembre 2009 alle 5:50
A proposito della festa del Thanksgiving, cara Francesca, vedo che quella statunitense ti è stata spiegata in lungo e in largo. Qui in Canada, invece, c’è qualche variante circa l’origine di essa, nonché la giornata in cui viene celebrata: la motivazione e il modo di festeggiarla, infatti, sono uguali.
Per quanto riguarda la versione inglese detta festa risale al 1578 e ne è padre Martin Frobisher. Avendo tentato di trovare un passaggio a nord per recarsi in Oriente, al suo ritorno indisse una festa di ringraziamento per essere sopravvissuto all’impresa.
Nello stesso periodo dei coloni francesi, al seguito di Samuel de Champlain, organizzarono una festa di ringraziamento al Signore che li aveva fatto attraversare l’Atlantico sani e salvi.
Nel 1872, dopo la proclamazione della Federazione Canadese del 1867, la Festa del Ringraziamento fu fissata al 5 aprile. È il 31 gennaio del 1957 che il Parlamento Canadese stabilisce che detti festeggiamenti siano celebrati il secondo lunedì di ottobre.
Perché a tavola si usa consumare il tacchino? Semplicemente perché è il primo nuovo animale che gli europei incontrarono in queste terre del nordamerica, alias Canada!
Non ho ancora visionato i filmati perché ho avuto un fine settimana occupatissimo; non mancherò di farlo e di intervenire nel tema di questa tua nuova pagina. Oggigiorno, comunque, il motivo per cui si rendono grazie al Signore è (come già ha detto Maria Massimo) per ringraziarLo dei frutti che ci fa raccogliere nel periodo estivo e autunnale. Intanto saluto pure l’altro compaesano Alfonso che mi ha appena preceduto. E termino con un abbraccio a tutti del salotto mondiale, Giuseppe
1 Dicembre 2009 alle 6:23
Ciaoo a tutti gli amici del blob e alla carissima Francesca ho visto il video sono bellissimi ed e un piacere vedere sempre la dolcissima Francesca sempre pronta e sorridente
tanti saluti a tutti
e un bacione a Francesca
Joe
1 Dicembre 2009 alle 6:27
mia caraFrancesca,scusa che scrivo con ritardo ma sono qui ringrazio il signore ho visto le due video e molto interessante solo vorrei sapere se mi ci trovo pure io dentro a quelli emigranti,la dott ssa Delfina e molto brava ,gli auguro tanto successo al prossimo libro da parte mia .Per ( thanksgiving) e uguale come l’australia a( melbourne cup) un abbraccio a tutti quelli del blog e a te cara francesca un bacio e ciao iolanda mennillo
1 Dicembre 2009 alle 7:15
Ottimo servizio, Francesca. C’e’ molto da imparare dalla collettivita’ all’estero. Ci sono risorse di spicco tra gli italiani sparsi nel mondo. Grazie della diffusione.
1 Dicembre 2009 alle 14:44
Buon giorno a tutti, oggi primo dicembre, il Natale è alle porte, ed i tacchini si preparano a morire, perchè la tradizione nord americana, come il thanksgiving day , anche a Natale è la festa del tacchino. In Europa, c’è troppa confusione, per il referendum svizzero, riguardo le moschee, ed i loro simpoli. Io non sono,contrario perchè anche loro hanno diritto di pregare, ma quello che non ci stò, è il fatto che alcuni di loro, attaccano i nostri simboli, il crocifisso!!!!!. Sarebbe molto bello se ognuno pregasse, secondo la loro fede, e ognuno si farebbe fatti propri , e lasciare il mondo tranquillo.
Un saluto a Francesca e tutti, Francesco.
1 Dicembre 2009 alle 15:31
Ciao Francesca,
in questi giorni parlando con mia cugina che vive in Friuli Venezia Giulia in un paesino vicino a Maniago si e’ discusso sulla festa del Thanksgiving e mi ha raccontato che anche loro hanno una festa molto simile che avviene nel mese di ottobre durante la quale si ringrazia il Signore/Madre natura (non e’ una festa religiosa) per il raccolto e si balla e si fanno rituali propizi per il prossimo, si cucinano manicaretti e ci si raccoglie prima nella piazza con tutti i paesani e poi in famiglia.
Pensandoci bene anche in Valle d’Aosta si festeggia per il raccolto. Non e’ un caso che avviene in Ottobre infatti questo segna l’inizio dell’autunno e poi l’inverno che nella vita contadina significa meno abbondanza di prodotti della terra. Anche loro fanno festa con giochi tipici del luogo nelle piazze dei paesi, fanno ancora come una volta un certo tipo di pane che sarebbe dovuto durare tutto l’inverno e veniva conservato in un modo particolare, e’ anche un momento propizio per i fidanzati di chiedere la mano alle loro spose.
In fondo in tutta Italia ci sono feste e sagre proprio in autunno a segnare il cambio di stagione e l’ultimo raccolto.
Se non sbaglio e’ anche in questo periodo che si uccide il maiale per poi farne tanti insaccati e quindi in molte regioni oltre a festeggiare il raccolto si unisce anche questo rituale.
Insomma in Italia non mancano feste simili al Thanksigving solo noi non mangiamo tacchino e non le abbiamo rese festa nazionale ma in ogni regione italiana specie nelle campagne ancora oggi si celebra sia la raccolta dell’uva e in Piemonte e’ un gran “business” che l’inizio dell’autunno e l’ultimo raccolto.
Appoggiandomi ad un famoso proverbio direi che tutto il mondo e’ paese!
1 Dicembre 2009 alle 17:43
Cara Francesca, grazie di aver risposto alla mia mail: Avev trovato i tuo blog girando su internet. Come mi hai scritto, ricopio la mail sul sito
Grazie e molti saluti Lucilla Franchetti
Un mio parente di 50 anni , che vive negli Usa, cittadino americano,
nato in italia da genitori italiani emigrati negli Usa, che hanno
rinunciato entrambi alla cittadinanza italiana a favore di quella
americana, mi chiede se puo ‘ riavere la cittadinanza italiana. Al
Consolato in America gli hanno detto che per averla deve prendere la
residenza in italia per un anno, mentre a me risultava che bastava
avere un nonno o nonna italiani pe riavere la cittadinanza. Cosa
posso dirgli?
Grazie e molti saluti
Lucilla Franchetti
1 Dicembre 2009 alle 21:56
Cara Lucilla Franchetti
Il Consolato ha detto giusto, puoi avere la cittadinanza prima, dopo di quello, si deve registrare all’ IRE ( Italiani Residenti All’ Estero).
Nel caso per riprendere la residenza italiania, si deve andare li, perche’ il comune manda un poliziotto a casa per informazioni, dove la persona richiede l’ indirzzo ed precisamente si deve verificare. Io so questo, perche’ e’ vero.
2 Dicembre 2009 alle 16:13
cari tutti,
leggervi è stato per me un onore.
Ho capito tante cose e soprattutto mi sono apparsi i limiti del mio progetto e le carenze a cui cercherò di ovviare nelle prossime edizioni.
Ringrazio dei tanti complimenti ricevuti ma tengo tanto a precisare che il Rapporto Italiani nel Mondo non è asoslutamente un insieme di tabelle fini a se stesse. Credetemi se vi dico che in queste pagone c’è profondo rispetto per la storia di ciascuno di voi e non si dimentica mai che dietro quei freddi numeri ci sono le vite fortunate o sfortunate di tanti connazionali che con fatica in tempi diversi hanno affrontato la migrazione. Ripeto che l’idea è nata dalla constatazione che qui in Italia c’è ignoranza sulla materia. Non si sa nulla di emigrazione e quel poco che si sa a volte non corrisponde al vero. Per questo con umiltà dico che l’obiettivo di questo progetto è quello di conoscere questo mondo. Io di voi non so nulla. Ogni anno cerco di imparare un po’ di più ed è vero che bisognerebbe dare voce a tutti voi, ma capite anche i limiti di una cosa di questo tipo. Nel mio piccolo cerco di ampliare la redazione ogni anno con contributi che vengono scritti dall’estero. Vi chiedo aiuto per segnalazioni di argomenti o persone (studiosi e ricercatori) capaci e chiedo comprensione se ancora ci sono cose imperfette. L’imperfezione è lo stimolo a migliorarsi sempre più e sinceramente sono felice che almeno ora ci sia un volume su questo argomento. Mi auguro che siano sempre più coloro che si avvicinino a questo tema così stimolante e bello che merita attenzione e spessore soprattutto in una fase come questa dove l’emigrazione italiana nel più ampio quadro della mobilità umana, ha caratteristiche sue uniche e irripetibili. Voi ne siete i protagonisti e cercate sempre di essere presenti con critiche anche dure nei riguardi di chi come me si impegna ma può essere soggetto a errori anche di sensibilità nei vostri riguardi. Vi ringrazio Delfina Licata
2 Dicembre 2009 alle 16:29
Cara Francesca,
questa volta il messaggio è solo per te, per rendere noto il mio personale ringraziamento, la mia amicizia e la mia stima nei riguardi di una donna che come me con la sola forza della sua pasisone verso gli altricerca disperatamente di lavora per l’emigrazione e con gli emigrati. Questo è un mondo particolare. ce losiamo dette tante volte. Ti coinvolege e ti sconvolge: ne resti talmente affascinato che finisci col non poterne fare a meno e questooslo perchè dentro trovi veri sentimenti e veri rapporti umani. La gioia dell’essere accolti dall’altra parte del mondo, di un sorriso che ti viene regalato solo per affinità di radici. Il condividere l’origine, la terra, l’aria una parola (Italia) che per i più non ha senso ma che per chi è legato alle radici racchiude unmondo rachciude la propria identità. Esai qual è la scoperta più grande? Verificare poi che camminando nelle srade del mondo la nostra identità è ognivolta ad ogni viaggio sempre più ricca di nuovi elementi e il tuttograzie a tanti italiani che incontriamo … Siamo fortunate. Siamo molto fortunate a poter ricevere tanta amicizia e a poter raccogliere tanto affetto. Ma siamo anche chiamate a una grande responsabilità ovvero quella di cercare nel nostro piccolo e con le nostre forze di riportare attraverso i nostri occhi e la nostra bocca le speranze, le delusioni, i sogni di chi con tanto lavoro e tanto sacrificio all’estero ha portato in alto il nome del nostro paese… Su Francesca al lavoro!!!Aspettiamo la prossima tua iniziativa e non dimenticare che in me hai una valida sostenitrice di tutti i nostri folli progetti!!!Ma alla fine sai ce ti dico? Dobbiamo davvero essere felici di raccogliere così tanto affetto e di amare così tanto il nostro lavoro…Con stima Delfina
2 Dicembre 2009 alle 17:48
Carissima Francesca:Stamattina ho letto lo scritto della Dottoressa Delfina.Volevo dirgli tramite te,cara Dottoressa,che il suo scritto mi ha addirittura emozionata,perche dimostra sensibilitá(come nel video)nel nostro confronto,e piu ancora,da ció che ha scritto é adesso per me sicuro che conosce molto di piu su di noi di ció,che almeno io ,avrei pensato con base nel libbro statistico(sono tra quelli che hanno un poco criticato,pur se nelle migliori intenzioni)Io lo sospettavo ovviamente,Francesca,che ci conosce ormai bene,non ci avrebbe presentato niente che non fosse positivo al nostro riguardo.Mi é piaciuto molto ció che ha scritto,e mi creda,troverá in questo blog tante contribuzioni per il suo lavoro quante ne vorrá,e saremo noi felici(parlo per me ma penso posso parlare per la maggioranza del salotto di Francesca)di collaborare per una persona come lei e per un lavoro che dopo il suo scritto ,é chiaro che solo arricchisce le nostre storie di emigrati.Grazie per l interesse verso di noi e scusi se,affrettatamente,avevo emesso un opinione che ritiro felice da questo salotto.Ho parlato senza aver ben capito in realtá.Bacioni a tutti gl amici del salotto,a te Francesca,alla nostra nonna Lea-estroversa e la dottoressa Delfina che abbiamo l’onore di ricevere tra di noi.Silvia
2 Dicembre 2009 alle 18:04
Cara Dott.ssa Delfina,
La sua intervista è stata molto interessante, e nonostante la problematica dell’argomento, senz’altro dobbiamo ringraziarLa per occuparsi di noi.
Tanti pochi lo fanno, tante speranze avute e perse, tante illusioni andate in frantumi che sono come cocci che non riusciamo a racimolare.
Mi dispiace moltissimo di non essere stata cordiale come Lei senz’altro merita e chiedo veramente scusa. È la stanchezza che ci porta a questo.
In verità addirittura sono stata semplicemente ineducata, per non dire altro, ma Lei sà, la verità é che quello che ha suscitato in me la reazione è stata l’Assemblea verificatasi sull’argomento. Le risposte vaghe, incluso visibilmente senza aver letto il libro di cui si discuteva.
Se ci vorrá onorare con la Sua visita in Brasile, Le prometto una pizza pasticciata che è la nostra specialità, ma offerta con allegria e gratitudine.
Non si preoccupi con le critiche, siamo dei sofferti cittadini che neanche quando ci offrono un bicchier d’acqua ci crediamo.
Ma Lei stando al fianco di Francesca e con la sua disposizione di dedicarsi a noi, mi ringoio quanto detto, ripeto, circa le discussioni e non sul suo lavoro, che, tra l’altro, non posso giudicare senza conoscere.
Un grande abbraccio e creda, Le siamo amiche e riconoscenti
Anna
3 Dicembre 2009 alle 1:15
Ciao Francesca e tutti, questo tempo è sorprendende, a principio di dicembre, mi sembra di essere al mio paese. Che bella cosa quando non c’è freddo e neve, per il momento ci godiamo questo tempo , certo che non sarà così, tutto l’inverno, non è che mi dispiacerebbe se lo fosse, ma non credo. Certo che non è cosi tutti gli anni, vuol dire che quest’anno ci goderemo finchè dura. Quanta ammoina con questa politica europea, senza parlare di quella italiana, ci manca sempre l’accordo tra politici, e i soldi volano e nessuno sa dove vanno. A non saperlo siamo noi siamo. Purtroppo è sempre la stessa musica. saluti a tutti Francesco.
3 Dicembre 2009 alle 1:37
Francesca permetti…..
Cara D.ssa Delfina Licata,
a dire la verita’ aspettavo con ansia il Suo intervento che, come previsto ha chiarito l’intento e le finalita’ del Suo progetto, mirato piu’ che altro – com Lei ha spiegato – a riempire quel vuoto d’informazione che gli italiani della madre patria hanno nei confronti degli emigrati. Di questo, tutti noi italiani all’estero dobbiamo esserLe grati.
L’incomprensione di alcuni visitatori di questo salotto, credo sia stata originata dalla Sua associazione, voluta o no, con figure politiche dalla dialettica alquanto arcana anche perche’ probabilmente sono ancora molto all’oscuro di cio’ che accade nel nostro mondo fuori confine.
Meno male che ora abbiamo dalla nostra parte una D.ssa Delfina Licata che, con la sua torcia chiamata “Rapporto Italiani nel Mondo”, aprira’ uno spiraglio di luce sulla loro ignoranza.
Grazie D.ssa Licata per aver intrapreso una cosi’ ardua impresa. FacendoLe i miei piu’ sinceri auguri di meritato successo La saluto cordialmente.
A te Francesca ed agli amici di questo salotto un caro abbraccio.
Giorgio
3 Dicembre 2009 alle 2:42
Cara FRANCESCA anche io voglio ringraziare Dtt.ssa DELFINA, bellisimo tuo commento, potremmo avere il libro in Argentina?????
Baci a tutti
3 Dicembre 2009 alle 5:29
Un saluto a te Francesca, nonché alla dot.ssa Licata con cui mi congratulo per il lavoro che anche lei svolge a tutto vantaggio e onore di noi emigranti. Le auguro pure che la “piacevole malatia” dell’emigrantemania da cui è stata contagiata diventi compagna fedele della sua vita.
Uno dei passaggi della vostra conversazione che mi ha maggiormente colpito è stato quello in cui la signora Delfina ha messo a fuoco la differenza tra le prime generazioni di emigranti e quelle successive. È l’eterno contrasto generazionale ed è un problema che, per noi italiani all’estero, è di viva attualità. Il firmamento canadese è costellato da una miriade di associazioni paesane che lungo il tempo, una delle prime qui a Montreal si onora di circa 80 anni di attività sociocomunitarie, hanno irradiato raggi di luminosa italianità a manca e a dritta. Oggigiorno, purtroppo, la maggiore peroccupazione di quasi tutti questi sodalizi è la carenza di giovani leve a garantirne la continuità. Si fanno e si rifanno cento e mille tentativi per trovare una giusta soluzione, ma il problema resta sempre lì come una spada di Damocle sulle nostre teste di “vecchi emigranti”.
Eppure di giovani la comunità italocanadese ne conta; e questi giovani di spirito di appartenenza ne nutrono nell’animo e ne vanno orgogliosi. In quanto insegnante di italiano conosco molto bene l’entusiasmo dei nostri ragazzi e la disposizione che li anima a volersi realizzare nella loro duplice identità di italiani nati all’estero. In questi giorni fa esattamente un anno da quando si è tenuta a Roma la Prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo. E lì li sentimmo parlare chiaro e tondo i nostri “discendenti”. Richiesero la libertà di muoversi nei loro spazi; esposero i loro ideali e reclamarono la possibilità di perseguirli secondo le esigenze dei tempi che incontrano. Non sarà forse che siamo noi “padri” a non saper passare il testimone o, forse, a non volerci rassegnare a cedere loro le redini del carro?
Un caro saluto e un abbraccio a tutti da Giuseppe
3 Dicembre 2009 alle 10:19
Cari tutti,
permettetemi di scusarmi per i tanti errori/orrori di battitura ma sono sempre fuori per lavoro e questo portatile ormai ha una tastiera irrecuperabile…
Vi ringrazio tanto davvero…Non ho assolutamente percepito mancanza di cordialità (volevo tranquillizzare Anna dal Brasile). Io amo le critiche perchè sono uno sprono a fare meglio. Invitare alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo il politico è fondamentale perchè è una occasione per dialogare e proporre. Ringrazio Anna per la pizza pasticciata (che spero un giorno davvero di poter mangiare) e soprattutto ringrazi Giuseppe per il suo augurio così bello ed emozionante. Mi auguro davvero che l’emigrantemania diventi la mia compagna fedele di vita così come ringrazio per l’onore di avermi riservato una poltrona in questo salotto così speciale!!!!Corro a prendere un altro aereo….Un caro abbraccio a tutti voi
3 Dicembre 2009 alle 12:43
Cara Dott. Delfina:
Bentrovata nel nostro salotto!!!!
Io sono una discendente di quella prima generazione di emigranti; purtroppo non conoscevo ai miei cari nonni ( tutti e quattro), non ho mai sentito parlare la lingua a casa mia, nemmeno un racconto delle loro vite in Italia ….
Io sono una studentessa de la lingua ( di certa età) che sto cercando le mie origini, radici,trattando di ricostruire molto orgogliosa la mia identità di italiana nata all’estero.
In quanto riguarda all’ argomento dei politici ( anch’io ho fatto una critica )
sono un male necessario in tutte le democrazie.
Le auguro un buon proseguimento , sia in questo blog come nella sua attività professionale.
Un caro saluto, Marta.
3 Dicembre 2009 alle 21:32
Ho capito perchè delle volte i miei messaggi tornarono indiedro, l’errore era nell’indirizzo, e come al solito me ne sono accorto, con un altro sbaglio, e sbagliando s’impara.
Oggi ho mandato un e-mail alla D.ssa Licata, ed anche quello è tornato indietro, anzi non è partito proprio. Volevo solo qualche informazione sul libro, degli emigranti. Visto e condiderato che non è possibile , guarderò di nuovo i videi, e forse capirò dove ho sbagliato. Purtroppo i sbagli sono sempre alla portata di mano, chissà quanti che ne faccio nelle mie lettere. Ma la colpa non è mia, è delle mie mani sulla tastiera. Saluto Francesca e tutti, Francesco.
3 Dicembre 2009 alle 22:45
Cara Francesca,
un grande saluto a tutti in salotto. dopo un po, sono riuscito vedere il tuo ultimo
capolavoro, sembra quasi fatto a posta, per seguire la puntata precedente, e che
continua il discorso, che mi sembra.. che tu prendi forse ancora in piu…di cuore..!!
perche, in queste video,.. la tua energia, il tuo passione…per quell che stai facendo
schizza dal schermo..! come si puo anche dire lo stesso, per la tua ospite, la Dott.ssa
Delfina Licata, che saluto ed ringrazio , sia per il suo lavoro…(che anche lei trasmette tanta di passione per quanto riguarda il suo lavoro), che anche per la sua
disponibilita con Francesca,… e poi come ho letto… con tanta gioia, che ci segue
e lascia anche qui in salotto, il suo contributo.
Nanda, credo pero, che tu.. con tanta emozione e grande qualita… hai detto il tutto
per noi,… non so se si puo aggiunger nulla su quell; che hai scritto….bravissima..!!
solo, forse per dire,.. che politici… come sempre, ci hanno fatto capire i loro
veri interessi…..sicuramente… non siamo noi..!!
Francesca, grazie sempre a te, che ci dedichi tutto questo spazio a noi,.. e tanto del tuo tempo… come sempre..!!
un bacione
roy
4 Dicembre 2009 alle 1:05
Gentile Dott.ssa Delfina,
Siccome Lei decisamente è entrata nel nostro salotto, Le vorrei comunicare che qui, abbiamo giovani, vecchi, bisbetici, un pò di tutto. Le età sono variatissime, e noi profittiamo del virtuale per, con tutto il dovuto rispetto, darci del tu tutti, anche senza sapere se è adequato o no, tanto che la Nonnaléa nostra beniamina anche ha questo trattamento.
Io trovomolto diffficile scrivere Dott.ssa ogni volta e poi il Lei esigge milioni di maiuscole che, con le tastiere a volte non tanto buone, scompaiono.
La prego quindi che mi permetta darLe del tu, è più semplice, ed è pure più adequato per poter mangiare la pizza pasticciata.Poi Lei è giovane,certopiù di me, sebbene io ancora non stò fra le bisbetiche, solo provando.
Un abbraccio
Anna
4 Dicembre 2009 alle 1:48
Vi saluto con il mio tradizionale SALVE AMIG@S sparsi nei cinque continenti e d’accordo alla nostra Francesca siamo i suoi Corrispondenti…e certamente che l’argomento di questa puntata e’ molto serio, ma concordo con voi che la Dott.ssa Delfina Licata e’ stata chiara nei suoi interventi sulla nuova edizione del Rapporto Migrantes del 2009, comunque i nostri Grandi Francesca e Fabrizio meritano un’applauso..Braviiii.
Allora, anche se in ritardo, volevo associarmi ai vostri commenti di critica sui oratori politici, purtroppo sono mali necessari…tocca a noi scegliere i migliori.In quanto al magnifico ” Rapporto Italiani nel mondo ” ho avuto la fortuna di conoscere a Don Domenico Locatelli, Direttore della Fondazione Migrantes durante la sua visita americana, e in Venezuela con i rappresentanti delle Associazioni regionali abbiamo fatti di anfitrioni nel suo interesse di conoscere la nostra comunita’ e cosi’ non essere noi, solo numeri nelle tabelle statistiche…Don Domenico mi prese la parola e ho ricevuto allora, la Prima Edizione, veramente e’ un magnifico libro di 356 pagine che si struttura in quattro parti: flussi e presenze degli italiani nel mondo, aspetti socioculturali e religiosi, aspetti economico-politici, approfondimenti.
Non e’ opportuno commentare il primo Rapporto, ma l’ultimo del 2009 che generosamente con i protagonisti della puntata ci mantiene aggiornati…purtroppo io un mese fa ho ricevuto un breve “riassunto” e come Italiano-Siciliano mi ha sorpreso gratamente conoscere che la prima regione per numero di emigrati e’ la Sicilia, seguita da Campania, Lazio, Calabria, Puglia, Lombardia. Quindi il Rapporto 2009 mette in luce ” uficialmente ” che il 60% di chi ha lasciato lo stivale ha origini meridionali.
Ugualmente si conferma che nella Ripartizione continentale in Europa sono un 55%, in America un 40%, Oceania 3%, Africa 1.3% e Asia 0.7%.
Scusate….i compagni critichi dei numeri ma a vari ci appassionano….e seguiro’ poi.
Gesualdo
4 Dicembre 2009 alle 4:57
Grazie signora Delfina per l’attenzione posta al mio scritto. Ho ancora un altro complimento da rivolgerLe congiuntamente a Francesca e a padre Lorenzo con cui abbiamo fatto amicizia nella pagina precedente. Mi ha invogliato a fare questo un articolo che ho letto sull’Insieme, un settimanale in lingua italiana di Montreal. È intitolato “Segni e sogni dell’emigrazione” e riporta i punti salienti dei discorsi di alcune personalità nell’ambito del MEI tutt’ora in atto al Vittoriano a Roma.
Mantica ha sottolineato che bisogna dare spazio alle storie di quegli emigranti che hanno realizzato i loro sogni raggiungendo posizioni importanti. E poi ha testualmente detto: “Vorrei che intorno al MEI si cominciassero a celebrare i successi degli italiani nel mondo, perché a loro dobbiamo persare se vogliamo costruire un’unica comunità”.
E pure Martelli ha evidenziato che l’emigrazione ha consentito all’Italia di crescere più facilmente grazie alle rimesse venute dall’estero. Meno male che ci ha pensato Mario Morcellini a “concentrare il lavoro della ricerca sui tanti connazionali dimenticati che non hanno avuto successo, riscattando così la memoria di chi non ha voce”.
Ed eccomi, ciò premesso, al complimento. Grazie Francesca, grazie Delfina, grazie padre Lorenzo (omne trinum est perfectum) per dare anche a noi, emigranti sprovvisti (mannaggiamerica) di un portafoglio a mantice, l’opportunità non solo di far sentire la nostra voce, ma addirittura di gridare a squarciagola tutto il nostro profondo amor patrio!
A proposito, di queste manifestazioni a carattere emigrante di cui siamo venuti a conoscenza esclusivamente tramite “prontofrancesca”, pochissima stampa ha tenuto informata la “gente emigrante”.
Un saluto e un abbraccio da Giuseppe
4 Dicembre 2009 alle 5:04
Ciao Francesca grazie per aver sempre la porta aperta, commovente il commento della Dott…ssa.Delfina,specialmente quando dice su Francesca al lavoro, mia cara Dott…ssa,Francesca l’invito l’accetta volentieri perche nella sua testa ci sono solo gli Italiani Allestero e ci mette l’anima e cuore e sempre pronta,solo che noi siamo stati castigati ad non averla piu in (TV) e un grande dolore di cuore, mi dispiace a dirlo ma la Rai Italia non sa coltivare l’albero che da un buon frutto,non resta di dire grazie e siamo veramente gradevole per tutto quello che fate per gli emigrandi e sempre un segnio di rispetto,
li auguro un buon viaggio sperando che trova sempre tutto quello che il suo cuore desidera,e che un giorno verra anche in Australia siamo solo 20.0000 kilometri di distanza,un saluto affettuoso,
e un forte abbraccio alla patrone di casa.
Francesca
un saluto e buon fine di settimana a tutti,
4 Dicembre 2009 alle 6:41
Francesca e Dott.ssa Delfina,
Chiedo perdono per aver inserito un po’ di ”buon umorismo” in questo tanto serio tema.
Ma ho appena letta la seguente barzelleta, e son venuto alla conclusione che i “politici Italiani” conoscono noi Italiani all’Estero come Pierino conosce la geografia…
‘Pierino hai studiato il libro di geografia?
-certo
-bene, dov’è l’America?
-a pag 53”
4 Dicembre 2009 alle 14:37
Carissimo Giuseppe Circelli ex I,
Ho letto con attenzione il tuo scritto, ma appunto, se non si parlasse degli italiani che hanno successo all’estero, continueremo senza voce. Io credo che bisogna parlare molto di più degli italiani all’estero che hanno avuto il tale di successo, perchè purtroppo, questo significa divise, come appunto dici tu, ed è questo che interessa a loro, non gli altri.
Noi c’entriamo per simbiose (se la parola vuol dire ciò che credo).
Se noi non avessimo il Colosseo, i Musei, la Storia nelle nostre strade, nelle nostre chiese, i magnifici pittori, scultori, un Dante (che io però non capisco),ecc.ecc.ecc. credi che saremo famosi per i centinaia di pittori e scultori e poeta e scrittori di valore che gironzolano per le strade del paese, invisibili e alle volte geniali? Sono sicura di no. Loro possono essere conosciuti perchè lavorano vicino ad una Fontana di Trevi e li vedono, in una Trinità dei Monti dove tutti corrono, dico per dire, posti di movimento.
È la visibilità di alcuni che ci può darne alcuna, sono le comunicazioni più facili, la televisione che attraversa l’oceano che ci dà speranza.
È la terribile Statua della Libertá che rende piu visibile New York, gli artista Hollywood, non credo ci sia altro cammino.
Scusa se non sò spiegarmi bene, ma dò un esempio pratico, chi saprebbe di te se non scrivessi in questo luogo?Chi conosce chi solo legge?
Voglio dire, la stessa italia é conosciuta per i suoi famosi e non per si suoi anonimi. Figurati che ieri sentivo in un programma, non ricordo quale, un signore che diceva che non conosceva i pesci, in Italia, perchè nel suo paese non c’era il mare e neanche un fiume e solo un lago fangoso, si è sorpreso quando durante la vita ha conosciuto i pesci. Che paesino è? In una penisola con mare da tutte le parti…non sò se mi spiego.
Un abbraccione
Anna
4 Dicembre 2009 alle 21:00
PER MOTIVI DI RISERVATEZZA INVITIAMO TUTTI I LETTORI DEL BLOG A NON SCRIVERE NEI COMMENTI INDIRIZZI E-MAIL E NUMERI TELEFONICI.
GRAZIE PER LA CORTESE COLLABORAZIONE.
4 Dicembre 2009 alle 21:09
Ciao Cara Francesca, penso che ormai questa paggina sta per finire ed io colgo loccasione di ringraziarti di tutto quello che hai fatto,
Cioe’ vedendo tutti questi commenti ci da gioia di leggere e sendire tuttocio’ che hanno da dire i nostri aMICE DEL BLOG.
Mi scusate che io non indervengo molto perche’ non so esprimere come tutto voi, che avete scuole e Universita e molta conoscenza di tutto.
Pero’ devo dire che leggo ogni commendo che fate, e cerco di capire alla meglio.
Ringrazio la dr…ssa Delfina, e specie che ha scritto i suoi commenti nel Blog cosi’ possiamo vedere che anche lei come te Feancesca si inderessa di noi Imigranti…. Almeno ci sendiamo piu’ comfartabili che c’e’ qualcuno che ricorda,
Oggi e’ tutto piu’ facele, pero devo dire che negli anni 50 era molto difficili con la lingua, per il lavoro e per tande cose, voglio solo raccomdare unepisodio di una cara mia amica, mi desse che quando lei arrivo a Montreal non sapeva come dire che voleva comperare qual cosa per mangiare, una persona Italiana prese una scatola che condeneva il cibo per gatti e gli disse questa e’ molto buona e c’e’ molta proteina,
la povera amica la prese e il giorno dopo perfortuna che al tempo pausa per mangiare la vicina sendi un odore che indui cosa aveva nel pane e gli dissi cosa mangi? ….non so mie stata data una can, la signore le disse non mangirla questa e una can per i gatti, e per fortuna che quella signora non laveva mangiata,,
Al tempo che melo dissi ci faeimo tanda risate, ma lasignora era veramende stata disturbata per quello che fece quella donna, sensa cuore, Si’ ledifficolta tutti le abiamo avute… e non e’ stato facile per nessuno…..ora quando si ricordano certe cose ci si ride pero’ quei giorni erano tristi e molto di noi abiamo piando amaramende neipaesi stranieri , No’ non e’ stato facile…………Vi saluto a tutti il salotto saluta la d…ssaDelfina e’ ate cara Francesca un grande abbraccio…Juli
4 Dicembre 2009 alle 21:18
Un saluto a Francesca, e tutti. D.ssa Delfina Licata, molto bello di parlare di emigranti, ed far conoscere la nostra storia a tutti. Dopo tutti questi anni finalmente qualcuno, in questo caso qualcuna, si sta interessando. Certo che non so come mai a avuta questa bella idea, per srivere libri su gli emigrandi. Su questo la ringrazio molto, e vorrei anche sapere di che cosa parla il suo libro. Francesca Verde a ragione, avevamo una un bellissimo programma in televisione condotto da Francesca Alderisi, un programma che veramente, aiutava gli emigrandi sparsi in tutto il mondo, con i loro problemi, e il programma di Francesca, che s’impegnò a fondo per tutti, la signora RAI, oppure qualche fanatico, con l’aiuto di qualche politico. ci hanno fatto un grande torto, a togliere il più bel programma che la RAI aveva per gl’italiani all’estero con una bravissima conduttrice. Questo è stato per noi un grande torto, che ci a fatto capire, che la RAI e il governo se ne fregano di noi. Una persona che s’impegnava veramente, ce l’hanno tolta.
che schifo. Scusate per qualche parola fuori posto, e ciao a tutti Francesco.
4 Dicembre 2009 alle 21:27
Cara Juliana,
Una storia come quella da te raccontata, francamente mai sentito uguale. Ma credo che ci sarà anche di peggio. È che uno non sà bene tutto quello che succede a questo mondo, anche oggi, anche in Patria. La crudeltà non è una caratteristica dell’Imigrazione o dell’emigrazione.
Il fatto è che la lontananza dalla Patria fà con chè qualunque maltà sia raddoppiata dalla sofferenza, si somma, e quindi è più pesante.
Non ho capito perchè dici che scrivi poco perchè chi scrive capisce tante cose, credo che sei molto gentile, almeno con me, io non è che sò molte cose, non ho corso universitario in Italia, mi arrangio con la lingua come posso, ho solo il coraggio di osare scrivere quel che penso. Cosa che credo, in questo posto aperto a tutti noi, è un diritto di tutti e quindi ne dobbiamo profittare.
Un abbraccio
Anna
4 Dicembre 2009 alle 22:29
Ciao, Francesca!
Complimenti!!!
… la vera linfa vitale … Che divertente!
Saudades!
Bacio
4 Dicembre 2009 alle 23:39
Buon giorno Francesca e voi tutti, mia cara Francesca solo dire la parola emigrande e un dolore al cuore, non dimentichiamo quanda ragazze al cuore della gioventu anno dovuto lasciare L’Italia e le loro famiglie, si son sposati per procura,anno conosciuto il loro marito per fotografia,questa che sto per raccondare e una storia vera,mia zia che si chiamava Francesca come me nel 1956 lei e venuta in Australia, ha sposato un paesano,la famiglia la conosceva ma a lui no.., ebene quando lei e arrivata qui dopo un lunghissimo viaggio nel porto di Melbourne, non si sono conosciuti, poi alla fine sono rimasti solo loro due, lei seduta sul suo baule che pianceva…. e lui che girava e cosi si son parlati e si son conosciuti,ma lei dal quel momento e stata sempre male , ci raccondava che essento una sarta andava a lavorare in una sartoria, e con tutta la nostalgia che aveva, mentre lavorava lei sentiva una voce,e cosi si girava per vedere chi era,e con la sua visione vedeva a sua cara mamma che non ha mai piu rivista, e aveva a me per mano e io indossavo la vestina che lei mi aveva cucito prima che partisse, mia carissima Francesca,questo e solo un pezzettino della storia,solo per far capire che cosa vuol dire la parola emigrande,
X Francesco di Torondo,ciao Francesco e propio cosi ciavemo un bel programma e ce l’anno tolto,ma chi e responzabile per tutto questo speriamo che un giorno lo paghera,DIO non paga con la moneta, ma lui batte con una mazza di vammace piano piano,un saluto a te e agli amici di Torondo,e a tutti voi.
PS Francesca continua a fare quel che fai,si dice che il popolo fa la guerra,e noi siamo prondo a farla, finche tu ritornerai ad alluminare le nostre case, DIO entra nel cuore delle persone e il tuo premio arrrivera al piu presto,
un bacione
Francesca
5 Dicembre 2009 alle 1:52
Anna, mica sei anche tu proprietaria di un bel portafoglio a mantici e non lo vuoi dire? Mica hai “fatto il Brasile” come tanta gente qui da noi “ha fatto l’America”? Un caro saluto in tutta amicizia!
Ieri sera forse ho fatto una gaffe. Giorni fa volevo presentare a Fabrizio qualche bella ragazza montrealese (chiedo venia alla signora qual’ora fosse sposato…non vorrei mi portasse il broncio), ma lui si è voltato di spalle. Stasera mi sa che devo presentargli le mie scuse . Nell’ultimo spot ho scritto “omne trinum est perfectum”, e stamattina mi sono detto: “Bravo Giuseppe, e Fabrizio chi è…il quarto escluso?”. Allora per farmi perdonare sai che ti dico Fabrizio? Che la perfezione in “prontofrancesca” con te ha una marcia in più. Intanto ho visionato i filmati e in tutta risposta a Di Biagio e Narducci mi auguro che si trovino per davvero “forme efficaci e non retoriche di valorizzazione” delle genti all’estero, “spina dorsale” della struttura sociale del nostro paese. Augurandomi che nessuno mi giudichi un piagnone…un saluto, un abbraccio e un buon fine settimana a tutto il salotto mondiale, Giuseppe da Montreal che in data 4 dicembre non è stata ancora imbiancata di neve…fortunatamente!
5 Dicembre 2009 alle 2:12
Caro Giuseppe di Montreal ancora non imbiancata.
In tutta amicizia, con un grande abbraccio, per caso hai letto qualche notizia circa il mio portafoglio?
Ma hai letto io cosa ho scritto? Lo dico che non riesco a farmi capire, ma pensavo che l’F mi capiva…E va bene, pazienza, ma se avessi fatto “il Brasile” come dici tu, non starei con tanta ansia e nervosismo per il mio ritorno, purtroppo tanto raro in Italia, non credi?
Non stò in me per l’ansia, e lo stò preparando da mesi, per non muorire in riva, e seho fatto il “Brasile”, non sono certo una persona furba.
Un abbraccione ed amici come sempre, nessuno è obbligato a capirmi.
Anna
5 Dicembre 2009 alle 3:22
Cari compagni del Blog e’ un vero piacere leggere i vostri commenti, ognuno con la vostra opinione sul fenomeno migratorio e scoprendo il lato buono e il cattivo.
Seguendo sull’argomento iniziale, credo opportuno commentarvi che il Rapporto 2009 mette in luce un dato signficativo sul duo Emigrazione e Inmigrazione nel nostro Paese: ” Il numero degli italiani residenti all’estero ufficialmente-Aire stanno pari ai circa 4 milioni di stranieri residenti in Italia….” un equilibrio fragile perche gli inmigrati in Italia crescono a un ritmo piu accentuato. Permettetimi sollecitarvi che ci tocca il ” noster culpa ” su una cruda realta’….sappiamo che il fenomeno che ha visto partire all’estero piu di 20 milioni, ha dato i suoi frutti attualmente con circa 60 milioni di oriundi con sangue italiano. Ma io considero preoccupante che solamente una cifra menore ai 4 milioni di connazionali residenti all’estero siano gli iscritti all’Anagrafe Aire.
Ricordiamo che tutti i cittadini italiani residenti all’estero siamo tenuti a comunicare d’obbligo al proprio Comune d’iscrizione anagrafica, tutto tramite il nostro Ufficio consolare. Ugualmente nel caso di un discendente di italiani la sua documentazione deve essere presentata in consolato e trasmesso al comune italiano dei nostri genitori affinche si faccia effettivo l’iscrizione all’anagrafe Aire.
Quindi AMIG@S riconosciamo che loro ( i 4 milioni ) con l’acquisizione ufficiale della Cittadinanza italiana hanno piu’ Diritti che gli altri 56 milioni, con solo Doveri….behh scusate, e’ solo una mia opinione.
Speriamo che una sufficiente presenza del Rapporto della Migrantes nelle Associazioni sparse nei cinque continenti e un lavoro piu’ comunitario dei Consolati gia’ operanti….aiutino ad aumentare questa scarsa cifra di 4 milioni di concittadini all’estero come “ufficialmente italiani”.
Sicuramente siamo agli sgoccioli della puntata….approfitto quindi, per augurarvi un sereno weekend e ci risentiremo.
Gesualdo
5 Dicembre 2009 alle 4:54
Cara Francesca,
scusa se scrivo poco, in questi giorni e fino a Natale ho moltissimo lavoro e ho poco tempo libero, ma vedo e leggo tutto quanto mi mandi.
Purtroppo non credo molto ai politici.
La mia storia di emigrante è molto simile a quanto raccontano tutti gli italiani all’estero… avevo poco più di un anno quando la mia famiglia mi portò in Argentina … lacrime e tanta nostalgia. Ormai siamo qui , ci sono i figli e la vita continua . Comunque tu sai quanto sono legata all’Italia. Sento la nostalgia degli anni non vissuti a Roma, dove sono nata, nostalgia del romanesco che ho nell’ orecchio ma che non ho mai imparato, nostalgia del vissuto che mi hanno trasmesso i miei e che ha me è stato negato …
Grazie della tua dedicazione e passione verso gli italiani lontani dalla propria terra.
Bacioni e a presto,
Liliana
10 Gennaio 2010 alle 17:49
Cara Francesca, hai manifestato il desiderio di conoscere l’origine della festa del “Thanksgiving”. Ti accontento.Anzitutto conosciamoci un po’…Dunque, mi chiamo Maddalena e vivo in America dal 1968.Conosco quindi tutte le feste che qui si celebrano.Le piu’ grandi, dopo il Natale sono due: quella dell’ Indipendenza e, appunto, quella del Ringraziamento. La prima ricorda l’indipendenza dell’ America dagli inglesi (4 Luglio 1976), la seconda lo sbarco dei Pilgrims(popolo inglese) sulle coste del Massachusettons e il conseguente ringraziamento per non essere piu’ perseguitati politicamente e per aver trovato accoglienza in una nuova patria.In punto forte della festa e’,purtroppo, il piatto del tacchino al forno; milioni di pennuti annualmente vengono sacrificati per occupare il posto principale sulle tavole degli americani. La festa del Thanksgiving unisce tutte le famiglie dalle varie parti d’America ed e’,con il Natale e il Fourth of July (il 4 Luglio),la festa piu’ grande degli USA.Un caro abbraccio e un grazie di cuore per il tuo bel “Salotto mondiale”. Maddalena